Maccabi vince in rimonta contro Bamberg: apologia del basket!

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Il Maccabi Tel Aviv vince in rimonta sul Brose di Trinchieri e Hackett davanti ai 10500 della Menora Mivtachin Arena. Primo tempo equilibrato in cui nessuna delle due squadre riesce a prendere il controllo del ritmo e del punteggio; i due allenatori giocano molto sotto canestro con Musli (12 punti) e Bolden (10 punti) che prendono il proscenio, mentre Roll e Hickman scaldano i motori. Al rientro dagli spogliatoi amnesie difensive dei tedeschi sono il frutto di due schiacciate consecutive di Tyus e un 6-0 di parziale Maccabi. Rubit si iscrive a referto e sprona i suoi, generando un contro parziale di 0-11, alimentato da un fallo antisportivo di Jackson su Hickman. Nel momento di massima difficoltà dei padroni di casa (49-55) emerge Roll che si carica la squadra sulle spalle e pareggia sul 55-55. L’inerzia è tutta degli israeliani e Dibartolomeo realizza 8 punti consecutivi per arrivare all’ultimo periodo sul 65-64. Hickman è il protagonista della prima metà dell’ultimo periodo: 3 triple consecutive ribaltano nuovamente il match. Il Maccabi nella sua arena non muore mai e, trascinato da Roll prima e Jackson poi, conquista una vittoria all’ultimo respiro. Termina 90-88

Analizziamo la partita nei consueti 5 punti:

  1. Carpe diem. La filosofia con cui dovrebbero giocare tutte le squadre e radicalizzare quando affrontano un’avversaria di pari livello. Le gare sono fatte di momenti e vince la squadra che rende meglio nel ‘momento favorevole’; il match di questa sera ne è una dimostrazione. Non riuscire a controllare l’inerzia può risultare fatale e la squadra di Trinchieri lo ha sperimentato anche in questa gara. Dopo il 20-25 con cui è terminato il primo periodo, i tedeschi non hanno più vinto un quarto ma hanno realizzato parziali consistenti all’interno di ogni periodo disputato. Ciò che è mancato al Brose è stata continuità nella lucidità della gestione del ritmo di gara.
  2. Giano Bifronte. Partita a due facce quella tra Maccabi e Brose: il primo tempo è stato giocato nel pitturato come perno delle azioni, mentre il secondo si è spostato dietro i 6.75. A prescindere dalle scelte tattiche degli allenatori, la partita ha seguito un suo corso, deviando quelle che erano le idee da seguire in corso d’opera. Il primo tempo è stato una partita di scacchi, con i coach che hanno mosso le proprie pedine per studiare l’avversario e regalare al pubblico qualche tocco di classe. Poi il secondo tempo ha visto il dionisiaco di ogni agonista prendere il posto all’apollineo e il ritmo di gioco si è alzato notevolmente, regalando più spettacolo e generando più errori rispetto alla prima metà di gara. La partita ha regalato uno spettacolo unico per gli appassionati di basket, non tanto per la qualità mostrata in campo quanto per le idee espresse. Non è stato un incontro (qualitativamente parlando) tra CSKA e Fenerbahçe, ma la tattica in campo è stata divertente e colta.
  3. Roll vs Hickman/ Musli vs Bolden-Parakhouski. Queste le sfide nella sfida. Hanno avuto luogo in fasi della gara diverse, ma sempre vive per i 40′. Musli vs Bolden è stato il leitmotiv del primo tempo e ha visto il giocatore del Bamberg farla da padrone nel pitturato degli israeliani, mettendo in luce tecnica e grinta superiori rispetto al rivale. Il secondo tempo è stato connotato da un duello senza fine tra Roll e Hickman: entrambi i giocatori sono stati i protagonisti dei parziali inflitti dalle proprie squadre, entrambi hanno mostrato tanta creatività e trance agonistica, ma nessuno ha avuto la meglio. Una guerra troiana decisa dall’istinto di Jackson, emerso negli ultimi 2′ di gioco e autore di 7 punti, 1 palla recuperata e una danza per evitare il fallo tattico da gran giocatore di personalità.
  4. Trinchieri vs Spahija. L’altra sfida, quella tra i giocatori di scacchi. Trinchieri chiede ai suoi di non far correre in transizione gli avversari, sottolineando l’importanza di andare a rimbalzo. Spahija subisce per tutto l’incontro la tattica del coach avversario, non trova le misure e ha due soluzioni per vincere il match: sperare in uno scivolone degli avversari o nel talento di uno dei suoi. I tedeschi perdono di lucidità nel finale e Jackson prende il testimone da Roll, Maccabi vince ma Spahija afferma alla fine del match: “Complimenti a Bamberg. Ha giocato una pallacanestro migliore della nostra in questa partita”. Complimenti a entrambi gli allenatori e all’uso limitato del pick&roll, perché hanno reso la partita più tattica e spettacolare. In 40′ sono emersi tutti i limiti di entrambe le squadre, ma entro questi limiti hanno regalato la devozione che ogni appassionato sente per la pallacanestro.
  5. Le chiavi della partita. La bellezza del gioco è che ci sono 40′ effettivi e non si vince giocando bene solo 39′. Maccabi è stata più concreta nei 40′, trascinata da un pubblico caloroso e da un Roll umilmente stellare. Le stoppate degli israeliani hanno intimorito il Brose a giocare con insistenza sotto le plance. Le amnesie difensive dei tedeschi, vedasi la mole di backdoor presi o mancati tagliafuori effettuati, si sono rivelate dannose f. La costanza: elemento che ha accompagnato la squadra di Spahija per tutto l’arco della gara e ha creato più problemi a Bamberg. Quanto è stato attaccato il ferro: Maccabi ha tirato 35 tiri liberi, Brose solo 20.

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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