La Stella Rossa rimonta il Bayern e torna alla vittoria

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La Stella Rossa torna a vincere in Eurolega e mette fine alla serie di sconfitte che durava ormai da quattro partite, alla Stark Arena finisce 74-68. Grande prova di orgoglio da parte degli uomini di Sfairopoulos che hanno dovuto inseguire per tutta la partita, ma non hanno mai mollato e alla fine hanno avuto la meglio sul Bayern grazie a un parziale di 21-9 nell’ultimo quarto.

La partita: la Stella Rossa la spunta nel finale

Ci vogliono più di due minuti per vedere il primo canestro della partita. Lo segna Mitrovic al quale risponde un ispirato Carsen Edwards, autore dei primi sette punti dei suoi. Il Bayern però non è perfetto in attacco, anzi. I tedeschi perdono diversi palloni banali, ma la Stella Rossa non punisce come dovrebbe. La squadra di Sfairopoulos ha fretta di segnare ma, come spesso accade in questi casi, la frenesia non porta a nulla di buono. Dopo 10′ il Bayern è avanti 19-12.

L’ingresso di Teodosic smuove offensivamente la Stella Rossa. L’ex Virtus smazza ben 6 assist nel secondo quarto e dà ai suoi quella dinamicità che era mancata nei primi dieci minuti. Il Bayern continua ad avere grossi problemi con le palle perse, ma rimane in partita e colpisce più volte da dietro l’arco toccando anche il +9. Gli ultimi due minuti però sono tutti dei serbi che piazzano un parziale di 7-0 e chiudono il primo tempo ad un solo possesso di distanza sul 33-35.

Il Bayern parte a razzo nel terzo quarto, muove bene la palla e segna sempre da tre, anche i tiri più difficili. In un amen il vantaggio dei tedeschi tocca le 13 lunghezze. La rimonta dei serbi però non si fa attendere. Le palle perse sono ancora una volta cruciali per i bavaresi e questa volta la Stella Rossa le sfrutta al meglio. In tre minuti i serbi ricuciono lo svantaggio e riaprono i giochi. La tripla di Bonga a fine quarto non cambia le cose, la Stark Arena è tornata bollente e la Stella Rossa è totalmente in partita.

L’inerzia ora è tutta dalla parte dei padroni di casa che aprono l’ultimo quarto con un 6-0 di parziale, guidati ancora da Teodosic. Il Bayern prova a rimanere aggrappato alla partita ma l’attacco non funziona più come prima. Le percentuali si abbassano e, come era accaduto precedentemente alla Stella Rossa, i tedeschi si fanno prendere dalla fretta di segnare. Nel finale, oltre al solito Milos, sono protagonisti i due sudamericani. Da una parte c’è Bolmaro, che tiene in vita i suoi segnando sei punti pesantissimi, compreso il jumper del pareggio a un minuto dalla fine. Dall’altra c’è Dos Santos, che con la sua tripla da otto metri chiude i conti e regala la vittoria alla Stella Rossa.

Milos non invecchia mai

Il tempo passa ma quando Milos Teodosic gioca a questi livelli è ancora uno dei migliori in circolazione. Quella di questa sera è stata la sua miglior partita da quando è approdato alla Stella Rossa e non è un caso che sia arrivata proprio oggi. Nel giorno in cui la sua squadra aveva la necessità assoluta di vincere è venuto fuori il carisma del grande campione che sa quando e come incidere.

Si era capito fin da subito che per Teodosic sarebbe stata una di quelle notti speciali. Il suo impatto sulla partita infatti è stato subito decisivo. Con il suo ingresso in campo i serbi hanno completamente cambiato registro, le sue giocate hanno riacceso il pubblico e messo in ritmo i compagni e la Stella Rossa è rientrata in partita. Alla fine del primo tempo aveva già smazzato 7 assist. L’inizio a razzo del Bayern nel terzo quarto rischiava di rendere tutto vano, ma questa era la sua serata e anche nel secondo tempo, nei momenti decisivi, o con un canestro o con un assist Milos ha sempre inciso.

La sua partita si chiude con 16 punti e 11 assist a referto che lo portano ad essere il secondo di sempre per doppie doppie con punti e assist nella storia della competizione.

A completare l’opera ci ha pensato Dos Santos, che con un po’ di sana incoscienza si è preso e ha segnato la tripla della partita (su assist di Milos) facendo esplodere la Stark Arena.

Un Bayern bello solo a sprazzi

È un Bayern che alterna momenti di buona pallacanestro a momenti di annebbiamento totale quello visto questa sera alla Stark Arena, ma il discorso vale per tutte le sei partite giocate fino ad ora dalla squadra di Laso.

Quando la squadra gira è veramente bella da vedere, la palla si muove bene e di conseguenza i tiri entrano uno dopo l’altro. Poi però arriva la nebbia, arrivano quei momenti di confusione totale con palle perse veramente banali, disattenzioni difensive e fretta nel recuperare che genera solo altra confusione.

Il reparto dei lunghi continua a dare numerosi problemi, si salva solamente Ibaka, ma Booker e soprattutto Gillespie creano più grattacapi che vantaggi. Questo porta Laso a rinunciare quasi totalmente al gioco interno e a dare tutte le responsabilità agli esterni, i quali però vanno ad intermittenza, alternando grandi giocate a errori sciocchi.

Ciò che probabilmente è mancato fino ad ora al Bayern è la costanza anche solo di un giocatore, capace di mantenere la rotta quando il resto della squadra si perde. Sostanzialmente è mancato un leader, e in questo senso l’assenza di Lucic si fa sentire.

L’attacco dei bavaresi rimane il peggiore della competizione, anche questa sera i 68 punti segnati sono troppo pochi per provare a vincere a Belgrado. Il terzo quarto, come detto, era iniziato molto bene ma poi ancora una volta, nel momento più importante, l’attacco dei tedeschi si è sciolto e i 9 punti segnati nell’ultimo periodo lo testimoniano.

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