Euroleague Power Ranking 2022/23: le scelte di Eurodevotion

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CORSA PLAYOFF

#12 – VALENCIA

Alex Mumbrù in panchina è la novità più importante. Allenatore maestro nelle spaziature, ha fatto benissimo a Bilbao ed è comunque nei pensieri di almeno un grandissimo club.

Un roster stracolmo di guardie, cui dovranno essere garantiti spazi ed equilibri. Harper, Hermannsson, Radebaugh, Jones e van Rossom garantiscono fosforo, velocità e creatività.

Prepelic e Lopez-Arostegui saranno fondamentali per trasformare in punti quei vantaggi.

Labeyrie non sarà facile da sostituire, ma il terreno è fertile per la definitiva esplosione di Pradilla, talento cristallino con un futuro radioso.

Jared Harper ha una velocità di esecuzione raramente vista a queste latitudini: se segna con continuità dal perimetro diventa illegale.

Jasiel Rivero arriva in Eurolega con un carico di speranze che sono positive visto quanto ga dimostrato di saper fare in Liga. Se saprà gestire il gioco duro e sporco sotto canestro, allora ne vedremo delle belle. Il “nuovo” Dubi, ancor più con qualche significativo kg in meno, è la certezza di sempre.

Può inserirsi negli ultimissimi posti Playoff, ma per farlo serviranno 16-17W, traguardo non semplice. Restare fuori ad un paio di successi dalla terra promessa della postseason non potrà minimamente essere considerato negativamente.

#11 – PARTIZAN

Il ritorno di Zele porta con sé aspettative notevolissime.

La squadra è valida ed è un interessante mix di gioventù, con 6 atleti nati dopo il 2000, ed esperienza testata a questo livello, soprattutto nei nuovi arrivi.

Exum ha tutto per giocare una stagione da star, mentre Punter torna in quella dimensione che lo vide spesso dominante in maglia Milano. Leday non ha convinto lo scorso anno ed è atteso al ritorno a buoni livelli.

Nunnally e Andjusic saranno le braccia armate dal perimetro, senza dimenticare incarichi speciali difensivi.

Ioannis Papapetrou, se perfettamente ristabilito dopo i tanti guai, sarà la chiave totale della squadra, poiché in grado di fare il suo a livelli eccellenti e di far crescere tutti quelli intorno a lui.

La pattuglia di giovani slavi è chiamata al passo avanti necessario in questa giungla che è l’Eurolega.

Ci sono due punti interrogativi però, Obradovic o non Obradovic: play e centro. Madar, per il quale non stupirebbe una stagione super, ed Avramovic (da ieri sappiano che lo rivedremo dicembre), sono sufficienti per un torneo competitivo ai fini Playoff? Vukcevic, Smailagic (fermo per diverse settimane) Lessort e Koprivica valgono le dure battaglie nel pitturato europeo?

Non ci sentiamo di escludere arrivi in questi due ruoli (non è un segreto il tentativo per Campazzo).

Il Partizan lotterà e crescerà, perchè ha il miglior allenatore del torneo (e di più…) ma per entrare nei PO servirà una vera e propria impresa: 17W sono l’obiettivo, non semplice, per tale avventura.

#10 – MACCABI

Tutto o niente? Bella domanda. Il Maccabi è la grande incognita della stagione. Il talento, l’atletismo, la fisicità e la profondità ci sono in abbondanza, ma ci sarà la volontà di stare insieme e di remare tutti nella direzione auspicata? I tanti “ego” sapranno diventare squadra? Sono i quesiti più interessanti di un’estate che ci ha consegnato una rivoluzione completa del roster con ben 10 nuovi arrivi.

Il backcourt è guidato da quel fenomeno di Lorenzo Brown, ormai non più sorpresa (ma già l’Unics ce lo aveva consegnato in una dimensione grande) che dovrà guidare una pattuglia di atleti talentuosi come Baldwin, Hilliard e Hollins, cui si aggiunge la leadership di Dibartolomeo, condivisa col il cavallo di ritorno Pnini) e la freschezza ed esplosovità di Ziv.

Bonzie Colson, atteso all’ennesimo salto in alto regolarmente compiuto sinora in carriera, è la prima opzione di un reparto ali che si nutrirà anche di Hilliarda da 3 e di Jarell Martin, una PF veramente interessante, la classica “beast”. Poythress, più vicino a canestro e possibile anche nel ruolo di 5, si unisce a Nebo per le battaglie nel pitturato. I vari Menco, Cohen e Sorkin rappresentano l’anima israeliana della squadra, coi due veterani già menzionati.

