La sfida tra il Barcellona e lo Zalgiris Kaunas è un classico della manifestazione. Le due società, prima di stasera, si sono affrontate negli ultimi 20 anni 27 volte: oltre alle partite della stagione regolare, il big match è stato valido in 4 occasioni per le Top 16 (2006, 2012, 2015 e 2016). Lo Zalgiris vorrebbe interrompere la striscia di 5 sconfitte, ma il Barcellona nonostante le 21 palle perse, porta a casa la nona vittoria stagionale in Eurolega, la quarta in trasferta e raggiunge il CSKA in testa alla classifica.
IL RITORNO DI JASI
Non si può non partire dal coach lituano per introdurre questa edizione di Zalgiris-Kaunas. Sarunas ritorna a casa. Kaunas è la sua città natale, lo Zalgiris è la squadra con cui ha mosso i primi passi e che, più recentemente, ha allenato, portandola nel 2018 a disputare le Final Four della massima competizione continentale.
Martin Schiller, attuale coach dello Zalgiris, alla vigilia parlando di Jasikevicius ha detto: “Non è solo una leggenda di questo club, ma è una bandiera del basket europeo!”.
SOLIDITÁ DIFENSIVA BARCA
Lo Zalgiris è la squadra con il miglior offensive rating e quella che tira meglio da fuori, ma alla Zalgirio Arena la partenza è difficoltosa. Occorrono più di 4 minuti di gioco ai padroni di casa per trovare per la prima volta il fondo della retina (2-6). Prima del canestro dal centro dell’area in penetrazione di Thomas Walkup erano arrivati 6 errori dal campo. Le basse percentuali dei bianco-verdi però non sono solamente per loro demeriti, ma anche e soprattutto per l’efficacia difensiva del Barca che concede solo 14 punti in 10 minuti.
BARCELLONA È SINONIMO DI QUALITÀ
Sottolineare le potenzialità del Barcellona è quasi banale, ma dopo il primo tempo occorre farlo. Lauvergne è caparbio a occupare con continuità l’area, dopo aver bloccato. Jokubaitis si mette in mostra per dinamicità, punti, ma anche per visione di gioco: l’assist dal palleggio al lungo francese merita di essere visto e rivisto. A questo si sommano anche le 10 palle perse del primo tempo, di cui 5 di Calathes. Risultato all’intervallo? +6 (33-39). Motivi? Più di uno. Sicuramente Kuric, nella classica versione American Sniper, e Mirotic sono due dei più validi.
PALLE RECUPERATE E TIRI LIBERI
Il terzo periodo potrebbe essere quello decisivo. Infatti la formazione di Jasikevicius continua a trovare la via del canestro con i suoi interpreti e si porta sul +13 (35-48) con Higgins. Lo Zalgiris per la prima volta sembra accusare il colpo, ma ancora una volta trova la forza di riportarsi sotto.
I tiri liberi (7 nel 3°) e le palle recuperate, anche per via di scelte scriteriate dei blaugrana, consentono a Jokubaitis e compagni di rimanere aggrappati.
31
Sono i minuti che servono allo Zalgiris per mettere a segno il primo canestro dall’arco. Ed è anche il momento in cui la gara potrebbe prendere un’altra strada. Dopo nemmeno un giro di orologio, arriva un’altra conclusione dai 6.75 e con essa il -3. Le possibilità non mancano, ma vengono sprecate prima con una schiacciata di Jokubaitis respinta dal ferro, che sarebbe valsa il -1, e poi con due palle perse. Si aggiudica i due punti (62-73), chi è stata capace, non senza difficoltà, a condurre dall’inizio.
Immagine in evidenza: sito ufficiale Eurolega