La partita dai mille volti: Gran Canaria brilla, poi Valencia l’asfissia e vince due volte

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La Copa del Rey non delude e offre un’altra gara sensazionale: Gran Canaria-Valencia è gara dai mille volti, ma alla fine a trionfare è l’esperienza taronja che ribalta la gara nel finale.

Gli isolani comandano per oltre tre quarti, Valencia resiste, poi alza le marce, sembra aver la gara in pugno, ma la getta alle ortiche e regala il supplementare. Poi vince la partita una seconda volta.

Il racconto della partita

Torna Davies per Valencia: è la prima notizia. Ma è Gran Canaria a partire forte, 9-2, concentrazione e lucidità d’esecuzione. La fisicità taronja entra però presto in partita e pareggia la gara. Segue una fase con tanti errori in attacco, mentre Justin Anderson si prende ogni tiro possibile, nel bene e nel male. Landesberg entra e ne fa 6 di fila. Dopo 10′ è grande equilibrio: 18-17.

Ripartono meglio ancora gli isolani, con più energia ed esplosività; l’attacco del secondo quintetto valenciano fatica a creare vantaggio. L’attacco canarino è una meraviglia per fluida di manovra, ma manca il bersaglio, allora Valencia resiste con i muscoli e qualche assolo individuale. Nel finale di tempo Shurna fa 0/2 ai liberi. Granca raccoglie meno di quanto ha costruito e all’intervallo è “solo” 35-32.

Valencia prova a buttare sassolini nell’ingranaggio amarillo, ma la squadra di Lakovic continua a essere migliore e, alle prime disattenzioni avversarie, allunga sul 47-39. Con una grande difesa e una solida presenza a rimbalzo i taronja rimangono a contatto, ma serve alzare il livello in attacco per ribaltare la partita. A 10′ dalla fine, Granca è avanti 54-47 con ancora l’inerzia dalla sua.

Landesberg continua a essere un cecchino letale dall’arco: sono le sue le triple più importanti. Stefan Jovic prova ad alzare il ritmo per i taronja e a dare quella sterzata offensiva necessaria: il serbo, da solo, tra difesa e attacco, riporta i suoi a -1. Ad un tratto l’inerzia sembra ribaltata: le triple taronja ora entrano con frequenza e allora 70-73, primo vantaggio per Mumbru a 2’30” dalla fine. Granca non trova più il canestro e s’inceppa sul più bello; Valencia va sul +8. Poi accade l’impossibile: Slaughter ne fa 5 di fila, Valencia sbaglia il colpo del KO e, sul -3, ultimo possesso, con 1.2 secondi sulla rimessa, errore madornale di Davies e Brussino segna l’incredibile tripla del supplementare!

Freddezza e lucidità: Valencia non si scompone e riparte con un 8-0 di parziale. Si arriva al +10 e Granca ora non sembra davvero più la forza di reagire. I taronja provano a fare un regalo agli avversari, ma la vittoria è conquistata, 81-89, dopo una partita entusiasmante.

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Cosa è mancato a Gran Canaria

Grandissima pallacanestro per oltre 30 minuti degli uomini di Lakovic, ma non è bastato. Il grande peccato degli isolani è stato non capitalizzare i tanti buoni tiri creati. Poi, dopo tanto correre e tanto ottimo movimento con o senza palla, com’è normale che sia, negli ultimi minuti è arrivata la stanchezza e lì Valencia, bravissima a saper rimanere attaccata nel punteggio, ha piazzato la zampata.

E’ quel 28% dall’arco a condannare gli amarillo che, con una percentuale leggermente migliore, probabilmente avrebbero chiuso per tempo la partita. Anche perché gran parte di quei tiri erano aperti e ben costruiti.

Poi i muscoli e i rimbalzi taronja hanno lentamente ma inesorabilmente stancato e asfissiato gli isolani, costretti nel finale a soccombere contro i corpi estremamente fisici ed energici degli uomini di Mumbù.

A Lakovic, poi, sono mancati un po’ i singoli. Landesberg ha incantato con una prova sontuosa da 25 punti. Ma nessun altro, se non Happ, ha poi sfondato quota 10 punti. A fare male è l’1/6 dall’arco di Shurna, uno abituato ad avere altre percentuali. E in generale gli altri esterni non hanno dato quanto potevano.

Peccato perché la pallacanestro di Gran Canaria rimane un piacere per gli occhi. Ma spesso serve anche il cinismo.

Valencia: resilienza e poi esperienza

Partita sporca, fisica, solida, resiliente e cinica: di quelle a cui ormai ci ha abituato la squadra di Mumbrù. La Valencia di quest’anno è forse la squadra più fisica d’Europa ed ha un’identità tutta rivolta verso la difesa.

Nonostante abbia sofferto lo spumeggiante attacco canarino, alla lunga i muscoli taronja hanno stancato gli avversari e nel finale li hanno stritolati, come il pitone più letale. Il quintetto con in campo Anderson, Inglis e Davies è davvero un rebus per tanti attacchi.

Poi nel finale, Jones e compagni l’hanno vinta appunto di esperienza. E’ vero che hanno rischiato di gettare via quanto di buono fatto, ma sono comunque arrivati al supplementare con un livello di energia nettamente superiore.

Decisivo Stefan Jovic (13), l’uomo che ha cambiato l’inerzia della partita e ha portato Valencia a giocare il finale punto a punto. Poi il solito Davies guerreggia e sotto canestro si rivela decisivo (17+7) nonostante l’errore madornale sulla tripla di Brussino. I 13 punti di Jones, i 12 rimbalzi di Inglis … tutti hanno dato, in momenti diversi, il loro apporto alla causa.

E’ una vittoria importante, sudata e voluta per Valencia che potrà dare molta fiducia anche nel proseguo della competizione. La prossima partita, contro il Real Madrid, sarà tutta da gustare.

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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