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Jasikevicius e la libertà concessa i propri giocatori in campo. Il team resta di grande attualità dopo la risposta del Coach a Calathes e le parole di Vesely e Da Silva.
Sarunas Jasikevicius assoluto protagonista in questi giorni, oltretutto nella settimana di un “clàsico” che si preannuncia ad alta tensione emotiva dopo i primi risultati della stagione. Se il suo Barça ha destato qualche dubbio che si può comunque ritenere normalissimo di fronte a 6 giocatori nuovi, di cui 3 da quintetto base, si sta parlando molto del metodo del Coach e del concetto di libertà lasciata ai giocatori sul campo.
Avevano fatto molto rumore la scorsa settimana le parole di Nick Calathes che, spiegando il motivo del suo addio al Barça, non era stato tenero con Coach Jasi: «Non ho 20 anni, so come si gioca». Il play greco aveva poi aggiunto molti concetti abbastanza critici riguardo al controllo pressochè totale esercitato dal suo ex allenatore.
Il quale allenatore lituano, lasciato passare qualche giorno, ha risposto molto sinteticamente al suo ex playmaker: «Fortunatamente viviamo in una democrazia dove ognuno può esprimere le proprie idee».
Indirettamente il tema è stato toccato anche da due giocatori attuali del Barça parlando con la stampa.
Jan Vesely, che ha compiuto il percorso opposto rispetto a Calathes, lasciando il Fener per la Catalunya, ha fatto un paragone importante: «Jasikevicius è molto simile ad Obradovic per la cura degli aspetti tattici della gara. Ognuno ha poi il proprio concetto di quanta libertà lasciare ai giocatori, ma l’attenzione ad ogni minimo particolare è la stessa».
Oscar Da Silva, ai microfoni di BasketNews dopo la sconfitta con l’Olympiacos, ha così descritto la differenza tra il suo vecchio club, l’Alba Berlino, e la squadra catalana, dove è approdato in estate: «Posso dire che qui c’è più tattica. Lo stile di Aito dà maggior libertà in attacco, mentre in difesa direi che ci sono più similitudini. Devo essere attentissimo ad ogni dettaglio qui. E’ una grande sfida poiché ci sono molte cose da curare all’improvviso ma migliorerò».
Il tema della tattica, dei dettagli e di quanto Jasi chieda ai suoi resta quindi di grande attualità.
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