Unics-Barça, la premiata ditta “Brown & Brown” regala ai russi un’altra grande notte

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Unics-Barça era stata la gara più spettacolare della prima parte di stagione. Dopo lo show balistico del Palau è la Basket Hall di Kazan ad offrire una serata di grande intensità ma di pallacanestro totalmente differente.

Il ricordo di quel 111-109 dopo un supplementare era ancora vivissimo nella mente degli appassionati. Al netto di un grande ingenuità da parte dei russi, che gettarono al vento un vantaggio di 20 punti a 9’41” dell’ultimo quarto, si è trattato di una gara di quelle che conciliano con il gioco. Talento, flusso, campioni, emozioni: ciò che questo sport sa regalare al suo meglio.

Ed il ricordo era abbastanza netto anche nella memoria di Coach Perasovic, che proprio lunedì scorso, nella conversazione con AREA 52 (qui l’intervento integrale), aveva detto a chiare lettere: «E’ stata una lezione per tutti, allenatore e giocatori. Una gara che non si poteva perdere e che invece abbiamo perso a causa di 5 minuti finali con tante perse e tiri forzati».

Il verdetto della Basket Hall di Kazan dice meritatamente Unics. Il 70-64 finale lancia la squadra del Tatarstan nei quartieri alti di Eurolega.

DIFESA ED AGGIUSTAMENTI

Due squadre ormai note per essere in possesso di organizzazioni difensive semplicemente eccellenti era pressochè scontato che non potessero iniziare la gara senza una grandissima attenzione a livello di interruzione del flusso offensivo avversario.

Così è stato, tanto che nei primi 12′ di gara fioccano le perse: 8 per i locali, 6 per gli ospiti sul 17-24 blaugrana, dopo ripetuti mini vantaggi russi. John Brown inzia in un modo semplicemente travolgente: 11 punti ma soprattutto 4 recuperi in poco più di 11′ sul parquet. Energia senza limiti, l’ex brindisino è ovunque. Girargli le spalle mentre si palleggia è un suicidio: chiedere a Jokubaitis.

Diversi possessi arrivano al limite dei 24″, è una battaglia di intensità e di tattica in cui ognuno vuole approfittare delle debolezze avversarie con precisione elevatissima.

A metà gara è 31-35 con una serie di attacchi finali che naufragano, da entrambe le parti. 0/6 russo dall’arco contro il 4/10 catalano: molto del seppur piccolo divario è lì. Lo spettacolo offensivo del Palau è definitivamente dimenticato, è tutto diverso. Si può dire, magari sottovoce, che ci piaceva di più quella sfida del 22 dicembre?

«Non mi stupisce, due delle migliori square difensive di Eurolega», Jasi dixit. Dopo il terzo quarto dei suoi la penserà un filo diversamente.

IL FLUSSO RUSSO, IL REFLUSSO CATALANO

Hezonja e Canaan, accompagnati dall’eterno Vorontsevich, diventano dei fattori nel terzo quarto. Lorenzo Brown lo è sempre, con una continuità che ormai lo lancia tra i migliori nel suo ruolo di tutta la lega.

Il Barça è vittima di uno di quelli stop offensivi che ne hanno accompagnato diversi momenti della prima parte di stagione. Quando tutto pareva alle spalle quasi definitivamente, nelle ultime settimane il problema si è ripresentato. I 13 punti del terzo quarto ne sono palese dimostrazione, con il solito Higgins tornato a fare quello che fa da una vita, ovvero giocare divinamente a questo gioco con una gamma di soluzioni che sono poesia. Ma alla lunga paga il periodo di inattività molto esteso.

Sul 59-51 a 6’09” dal termine la casella statistica del tiro da tre registra cambiamenti sostanziali: 4/13 Unics, 5/17 Barça. Da quell’inizio è arrivato un 4/7 dei padroni di casa ed un 1/7 ospite. Volenti o nolenti, le triple giocano sempre un ruolo fondamentale nei vari parziali della pallacanestro di oggi.

Il blackout blaugrana si protrae sino alla fine. Segando 29 punti in tempo in Eurolega è giusto che non si vinca, se non in casi estremamente unici.

L’ultimo quarto decreta il successo russo con ampio merito. Più pronti, più reattivi, più rapidi nell’entrare nelle pieghe della gara.

BROWN & BROWN: LORENZO E JOHN, CHE SPETTACOLO

22 e 8 assist per Lorenzo, 20 con 7 recuperi per John: 29 e 21, rispettivamente, la valutazione, che vuol dire 50 in coppia sull’89 di squadra. Il Barcellona partorisce un 50 globale in quel dato del cosiddetto PIR: francamente dura fare peggio. E l’assenza di Mirotic pesa, è vero, ma non giustifica per nulla una prova simile.

Unics-Barça

Brown & Brown è una delle coppie migliori di tutto il torneo oggi, senza alcun dubbio. La guardia attacca con una fluidità ed una lucidità con pochi eguali, mentre il lungo, insomma… lungo, è semplicemente ovunque e fa cose che il suo fisico non dovrebbero permettergli. Ed allora torniamo a Perasovic, che così lo ha descritto ad AREA 52: «E’ 93 kg ma non lo sposta nessuno, non è un saltatore ma prende tutti i rimbalzi, lotta su ogni palla… Il modo in cui si gode la pallacanestro, mai vista una cosa simile».

Arriva così la W numero 11 nelle ultime 14 gare, la quinta nelle ultime 6. Questo Unics ha tenuto il Real a 58 ed il Barça a 64 in casa oltre ad aver asfaltato Milano. Forse è ora di pensare che la squadra di Perasovic sia a tutti gli effetti non solo una squadra da Playoff, ma una che può guardare in alto.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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