Ottima Milano, buon Maccabi: Oaka ci regala due protagoniste di Turkish Airlines Euroleague.

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La cornice era importante, il torneo era importante e le valutazioni, più che il risultato, sarebbero certamente state importanti. L’Olimpia di Ettore Messina sapeva tutto ciò ed ha giocato la due giorni ateniese nel migliore dei modi attualmente possibili, aggiudicandosi il prestigioso Pavlos Giannakopoulos Tournament.

Finale tirata con un Maccabi che sarà avversario di grande valore per tutti in Turkish Airlines Euroleague e che, crescendo e recuperando gli infortunati di questo fine settimana, si presenta al via della competizione continentale come una delle aspiranti al titolo di “invitata al ballo delle grandi”. E per quel titolo ci sarà certamente l’Olimpia, soprattutto quando potrà reinserire, nella solida organizzazione già creata dal suo coach/presidente, il duo imprescindibile Nedovic-Gudaitis.

  • La difesa di Milano è a tratti straordinaria per organizzazione, intensità e voglia di non farsi battere in 1vs1. Ecco, quest’ultimo punto è la base di partenza di tantissime grandi difese: non accettare per alcun motivo che l’avversario possa avere singolarmente la meglio. Se poi accade, attraverso i vantaggio che si creano oggi, ecco che entrano gioco le regole difensive di squadra. Che nel caso biancorosso sono assai efficaci.
  • Il Maccabi è una gran bella squadra e questo accresce ancor maggiormente i meriti dei milanesi. Aver tenuto la squadra di Sfairopoulos a 69 punti, visto l’arsenale di cui dispone, non è per nulla semplice, anzi. Da non dimenticare che le assenze di Acy, Caloiaro e Casspi sono pesantissime al momento e scoprono pressoché totalmente il ruolo di “4”. Nel momento in cui la squadra israeliana sembrava avere in pungo la gara, sul 56-48 dopo un bel parziale ad inizio terzo quarto, si è spenta un poco la luce, probabilmente per la stanchezza tipica di queste giornate di preseason: il 30-13 Olimpia che ha chiuso la gara è sintomatico di tutto ciò. Il Maccabi migliore si è visto quando era alto il ritmo della transizione offensiva, quello meno gradevole quando quel ritmo si è abbassato. Tra l’altro è ragionamento che vale al 100% anche per l’Olimpia.
  • Le rotazioni di Messina ci hanno dato uno spunto che vorremo verificare nelle prossime uscite che contano. Difficilmente si vedono in campo contemporaneamente più di 2 giocatori tra i nomi di Rodriguez, Della Valle, Moraschini e Micov. Personalmente la leggiamo come una volontà/necessità di non esporsi troppo ad essere battuti nell’1vs1. Avremmo voluto chiederlo al coach… Ciò che aumenta ulteriormente il valore della prova difensiva meneghina è proprio legato a questo fattore: per lunghi tratti non ci si accorge minimamente che in campo vi siano difensori non esattamente eccelsi. Quando l’organizzazione copre le falle individuali e propone un valore di squadra che è superiore alla somma di quelli dei singoli, allora è pallacanestro. Ma potrebbe essere concetto valido per altre mille cose della vita.
  • Coach Sfairopoulos, come il giorno precedente molto disponibile e gentile, da vero “gentleman” ci ha concesso ancora un po’ del suo tempo a fine gara. Di seguito il contenuto della nostra chiacchierata.

Coach, abbiamo visto la tua difesa allungata in diversi momenti della gara: sarà caratteristica costante del tuo Maccabi o verrà usata soltanto in determinate occasioni?

Sì, è un’arma a cui stiamo lavorando molto e dipenderà dal tipo di avversario e dalle circostanze della gara. Non necessariamente la vedremo in ogni partita, mentre in altre sarà utilizzata a lungo.

Un bel Maccabi per quasi tre quarti, poi forse un po’ di stanchezza e quell’essere senza opzioni nel ruolo di “4”: come la giudichi?

E’ stato proprio così, in preseason arrivano questi momenti di stanchezza, soprattutto se ti mancano 3 uomini tutti nello stesso ruolo e quindi ci si deve adattare in emergenza. Ma prendiamo ciò che questo torneo ci lascia, ovviamente spiace non aver vinto, ma ci stiamo preparando ad una lunga stagione, quindi dobbiamo sapere leggere il bene ed il male di queste gare.

In quel frangente di difficoltà mi pare si sia fermata un po’ la palla, causa transizione offensiva eseguita più lentamente, ed allora ci si è affidati un po’ troppo a Scottie Wilbekin. Se è così qual è la tua valutazione?

Scottie è il nostro leader ed è giusto che prenda in mano al squadra nel momento di difficoltà, però vero che quando scende il nostro ritmo offensivo la palla si ferma ed andiamo in difficoltà. Dobbiamo lavorare su questo, lo faremo certamente anche in questi ultimi giorni prima del via ufficiale.

So che voi Coach non amate parlare delle squadre avversarie, ma ti chiedo se è possibile conoscere la tua opinione sull’Olimpia che hai affrontato e sulle sue prospettive europee.

E’ una squadra molto nuova che ha aggiunto principalmente un allenatore di grande esperienza e valore. Sono cambiate tante cose e quello che ho visto è un’organizzazione molto differente a quella degli ultimi anni. Sarà certamente competitiva ad alto livello, nel gruppo delle squadre che lotteranno per fare i Playoff.

  • Nei corridoi di Oaka abbiamo raccolto alcune opinioni qua e là tra giornalisti, principalmente greci di lunga militanza europea, giocatori, dirigenti ed allenatori presenti al torneo. Ne sono emersi almeno 5 punti fermi, condivisi più o meno da tutti.

1- L’Olimpia è squadra vera, finalmente competitiva sul campo e non solo a parole.

2 – Il Maccabi dispone di talento sconfinato e Sfairopoulos gli darà quell’organizzazione difensiva che lo potrà portare in alto.

3 – Il Panathinaikos potrebbe aver il problema del pallone che deve stare in mano sia a Calathes che a Fredette. Ed è debole, molto, nel ruolo di 5, dove né Papagiannis né Vougioukas possono difendere sul “pick and roll”.

4 – Mike James al CSKA è la sfida largamente più intrigante della stagione. Col silenziatore su Twitter…

5 – 13 squadre lotteranno per i Playoff e la quota per farli potrebbe abbassarsi (17W sufficienti?) perché vincere sul campo delle 5 potenzialmente escluse non sarà per nulla facile.

 

PS – Spiace, sinceramente, non aver potuto dialogare con Ettore Messina dopo l’ottima prova di ieri. Purtroppo non ve ne è stata possibilità per impegni del coach. Essendo l’unico “media” italiano presente, ad Atene appositamente per il torneo, avremmo voluto offrivi un prodotto arricchito dalle dichiarazioni dei protagonisti. Spiace. Tanto.

 

(foto Twitter @paobcgr)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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