Baskonia on fire, la Stella Rossa cade in casa nel R#22

Lele
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Il Baskonia piazza una vittoria di un peso specifico inspiegabile in casa della Stella Rossa nel Round 22 di Euroleague, al termine di una partita pazzesca, controllata per 20′ dai serbi, dominata totalmente dai baschi nel terzo quarto e riacciuffata dai bianco-rossi nell’ultimo periodo ma solo parzialmente. La formazione di Ivanovic è in gas totale dopo le ultime convincenti vittorie, a partire dall’ultima contro l’Oly.

I ragazzi di Sfairopoulos pagano certamente le assenze pesanti di Teodosic e Nedovic, ma il 10-26 del terzo quarto pesa tremendamente tanto. 26 di Dos Santos, 13 di Giedraitis, 11 di Smart e 10 di Hanga per i padroni di casa. 32 di Howard, 18 di Marinkovic, 13 con 12 rimbalzi di Moneke e 10 con 4 stoppate di Costello. Finisce 90-91 alla Stark Arena di Belgrado.

COLPO BASKONIA A BELGRADO, STELLA ROSSA KO

Partita a strappi

La partita della Stark Arena è un vero e proprio elastico, che – alla fine della fiera – si spezza e resta in mano alla Stella Rossa. Il primo quarto è bianco-rosso con il grande impatto di Yago Dos Santos a strappare un equilibrio che a dire il vero dura molto poco. Il Baskonia ha Howard a quota 6 e tante difficoltà nel contenere l’incontenibile attacco serbo.

Nel secondo periodo regna di fatto l’equilibrio, con i padroni di casa trascinati da Hanga e Giedraitis, mentre gli ospiti trovano un buon impatto da due giocatori di energia come Diez e Moneke. Lo stesso giocatore ex Monaco continua il personale score mettendo i suoi a -5, ma ci pensano Giedraitis e Bolomboy a rimettere il divario intorno alla doppia cifra, sul 52-43 dell’intervallo lungo.

Markus Howard è una sorta di one man show nel terzo quarto con 17 punti complessivi, arrivati con una pioggia torrenziale di triple e di giocate da dominatore assoluto della partita. I serbi si scollano difensivamente e spengono l’interruttore nella metà campo offensiva, trovando solo 10 punti ed una marea di errori, con i soli Bolomboy, Davidovac e Hanga a mettere una piccola pezza.

Nell’ultimo periodo i padroni di casa toccano la doppia cifra di disavanzo con un’altra incredibile tripla di Markus Howard, ma è il folletto brasiliano Yago Dos Santos a caricarsi i compagni sulle spalle con una serie infinita di giocate in velocità che restituisce un equilibrio che pareva lontano. Chi non vuol perdere – però – è Howard, che coadiuvato dal solito eclettico Moneke ghiaccia il sangue della Stark Arena portando i baschi al sacco serbo per il definitivo 90-91.

MARKUS HOWARD, IL FARO DEL BASKONIA

Baskonia, triple e dominio a rimbalzo

Se il Baskonia ha conquistato la Stark Arena grande parte del merito è del solito travolgente Howard e dell’energia dirompente di un devastante Chima Moneke. Una vera e propria pioggia di triple dei baschi, che hanno bilanciato alla perfezione il numero di conclusioni dall’arco tra realizzate e tentate: 9/18 nel primo tempo, 8/16 in una ripresa che per attenzione ai dettagli è stata terrificante.

Se parliamo di conclusioni dall’arco il protagonista principale è certamente Markus Howard: la guardia americana è stato letteralmente infermabile nel suo incedere con le realizzazioni: 7/10 dalla lunga distanza (anche lunghissima in alcuni casi), 32 punti a bersaglio con 15 conclusioni dal campo tentate. Un vero e proprio fromboliere che ha zittito Belgrado.

I baschi – però- non sono stati solo triple e genio di Howard, anzi: la vittoria è arrivata con una prova a rimbalzo davvero di grandissima solidità, con un 23-36 che ha fatto la differenza. 15 carambole la squadra di Ivanovic le ha catturate solo in attacco, la metà dei quali appartengono a Chima Moneke, giocatore di una solidità incredibile.

Merito anche di una difesa che è riuscita a sporcare le percentuali serbe nelle conclusioni da due punti, basti pensare che all’intervallo i padroni di casa erano 13/15 (87%!) prima di chiudere 20/28, che è comunque ottimo. Il Baskonia, che sembrava in crisi, è oggi più vivo che mai: messaggio chiaro in ottica playoff.

CHIMA MONEKE, ENERGIA STRARIPANTE DEL LUNGO DEL BASKONIA

Stella Rossa, sofferenza a rimbalzo e poca qualità

Una sconfitta che pesa tantissimo per la Stella Rossa contro una squadra certamente d’alto rango ed in fiducia, ma che dopo 10′ era sotto di 10 punti e subendone ben 30. Forse è stato proprio questo il problema per la squadra di Sfairopoulos, ossia aver giocato troppo bene il primo tempo per poter avere soltanto 9 punti di margine all’intervallo lungo. Non è bastato tirare meglio dal campo alla squadra di casa, che ha chiuso con un ottimo 71% da 2 (87% al 20′).

I serbi sono stati a lungo guidati dal miglior Yago Mateus Dos Santos della stagione (26 punti, 8/14 dal campo, 6/7 in lunetta e 5 assist), ma non è bastato visto che a rimbalzo i bianco-rossi hanno sofferto le pene dell’inferno contro la solidità, l’atletismo e la posizione di un super atleta come Chima Moneke. 23-36 il conto delle carambole, 6-15 quelle offensive: un enorme problema nei momenti in cui si doveva controllare i ritmi per non dare seconde chance a Howard ed altri tiratori.

Nel momento in cui il Baskonia ha stretto un po’ le maglie difensive è diventato tutto più complicato per la Stella Rossa, priva del genio e del talento di giocatori come Teodosic e Nedovic: l’assenza di giocatori di questo calibro ha tolto certamente non poca qualità alla squadra di casa, che è riuscita a servire soltanto 14 assist di squadra contro i 21 degli ospiti.

BOLOMBOY SOPRA AL FERRO: BUONA PROVA DEL LUNGO DELLA STELLA ROSSA

Foto credit: Baskonia e Stella Rossa

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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