Bayern intermittente, Wilbekin on fire: Fenerbahce corsaro a Monaco

Ste Loz
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In un BMW Park invaso da tifosi gialloblu, il Fenerbahce supera il Bayern in una partita tra due squadre ancora lontano dal loro massimo potenziale. Wilbekin e una migliore difesa, regalano nel secondo tempo, il successo per gli ospiti 67-76.

Bayern sprecone Fener sornione

Inizio con attacchi più sul pezzo rispetto alle difese e dopo la tripla iniziale di Hayes-Davis, il Bayern guidato da Bolmaro spinge sull’acceleratore, e la schiacciata a rimorchio in solitaria (e non ce ne voglia il buon Serge, non troppo esplosiva) di Ibaka issa i bavaresi sul 9-5. 5 punti di fila di Guduric riportano avanti gli ospiti, ma l’ennesima difesa accomodante del Fener, regala due istrionici “Why?” a favore di camera e il controsorpasso dei padroni di casa.

Il Bayern, non accenna ad abbassare i ritmi e crea spesso buoni tiri, con alterne fortune, ma grazie ai rimbalzi in attacco, vera costante di questo inizio di stagione, e all’ingresso di Francisco, prova l’allungo sul +6.

Duello rusticano

L’ingresso di Wilbekin e Papagiannis, ridà linfa agli ospiti e la combo guard con un 3/3 dall’arco e l’assist per l’alley oop del centro greco, fa prima rientrare e poi andare in vantaggio il Fener. Il Bayern continua a farsi preferire per come entra negli attacchi e per la qualità dei tiri, ma come avrà da dire Laso nell’intervallo, quello che serve è segnarli.

Wilbekin, è in una di quelle serate in cui fa canestro e si tende a dargli palla e ragione, ne beneficiano Sestina e Papagiannis con i turchi che volano a +7. Solo la vena dall’arco di Francisco (11 tutti nel primo tempo), tiene in scia il Bayern.

Curiose alcune chiamate arbitrali (e alcune “giocate” delle due squadre), nel giro di due minuti sul finire del secondo quarto. Tecnico per flopping ad Obst, sfondamento per Calathes (intensità simile dei contatti), sfondamento per Bolmaro che, con un flopping più clamoroso nel successivo possesso, prova il suo credito verso gli arbitri ma trova clemenza. Non due minuti memorabili.

Prove di vero Fenerbahce

Se Wilbekin e le scarse percentuali del Bayern, sono le ragioni del vantaggio ospite, la ripresa si rivelerà diversa. Dopo un’iniziale 4-0, la squadra di Itoudis, recepisce quel che il coach greco sicuramente non ha esitato a far notare nell’intervallo. Difesa, rimbalzi (altro grande impatto di Papagiannis) e ancora una tripla letale di Wilbekin lanciano la volata per l’ultimo periodo.

Ancora l’ex Florida con un jumper e un assist per Hayes-Davis sembra indirizzare definitivamente la contesa, sul +9, ma prima Weiler-Babb, poi un canestro e fallo di Ibaka riportano a contatto i bavaresi.

Finale nervoso

Una tripla, perfettamente costruita, di Obst riapre completamente il match sul 66-68. Persa di Calathes e semigancio del pareggio sbagliato da Bonga, entrando nell’ultimo minuto.

Ancora Wilbekin, trova un perfetto gioco a due con Motley che segna col fallo. Bonga gestisce male un altro possesso e commette fallo. I liberi di Hayes-Davis sembrano suggellare la vittoria Fener. Anche perchè Obst, chiamato ad un tiro veloce perde la palla, che scivola, deviata dallo stesso Hayes-Davis, all’indietro. Nella rincorsa l’ala ex Wisconsin spinge insensatamente Obst.

Antisportivo chiaro, due liberi e possesso Bayern. Obst sbaglia il primo, ma è niente rispetto alla rimessa direttamente in mano ai paganti della prima fila, ad opera di Weiler-Babb, che chiude di fatto la contesa.

Bayern che perde non senza rimpianti, soprattutto visto i discreti segnali del primo tempo. Non c’è ancora continuità e la serata balistica da 20% dall’arco non ha aiutato. Fenerbahce, che davanti ad un muro di tifosi amici, nonostante la trasferta, ha dato segnali di crescita specialmente nella ripresa. La palla non viaggia ancora come potrebbe, ma meno isolamenti e qualche tiro meglio costruito sono apparsi sul parquet, insieme alla tanto invocata intensità difensiva.

Protagonisti

In positivo Scottie Wilbekin, 17 punti, con 5 rimbalzi e 5 assist, e un senso di pericolosità costante. Non per forza la miglior point guard, o la più continua, o la più ordinata. Ma quando gioca così, forse meglio prendere che lasciare.

In negativo, ancora una volta, l’ex Carsen Edwards, portento a Purdue, non riesce ancora a trovare la sua dimensione e soprattutto i suoi canestri in Europa. E senza quelli è difficile giustificare la sua presenza sul parquet. 6 punti, 2/9 dal campo. Volenteroso, non si tira indietro, si prende i tiri che deve. Alla fine, i tiri bisogna prenderli si, ma soprattutto metterli. Parola di Laso.

fotocredit: Fenerbahce X; Turkish Airlines Euroleague X

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