Non c’è nessun posto dove gli USA si trovano bene come a Tel Aviv, lo dice la storia lo dice quel famoso “don’t mess with Maccabi players” che circolava in NBA ai tempi di Anthony Parker.

Se Kattash, Coach molto più capace di quanto non dica l’esperienza recente al Pana, saprà miscelare questi ingredienti, la pietanza che ne deriverà non avrà limiti, a nessun livello.

Impossibile fare una previsione, perchè la forchetta degli exit poll sui gialloblu può variare dalle 15 alle 22W senza problemi. La Menora Mivtachim sarà un fattore ed quei 10mila tagliandi stagionali andati esauriti in un amen sono una dichiarazione d’intento molto, molto precisa.

Il coinvolgimento di David Blatt nel nuovo Maccabi è la polizza assicurativa.

#9 – VIRTUS

Insieme al ritorno di Obradovic è la notizia più bella dell’intera Eurolega. Un club glorioso che ha scritto pagine storiche di questa manifestazione, ritorna al livello che gli compete e lo fa con ambizioni e certezze.

La prima di queste certezze è la guida tecnica: Sergio Scariolo, se mai ce ne fosse stato bisogno, con il recente Eurobasket si è issato sempre più in alto nella classifica dei grandissimi della categoria.

Bologna c’è, ma il compito non sarà facile se parliamo di entrare nelle magnifiche 8.

Probabilmente questa squadra negli anni scorsi avrebbe fatto i PO passeggiando, ma quest’anno la competitività alle stelle.

Backcourt di livello, espertissimo, talentoso e profondo, atletismo notevovolissimo tra Cordinier ed Ojeleye come “3” (ma utilizzabili anche come 2 e 4 rispettivamente), un gruppo di lunghi guidato da Toko Shengelia che è ottimo mix di esperienza e tecnica, il georgiano, e Mickey, così come stazza ed esplosività in Jaiteh e Bako.

Se è vero che la carta d’identità di alcuni protagonisti chiave dice fine anni ’80, lo è altrettanto il fatto che vi siano una serie di giocatori pronti a combattere per un posto al sole nella lega più importante d’Europa.

La Virtus di Scariolo sarà un bel rebus per tanti ed è pronta giocarsi le proprie carte per i Playoff.

Obiettivo dichiarato l’ottavo posto, con la consapevolezza che serviranno dalle 16 alle 18 W e la coscienza di capire che nulla sarà scontato e che si dovrà fare i conti con impegni continui come mai negli anni recenti.

#8 – BAYERN

Non ci frega più, e no…

Ovviamente parliamo di Andrea Trinchieri, senza alcun dubbio uno dei 3-4 migliori allenatori del continente.

Dopo un paio d’anni in cui abbiamo messo il suo Bayern molto indietro nel “ranking” non ci caschiamo più. I Playoff del 2021 e del 2022 sono l’evidente prova del valore del Coach.

Dove metteremmo il Bayern se non lo allenasse il Trinka? 13, forse 14, e non siamo certo gli unici a pensarlo.

Quest’anno, inoltre, vi è un gruppo di giocatori confermato veramente interessante che, soprattutto, si spera venga lasciato stare dai tantissimi infortuni della scorsa stagione. Il lavoro dello staff, rinforzato ulteriormente dal ritorno di Andrea Vertemati, potrà così contare su uno “zoccolo duro” importante unitamente a nuovi arrivi intricatissimi.

Cassius Winston ha tutto pre essere la guardia perfetta in questo torneo, mentre per Freddie Gillespie valgono le parole di uno dei massimi esperti continentali: «E’ il giocatore per cui le big faranno la fila l’anno prossimo, coi soldi in mano per il buyout».

Isaac Bonga ed Elias Harris possono portare cose di valore, mentre Andreas Obst, ammirato ad Eurobasket, sarà come un vero e proprio nuovo acquisto per i bavaresi.

Walden, Sisko, Weiler-Babb, Jaramaz, Rubit, Hunter e Zipser sono certezze, Lucic è un campione.

Sì, il Bayern è squadra da Playoff e non stupirebbe vederlo sgambettare ripetutamente chi è considerato più avanti.

17-18W sono possibili.

(3/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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