Milano fatica, si scuote e vince: Alba ko

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Nel recupero del diciottesimo turno di Eurolega, l’Armani Exchange conquista un importante successo, in una gara da non fallire. Milano ha infatti avuto la meglio sull’Alba con il punteggio di 84-76.

I tedeschi sono stati spesso per Milano un osso duro, ricordiamo la sconfitta di un paio di mesi fa, e tali si sono confermati, sebbene le condizioni in cui si presentavano gli uomini di Gonzalez, legate alle problematiche covid, non fossero delle migliori.

milano hines - eurodevotion

Dopo un discreto inizio delle scarpette rosse, l’ingresso di Maodo Lô ha dato vita ad un parziale di 14-7 a favore dei teutonici. L’Alba ha così preso in mano il momentum della gara, trovando terreno fertile in un’Olimpia poco attenta ed in preda alla frenesia.

Se nella terza frazione Milano è migliorata, non è riuscita però a prendere le redini della contesa, difatti l’ultimo quarto è stato finalmente propizio per piazzare il parziale decisivo e condurre in porto la partita con minuti di gestione nel finale.

Il recupero del Forum quindi non può essere sottratto ai raggi X dell’analisi di Eurodevotion.

Milano e la cura del pallone

L’Olimpia del primo tempo è un’Olimpia che rinnega uno degli elementi che sono stati di maggiore eccellenza e costanza nel corso dell’era Messina, la cura del pallone.

E’ grande merito dell’Alba indirizzare la sfida in modo da indurre e favorire gli errori della squadra meneghina, infatti i dati a metà gara sono eloquenti.

Sebbene la produzione sia accettabile – 38 punti a segno alla pausa – non lo è altrettanto la fluidità offensiva milanese. Nei primi ’20 Milano perde ben 10 palloni, che sono poco meno di quanti ne spreca in media in un’intera partita.

L’indicativo dato dell’assist-to-turnover ratio, in cui, ancora una volta, l’Olimpia è pura elité continentale con un rapporto medio del 149,73%, nella prima metà di gioco recita un magrissimo 70%, frutto dei 7 assist e delle 10 perse sopra citate.

La ripresa, a favore dei biancorossi, non può che coincidere dunque con una decisiva inversione di tendenza nella gestione della sfera. La seconda metà registra soltanto 2 possessi regalati agli avversari, a fronte di una netta crescita nelle assistenze, che salgono a 19.

Il dato finale dell’assist-to-turnover ratio è quindi molto più vicino all’abitudine dei milanesi e si attesta su un rapporto del 120%. Ecco spiegato il cambio di rotta dei biancorossi.

La svolta nel nome di Tarczewski e Ricci

Come abbiamo capito, non è stata una delle migliori prestazioni per la compagine di Messina, ma in qualche modo la vittoria è arrivata.

Abbiamo posto il focus sull’attacco nel punto precedente, ma anche la difesa è stata farraginosa. Troppe distrazioni e, soprattutto, la mancanza di continuità, che avrebbe favorito un break difensivo efficace, hanno garantito all’Alba la possibilità di stare in partita.

Se in attacco sono stati colpevoli la gestione del pallone e anche qualche tiro rifiutato, in difesa c’è stata vulnerabilità sugli eccessi di aiuto e sul ritardo nei close-out, puniti dall’efficenza nel gioco dal mid-range dei lunghi tedeschi. Tutto questo è stato col passare dei minuti limato e limitato, e così è arrivato il successo.

Successo che passa tramite un insieme di uomini e momenti, ma che è curioso sia culminato nell’istante di svolta con la peculiare coppia di lunghi Ricci-Tarczewski.

Le giocate di Melli, Datome e Hines, la fantasia del Chacho sono state molto importanti, ma è con la strana coppia sotto canestro che Milano ha preso in mano le sorti della sfida. Finiti in campo in seguito anche ai problemi di falli di Melli e le difficoltà di Bentil, i due lunghi meno sponsorizzati della truppa di Messina hanno saputo portare un contributo prezioso.

“Tarcisio”, dopo buonissimi minuti iniziali, è diventato bersaglio facile, sopra il ferro, per i pick and roll di Rodriguez, di modo che Milano ha trovato punti facili e con continuità in un momento molto importante. Inoltre, cresciuto in fiducia ha anche garantito un apporto degno di nota a difesa del ferro. Ricci invece si è distinto con triple importantissime e con una serie di dettagli decisivi, dal sacrificio su un rimbalzo, al pallone sporcato.

La svolta oggi porta il nome di Kaleb e SuperPippo.

Alba, una sconfitta con attenuanti

I tedeschi escono a testa alta da Assago, giunti in Italia praticamente senza allenamenti e quindi con tutte le difficoltà che conosciamo bene nel basket ai tempi della pandemia.

Gli uomini di Gonzalez hanno indirizzato la gara in un terreno che era quello più favorevole per tentare l’upset, innestando inquietudine sotto la pelle dei biancorossi e cavalcando chi potesse dare loro qualcosa offensivamente.

Dalla fiammata del solito Lô, in doppia cifra già nel primo tempo, alle soluzioni che hanno coinvolto gente come Olinde, Zoosman o Da Silva, con anche qualche tiro estemporaneo che ha alimentato le speranze.

Alla lunga il team teutonico non ha retto però, probabilmente anche per colpa di un comprensibile calo d’ossigeno. Recuperare la normalità e continuare ad essere fastidiosi in ogni uscita è quanto Gonzalez si può attendere dal prossimo futuro.

Photo credit: euroleague.net

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