Euroleague Power Ranking #2: qualcosa è cambiato

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#7 – OLIMPIA (5) 3W 3L

I tanti cambiamenti giustificano la pazienza ma oggi non si può certo parlare di un buon avvio di stagione.

Lasciano parzialmente perplessi sia la qualità globale del gioco che le due gare con Barça e Real che hanno visto i milanesi andare sotto molto nettamente sul piano fisico.

L’attacco va a corrente alternata, mentre la difesa è ancora lontana dall’eccellenza che ne ha caratterizzato la qualità della scorsa stagione. Qui la ragione potrebbe essere dovuta alla mancanza di conoscenza reciproca che non permette ancora ai meccanismi di esser ben funzionanti.

L’auspicata dimensione interna, tanto ricercata con gli innesti di mercato, non si è mai vista e la dipendenza dall’arco è una situazione che va corretta al più presto in un torneo mai così equilibrato.

Alla fine, sino ad oggi, è questione di una qualità complessiva che è mancata anche nelle vittorie. Dalla prima gara con l’Asvel sino all’ultima col Real ciò che non si è visto è una crescita della pallacanestro prodotta.

Sicuramente aver Shields o non averlo fa parecchia differenza, essendo profilo unico per rendimento sui 28 metri, e questo non può non essere segnalato.

Da dove si riparte? Dalla panchina, da Ettore Messina. A costo di sembrare ripetitivi, se hai un allenatore di quel calibro le tue certezze devono partire proprio da lì.

#6 – FENERBAHCE (7)5W 1L

La squadra parsa più avanti di tutte tra le grandi o potenziali tali, al pari del Monaco.

Grandissimo lavoro di Itoudis e del suo staff, perchè non va dimenticato che il Coach greco non ha fatto la preparazione, come Scariolo a Bologna, a causa di Eurobasket.

Il Fener ha già una difesa solida ed un’organizzazione offensiva al ritmo di Calathes che ha sofferto solo la difesa del Barça e proprio in quell’occasione, seppur alla fine sconfitti, i gialloblu hanno trovato certezze nelle rotazioni allungate, con Hazer, Birsen e Mahmutoglu prontissimi.

Da lì si riparte e lo si fa con grande positività, addirittura superiore a quella derivante dalle vittorie precedenti.

Motley è super e si è adattato alla perfezione all’Eurolega continuando a fare, con le ovvie proporzioni, ciò che ci aveva mostrato in un’Eurocup stradominata.

Lo andiamo dicendo dall’inizio: se la palla arriva a Wilbekin e non parte da lui il Fener è una “contender”. Carsen Edwards, con le normali difficoltà di adattamento, può esplodere da un momento all’altro, mentre Bjelica è ancora da vedere e non è certamente poco.

(4/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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