Reyer capolista x2, Venezia sogna in grande a Natale

Lele
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Un Natale a tinte oro-granata per il basket italiano, che ha nella Reyer la capolista dei campionati di LBA e di LBF, seppur con numeri diversi, obiettivi forse diversi e basi di partenza decisamente diverse. Il punto in comune – appunto – è dato dalla posizione di classifica che oggi hanno la squadra di Mazzon e quella di Spahija. I successi rispettivi a Roma ed in casa con Brescia hanno consegnato un Natale da capolista alle due squadre lagunari.

Posizioni di classifica, ambizioni, sogni, qualità, certezze, tutto con addosso la stessa maglia storica, gli stessi colori che trasudano storia e che richiamano responsabilità importanti da parte di chi scende in campo, di chi deve scegliere e di chi – come gli allenatori – viene giudicato in base ai risultati. In laguna in questa prima parte di stagione si vede certamente il lavoro delle varie componenti e – soprattutto – si ha un primato che non si vedeva da un po’.

RAYJON TUCKER AFFONDA SU COBBINS, SIMBOLO DELLA REYER CHE VINCE

La Reyer di Mazzon è un tritatutto di qualità in LBF

Primo posto in classifica, 11 su 11 in campionato, miglior difesa del campionato, battute Schio e Virtus con scarti in doppia cifra e prove di forza anche quando gli infortuni ti presentano il conto e riducono le rotazioni all’osso: la Reyer di coach Mazzon è un vero carrarmato che sta triturando ogni ostacolo che incrocia sulla sulla sua strada, con vittorie di carattere, di qualità e di grande attenzione cestistica ad ogni singolo dettaglio.

L’ultimo acuto arriva con la marcia su Roma, compiuta con grande personalità e soffrendo il giusto contro una squadra di grande qualità come l’Oxygen di coach Di Meglio, il tutto senza Makurat e Gorini e perdendo dopo 5′ Kuier per un problema al ginocchio che fortunatamente non è grave. 62-73 il finale per l’undicesima vittoria di fila, con 4 giocatrici in doppia cifra e la solita grande solidità a rimbalzo messa in mostra dalle lunghe e dalle esterne.

Le leonesse di Andrea Mazzon partono da basi solide visto che il roster ha visto la sostituzione di 3 sole pedine, ma dare seguito ad un 2022-2023 di entusiasmo e di grande qualità era tutt’altro che scontato. In queste prime 19 partite ufficiali Pan e compagne ci stanno riuscendo ed – anzi – stanno facendo meglio visto che oggi sono imbattute.

Ciò che colpisce però è la compattezza, la solidità e lucidità di questa squadra, che consapevole delle proprie qualità sa come e quando colpire per azzannare la partita, controllando spesso e volentieri i ritmi e le folate. Le oro-granata sembrano quasi aver imparato ad aspettare le partite, colpendo poi con le precisione e la letalità del mamba nero, uno dei serpenti più micidiali al mondo: i trofei e prima di tutto le partite si vincono così, imparando a soffrire e colpire senza lasciare scampo.

La solidità della capitana Pan, la qualità di Villa e Berkani, la precisione chirurgica di Fassina e Makurat, la quantità e fisicità di Cubaj e Shepard, le lunghe leve di Kuier, l’impatto delle seconde linee determinate a portare il proprio mattoncino come fanno Nicolodi, Meldere, Logoh e Gorini: un roster di 12 giocatrici che sta regalando spettacolo con ritmi alti, transizioni fulminee e letali e ottimi ribaltamenti di fronte, tutto guidato dal fondamentale più importante come la difesa d’insieme.

LA REYER DI COACH MAZZON STA DOMINANDO IL CAMPIONATO

Personalità e coesione, la Reyer di Spahija guida la LBA

Qualche inciampo qua e là, un paio di ko pesanti per dimensioni a Milano e Trento, ma – spesso e volentieri – la solidità fa da padrone dei match degli oro-granata di coach Spahija, unica squadra della LBA ancora imbattuta tra le mura amiche dopo il gran successo sulla lanciatissima Brescia di coach Alessandro Magro. Era da prima del Covid che i lagunari non erano in testa al campionato a questo punto della stagione, ossia quasi al termine del girone d’andata.

Di De Nicolao e compagni si è scritto e detto troppo, compreso un “forte con le piccole, piccola con le forti” che in realtà sembra un po’ fuori luogo se si pensa che tra le prime 8 della classifica soltanto Milano e Trento hanno battuto Venezia, mentre Napoli deve ancora essere affrontata. Forse l’assenza di un vero rim-protector sta togliendo un po’ di impatto fisico sotto le plance quando Tessitori si siede in panchina, ma è situazione molto ben controllata e tamponata ad oggi.

Tutt’altro che scontato il primato in classifica da parte della Reyer targata Spahija se si considerano tutti i cambiamenti apportati al roster e gli infortuni avuti in questa prima parte di stagione, con i lagunari che dopo le difficoltà della stagione scorsa hanno scelto di ripartire da pochi giocatori e di ringiovanire la formazione con giocatori d’energia e grande qualità come Tucker.

Contro le due ultime big, Bologna e Brescia, la squadra lagunare ha viaggiato ad 85 punti di media, mostrando concentrazione, energia, qualità, solidità e soprattutto presenza fisica oltre che mentale. Questi aspetti uniti ad un’ottima prova di squadra nei due big match sono un chiaro ed evidente segnale: la Reyer targata Spahija fa sul serio.

L’atletismo dirompente unito alla qualità di Tucker, la pericolosità da dietro l’arco di giocatori come Spissu e Wiltjer, la fisicità di Simms e Tessitori, l’energia di Casarin e De Nicolao, l’estro di Brown e la presenza di Brooks, la formazione oro-granata può vantare una squadra versatile, capace di colpire in transizione ed a difesa schierata: per i trofei forse serve quel quid di solidità in più nei 40′, ma forse oggi affrontare questa squadra è tutt’altro che semplice.

TUCKER E TESSITORI, I SIMBOLI DELLA REYER PRIMA IN LBA

Foto credit Reyer e Gioele Mason

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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