CSKA-Fenerbahce (21° turno): il coro turco meglio dei solisti russi

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CSKA-Fenerbahce merita di entrare di diritto tra le partite più belle dell’edizione corrente di Euroleague. La spunta la squadra di Igor Kokoskov per 83-89 dopo aver rimontato lo svantaggio accumulato nei primi due periodi di gioco. Per il team di Istanbul, ancora privo di Danilo Barthel, trattasi della sesta vittoria consecutiva, in una rincorsa playoff sempre più lanciata.

D’altro canto per l’Armata Rossa questa è la seconda sconfitta consecutiva dopo quella di settimana scorsa, sempre in casa, contro il Barcellona. Il tutto in un match che ha messo a nudo le ombre del sistema offensivo di quest’anno. Al netto, comunque, dell’assenza di Will Clyburn e del peggior Mike James della stagione. Analizziamo CSKA-Fenerbahce con i nostri consueti cinque punti.

CSKA-Fenerbahce: quel post basso che vale oro

Partiamo da un presupposto chiarissimo. Se tu, Dimitris Itoudis, in estate firmi Tornike Shengelia e Nikola Milutinov, devi puntare tanto sul post basso. E’ ciò che l’attacco russo fa con grande costanza nei primi quindici minuti della contesa, quando la tecnica e la fisicità dei due sopracitati fanno la differenza, anche e soprattutto in collaborazioni dirette tra i due.

E non è solo una mera questione di andare in post basso per concludere vicino al ferro in maniera diretta. E’ questione di costringere la difesa a scelte nette. Solo così anche gli esterni possono godere di più spazio e lo stesso James ha più facilità a mettere insieme punti e non solo. Limitarsi ad usare Shengelia e Milutinov come bloccanti al servizio del numero cinque sarebbe un grossissimo spreco. Uno spreco che avviene nei peggiori momenti dei favoriti al titolo.

Igor Kokoskov ha risolto un equivoco per risorgere

CSKA-Fenerbahce ha certificato in maniera definitva la rinascita della squadra turca, ormai pienamente rientrata nella lotta playoff. Quel che appare chiaro, in questa scarica di vittorie, è che i giocatori del Fener stanno finalmente assorbendo il sistema offensivo del loro coach. Un sistema complesso per giocatori capaci di leggere, per nulla semplice da vedere ben attuato in poco tempo.

Giocatori capaci di leggere, appunto. Quello che non può essere, per caratteristiche più che per qualche colpa, Lorenzo Brown. L’aver messo con costanza la palla nella mani di Nando De Colo ha cambiato tutto per i gialloblu. Il francese si è riscoperto regista, abilissimo nelle letture lontano dalla palla e sul pick and roll. Brown si rende utile lontano dalla sfera, colpendo quando può. Ora il Fenerbahce è la squadra di Igor Kokoskov. E fa davvero paura.

CSKA-Fenerbahce | Eurodevotion
CSKA-Fenerbahce, la chiave Nando De Colo

CSKA-Fenerbahce: i pericoli del sistema russo

Per quanto il dato degli assist sia spesso oggetto di interpretazioni molto superficiali, il fatto che il CSKA sia ultimo in questa speciale graduatoria non è comunque un caso. E’ ovvio, d’altronde, che la squadra col maggior talento a disposizione nella Lega tenda a basarsi tanto sull’uno contro uno. Si badi bene, non è solo questione di Mike James, ma anche di Shengelia, Clyburn (quando c’è) e così via. E, prima di ogni discorso qualunquista: i vantaggi nella pallacanestro si conquistano con l’uno contro uno, con o senza la palla.

Detto questo, c’è modo e modo. Ogni tanto i modi del CSKA sono quelli di chi pensa di poter giocare efficaci uno contro uno anche da situazioni molto complesse. Da fermi, con la difesa che ha lavorato poco o nulla, senza aver portato la palla vicino al ferro. Anche in CSKA-Fenerbahce sono venuti fuori alcuni canestri spaziali per difficoltà, ma alla lunga il gioco non è valso la candela. E’ forse il caso di pensare anche a un’alternativa?

Kokoskov batte Itoudis sul pick and roll

E’ indubbio che una delle chiavi di lettura principali di CSKA-Fenerbahce stia nel pick and roll. Più precisamente, nel pick and roll giocato da De Colo e Jan Vesely, mortifero per la difesa locale. Da un lato i turchi lo leggono divinamente. Il lungo ceco fa sempre la scelta migliore per punire lo stare nella terra di nessuno di Milutinov. Slippa infatti spesso il blocco (taglia prima di farlo) e crea non pochi problemi. Poi ci pensa il francese, bravo sia a servire il proprio lungo sia a usare sapientemente le sponde.

CSKA-Fenerbahce | Eurodevotion
CSKA-Fenerbahce, il pick and roll di De Colo e Vesely decisivo

Dall’altro lato, non ci capisce nulla il CSKA. Gli show di Milutinov sono spesso tardivi e deboli. Utili sì a togliere la palla nelle mani di De Colo, ma solo per far produrre all’ex di turno grandi moli di gioco. Chi marca la palla mette poca pressione, non agevolando di certo il lavoro del lungo. Sul lato debole non si vede l’ombra di uno stunt (aiuto) il più delle volte. Itoudis insiste su questa scelta difensiva per tutta la gara. Eppure, dopo il confronto con Sarunas Jasikevicius, perde anche quello contro Igor Kokoskov.

Mike James è questo: prendere o lasciare

CSKA-Fenerbahce è stata chiaramente la peggior gara stagionale per James. Non si tratta tanto degli 11 punti segnati tirando 4/15 dal campo e sommando un misero 4 di valutazione. Si tratta di aver forzato tanto situazioni, facendo nuovamente rivedere quel lato negativo che ben ricordano in alcune situazioni i tifosi milanesi. Uno dei probabili motivi del “gran rifiuto” di Ettore Messina. Noi, però, su un giocatore che fa sempre discutere, vogliamo fare una breve riflessione.

Nel momento in cui si sceglie di averlo nella propria squadra si deve essere disposti a qualche rischio. Il talento non ha pari in Europa, ma alcune scelte sono indubbiamente discutibili in attacco. Spesso risolve le partite, altre volte le perde. Inevitabile per chi sceglie spesso la via più difficile. Il problema è mediare. Il CSKA è squadra dotata di immenso talento anche sotto al ferro. Un talento che non può essere del tutto oscurato. Il compito di Itoudis da questo punto di vista è ancora lungo. Ma Mike James è questo: prendere o lasciare.

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