Il Fenerbahce gela l’Olympiacos nel #R6

Chiara Morbio
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Importante successo del Fenerbahce contro l’Olympiacos nel #R6 di Euroleague: la squadra di Itoudis dà seguito alla vittoria esterna sul campo del Bayern, fermando la corsa di una delle candidate al successo finale. Partita dai due volti quella della Ulker Sports Arena di Istanbul, con i giallo-neri che dominano il primo tempo prima di subire la rimonta bianco-rossa. Decide nel finale una doppia tripla di Papagiannis, che – evidentemente – sentiva questa partita avendo giocato nell’acerrima rivale dei reds.

Per i turchi da registrare i 15 di un ottimo Papagiannis, i 14 in 8′ di Pierre (tutti nel primo quarto) ed i 10 di un Motley che nel finale ha sofferto molto la fisicità di Milutinov. Il team greco ha a referto un gran Peters da 19 punti e 6 rimbalzi, Canaan con 15, Williams-Goss con 13 e lo stesso Milutinov con 12 e 5 rimbalzi in 19 minuti. Il finale da Istanbul dice 79-77 per i padroni di casa.

IMPORTANTE SUCCESSO PER IL FENERBAHCE

La partita

Parte con le marce altissime il Fenerbahce, che vola subito sul 11-1 con un Dyshawn Pierre infuocato da 3/3 dalla lunga distanza ed un controllo del ritmo praticamente perfetto. Canaan e Peters provano a riportare il divario in singola cifra, ma Guduric, Hayes-Davis ed ancora l’ala ex Sassari affondano una difesa reds troppo passiva. Al decimo è 29-14 per i padroni di casa.

Non cambia più di tanto la musica nel secondo periodo: sicuramente gli ospiti difendono meglio, ma un attacco troppo fermo e sterile impedisce a Papanikolaou e compagni di rientrare in singola cifra di distacco. A differenza di Fall, Milutinov ha diverso impatto ed altra aggressività: è il serbo a cercare soprattutto la rimonta. 46-33 il punteggio all’intervallo.

Cambia totalmente musica nel terzo quarto per l’Olympiacos che rientra prepotentemente in partita con le giocate di Fall, Peters, Canaan e Papanikolaou. Il Fener soffre tremendamente in difesa e sbanda pericolosamente anche in attacco: nessun protagonista assoluto ma pochi punti distribuiti tra Calathes, Papagiannis, Dorsey e Hayes-Davis . Tutto da rifare per i giallo-neri, che al 30′ comandano ma solo di una lunghezza (58-57).

Ultimo quarto di enorme equilibrio, la squadra di Itoudis prova nuovamente a scappare con l’energia di Motley e Madar e l’inventiva di Wilbekin e Dorsey . I greci si affidano alle triple di Canaan, alla fisicità di Milutinov ed alle giocate di Williams-Goss per restare agganciati e – soprattutto – impattare nel punteggio. Negli ultimi secondi ci pensa una gran tripla di Papagiannis a mandare i titoli di coda, l’ultimo assalto della truppa di Bartzokas si spegne sul ferro colpito da Milutinov nel tentativo di tap-in per la parità.

BUON IMPATTO PER HAYES-DAVIS

Fenerbahce, Papagiannis ancora di salvezza

Successo di un’importanza capitale per il Fenerbahce, che coglie quello che potrebbe essere il momento di svolta della propria stagione: due punti meritatissimi per i ragazzi di Itoudis, che hanno dominato il match per 20′, prima di subire la rimonta dei greci. Nel 79-77 del 40′ i giallo-neri hanno tanti interpreti positivi e – soprattutto – tanti mattoncini portati da quei giocatori che devono dare energia.

Se l’avvio è tutto in mano ad un Pierre formato MVP con 14 punti in 8′ ed una doppia fase pressoché perfetta, non si può naturalmente dire altrettanto del resto. Logico pensare e dire che l’Olympiacos non poteva continuare ad imbarcare acqua senza reagire: la forza dei turchi sta proprio qua, nel continuare a fare la propria pallacanestro pur sbagliando e commettendo errori.

I due punti arrivano soprattutto grazie a Papagiannis, che sfrutta il suo vantaggio in termini di centimetri all’inizio per poi colpire dall’arco nel finale: il giocatore greco ha nel suo arsenale queste giocate, merito di Itoudis riuscire a sfruttarle. La chiave sta però nell’energia proposta sui due lati del campo da Madar e Motley, con il play israeliano ed il lungo americano abili a contenere la fisicità dei pari ruolo.

Per riassumere i giallo-neri meritano di vincere grazie alla loro energia sui due lati del campo ed alla lucidità con cui approcciano le azioni chiave del match. Errori ed imprecisioni si possono ovviamente aggiustare ma con il giusto atteggiamento e la giusta energia si può costruire qualcosa di importante.

GRANDE PROVA DI GEORGIOS PAPAGIANNIS

Olympiacos, dove è finita la difesa rocciosa?

Nella sconfitta dell’Olympiacos ad Istanbul c’è un periodo da evidenziare in rosso, il primo: se è vero che i reds hanno disputato un gran secondo tempo difensivo, è altrettanto vero che i 29 punti incassati in 10′ sono una situazione che va contro la storia recente del club, sempre basata su una metà campo difensiva ermetica.

In quei 10′ da horror c’è tutto ciò che non ci si aspetta dalla squadra di Bartzokas: attacco sterile e senza idee, protezione del ferro difficoltosa e – soprattutto – una difesa negli 1vs1 davvero passiva e totalmente insufficiente. Le immagini di queste difficoltà stanno nella partita di Pierre, che ha cominciato ad affondare come una lama calda nel burro contro la “non difesa” dei greci: l’ala del Fener ha realizzato 14 punti in 8′ per poi non essere più rimesso in campo.

Totalmente diverso il secondo tempo, per impatto, energia ed attenzione: Peters ed un ottimo Milutinov rappresentano l’anima reds, quella che non molla mai e che lotta, con la lucida follia di Canaan a colpire da lontano. La sensazione però è che siano mancate lucidità ed un pizzico di attenzione in più per impedire al Fenerbahce di colpire con Papagiannis da lontano e vincere la sfida.

NON BASTA UN OTTIMO MILUTINOV ALL’OLYMPIACOS

Foto credit: Fenerbahce ed Olympiacos

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