Buona la prima al Hala Nikolic: Il Maccabi regola il Bayern

Ste Loz
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Belgrado, nell’ex Pionir, a porte chiuse, il Maccabi comincia la sua nuova campagna “casalinga” con un successo risicato nel punteggio, ma molto importante per dare slancio a questa stagione anomala. Alla sirena è 93-90 per i gialloblu contro un Bayern alla quarta sconfitta consecutiva.

Incipit lento

Il Bayern torna a Belgrado, ospite dell’inedito padrone di casa, Maccabi, dopo la sconfitta di settimana scorsa contro la Crvena Zvezda e prima di incontrare il Partizan (a Monaco) settimana prossima. Un trittico legato alla capitale serba per dare segnali decisi della direzione intrapresa dalla gestione Laso.

Il Maccabi ritrova finalmente Baldwin e una partita casalinga, ma senza il caldissimo pubblico, un fattore da considerare andando avanti nella stagione, per una squadra che ha costruito molte delle sue fortune tra le mura amiche.

Il Bayern parte meglio, conducendo la partita e provando a dare strappi, con il Maccabi che non sembra esser troppo acceso. I bavaresi volano sul 7-2 con una conduzione veloce del contropiede di Bonga e tripla di Obst (unico squillo di serata), protagonisti oramai ben noti dallo scorso settembre. Pochi canestri, ma soprattutto diverse palle perse (17-23 il computo finale) e Lorenzo Brown che si mette al lavoro per animare Maccabi e partita.

poetry in motion, dirige Lorenzo Brown

C’è anche il Maccabi, Bayern aggrappato

Lorenzo Brown chiama, Bolmaro risponde e prima con un assist in volo e poi un jumper dal mid range, permette il sorpasso del Bayern. Il Maccabi ancora con le marce basse, non si scompone e rimane sornione a massimo due possessi di distanza e dopo la sfuriata di Edwards (positivo, 17 alla fine) con 2 bombe back to back, risponde con Tamir Blatt e Bonzie Colson.

Il figlio di coach David, segna 3 triple nel solo secondo quarto mentre il prodotto di Notre Dame, mostra tutto il repertorio. Tripla, rimbalzo offensivo, fade away e tiri liberi, firmando un 7-0 che lancia il Maccabi sul finire di tempo. Una bella schiacciata a rimorchio di Ibaka (16 con 7/7 da 2) chiude un primo tempo, preludio di quel che sta per accadere.

Turnover Bayern, It’s over Maccabi

Al rientro sul parquet ancora Brown, con assist (7 finali) e tripla dall’angolo, danno al Maccabi margine d’errore per condurre verso il finale. Baldwin (12 ma con 6 palle perse) e un fade away dopo rimbalzo offensivo, trademark Bonzie Colson, rintuzzano l’ennesima fiammata di Edwards.

Il quarto decisivo sembra esser in cassaforte con altri 7 punti consecutivi di Colson e dalla tripla di Baldwin, ma un parziale di 7-0 e due giocate sull’asse Bolmaro-Ibaka riportano il Bayern sul -1, 85-84, con poco più di 2′ da giocare e palla in mano.

Qui sale in cattedra, ancora una volta Lorenzo Brown, che con 2 rubate consecutive a Bolmaro (molto ingenuo nelle 2 occasioni), regala 4 punti alla (miglior?) point guard del Maccabi. Il Bayern provo ultimo disperato assalto, ma Brown addirittura stoppa il tentativo di Francisco, di restare entro il singolo possesso. Vince il Maccabi, mentre per il Bayern rimane ancora quella sensazione di rimpianto comune alle ultime uscite.

Protagonisti

Diversi meritevoli di una citazione. Il ritorno silenzioso ma in crescendo di Baldwin, le triple e gli assist di Blatt, i 19 di Colson per il Maccabi, i 17 con attimi di march madness di Edwards, il career high in Eurolega di Ibaka col 100% dal campo, la partita di Bolmaro fino al minuto 38′ per il Bayern.

Mvp, tuttavia, non può che esser Lorenzo Brown, 13 punti + 7 assist + 3 rubate di cui 2 decisive nel crunch time. Un senso di controllo della partita, un finale già visto, una vittoria già scritta, d’altronde conosceva già l’assassino, lui stesso.

credit: Eurohoops TV

L’altra faccia della medaglia, può suonare ingenerosa, ma tocca Leonardo Bolmaro. La squadra gira bene con lui, mette in ritmo compagni, e le sue accelerazioni al ferro sono letali, anche perchè va rispettato il suo gioco mid range. L’intesa con Ibaka cresce, e senza palla anche i suoi tagli sono illuminanti per esser bersaglio di facili assist. E quindi? Pesano le due puerili palle perse nel finale, decisive per il risultato finale e che non lo faranno addormentare subito nel viaggio di ritorno verso la Germania.

Menzione speciale in negativo. Che fine ha fatto Gillespie? 3 minuti, 2 falli evitabili e un progetto di giocatore che pare un po’ arenato.

Fotocredit: euroleague.net

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