Real ingiocabile, Valencia non ha scampo

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Real Madrid che impone la sua legge, Valencia prova a resistere ma deve cedere. I blancos attendono in finale la vincente di Barça-Tenerife, in campo tra pochissimo.

Real-Valencia apre le danze a livello di semifinale in Copa del Rey.

“Blancos” reduci dal durissimo successo su Murcia, altrettanto per i “taronja”, che hanno avuto la meglio su Gran Canaria dopo una lunga sofferenza.

Le premesse dicono di un Real che dovrebbe imporre la sua fisicità sotto canestro, mentre Valencia non potrebbe prescindere da una grande difesa e da una percentuale da tre importante. Ma è la Copa, è il basket, quindi serve allacciare le cinture e semplicemente godersi lo spettacolo, di grande intensità sn dalla palla a due.

Vince 95-76 Madrid perchè è più forte, tanto più forte, e perchè oggi gioca una gara allenata alla perfezione.

LA GARA

Ordine di scuderia chiarissimo in casa “taronja”: tirare da lontano contro Tavares. Tre triple di Brandon Davies, due a segno, per cominciare. Una quarta conclusione, da due, non va e c’è lo scatto madrileno: 13-6 a metà primo quarto.

Valencia non segna mai, ferma alle due triple di Davies, la faccenda si fa più dura a livello fisico e di contatti. Protestano tutti ad ogni possesso.

19-6, il parziale è 16-0, la squadra di Mumbrù non pare aver risposte, almeno sino al jumper di Ojeleye. Scambio di stoppate clamorose firmato Anderson e Poirier, si arriva al 23-10, prima che un parziale di 7-0 renda il punteggio meno amaro per Valencia: 23-17 dopo 10′.

Altro parziale, 5-0 per mano del Chacho e Madrid scollina di nuovo oltre la doppia cifra di vantaggio.

Ora Valencia è in partita, ma l’ATO madridista è perfetta e la tripla di Llull è una formalità. meno facile quella che segue, ma la retina è scossa parimenti. Ancora Llull sul cioccolatino offerto dal Facu ed è 38-29. A metà gara distacco invariato sul 48-39. Se Valencia vuole provarci deve difendere: la sensazione che tutto dipenda dal Real è netta. 27-18 a rimbalzo fa il resto.

5′ di terzo quarto spaccano in due la gara: 18-5 e Real del tutto ingiocabile sul 66-44, Valencia è travolta e l’idea che sia finita non è per nulla lontana. 80-55 dopo 30′ e sì, è finita.

E finita lo è anche se il Real apre l’ultimo periodo senza la minima concentrazione e subendo un 12-2 che non piace certamente a Coach Mateo. ATO con tripla di Llull (ancora!) a ristabilire almeno il +18.

LE CHIAVI

I rimbalzi, 41-36 ma con differenza più significativa nei momenti chiave, ed in generale la strapotenza della “grande muraglia bianca”: dal momento in cui i corpi di Poirier, Tavares e Yabusele hanno deciso di chiudere ogni spiraglio, è scesa la notte sull’attacco rivale.

I “puntos en la pintura”, 40-28, nonché quelli da seconda opportunità, 11-5: troppo distanti le due squadre in queste situazioni.

L’incapacità valenciana di tenere l’entrata nell’attacco dà ritmo al Real. Così diventa impossibile fermare le “merengues”.

Nel complesso superiorità netta, schiacciante per i campioni di Eurolega: se sono questi sono quasi imbattibili, tuttavia qualcosina in più da Valencia ce la si poteva aspettare.

MVP

Difficilissimo scegliere in un contesto di collettività estremamente valida, tuttavia andiamo con Yabusele, non tanto per i numeri, comunque positivi, quanto per l’impatto fisico che travolge le resistenze avversarie su entrambi lati del campo.

Potrebbe esserlo Poirier, piuttosto che Musa e lo stesso Llull, al solito chirurgico. Ma quando si dubita così si dovrebbe dare il premio all’allenatore…

In casa “taronja” ce ne sono 18 con 5/6 da tre per Brandon Davies ma, nonostante le statistiche, il peso della presenza dell’ex milanese è veramente impalpabile. E’ un centro, 1 rimbalzo in 14’37” oltre a 5 falli non descrivibili come geniali.

Ed ora tra il Real ed un altro “clàsico” che assegna un titolo c’è di mezzo solo Tenerife.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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