EuroCup: il Valencia Basket trionfa in casa, alza la coppa e si qualifica per l’EuroLega

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Il Valencia Basket ha vinto il suo quarto titolo di 7DAYS EuroCup dal 2003 a questa parte, imponendosi nettamente in Gara 3 della finale all’Alba Berlino per 89-63. Dopo aver vinto in gara 1 e aver perso solo all’overtime in Gara 2 in Germania venerdì scorso, la festa è stata solo rimandata per la squadra allenata da Jaume Ponsernau, che ha così potuto festeggiare il titolo in casa, circondata dal suo festante pubblico. Un trionfo che vale anche una qualificazione alla prossima Turkish Airlines EuroLeague.

Analizziamo in cinque punti quanto avvenuto al palazzetto Fuente de San Luis (“Fonteta” per gli amici) in questa notte di lunedì.

Partenza a razzo dell’Alba: un fuoco di paglia

Per chi non ha visto o seguito la partita in diretta e leggendo il risultato finale della sfida potrà sembrare incredibile, eppure l’Alba Berlino è partita forte, con un parziale di 0-11 in suo favore dopo 3 minuti e mezzo di gioco. Questo significa che, durante i successivi 36 minuti e mezzo, la squadra ospite, una delle più offensive della competizione in assoluto, è riuscita a mettere a segno solo 52 punti, contro gli 89 dei rivali.

Valencia Basket, cancellata la paura

Nei primi minuti di gioco il Valencia Basket è apparso nervoso. La paura di ripetere quanto successo due anni prima, con la vittoria da parte dell’Unicaja Malaga quando i taronja avevano dominato la competizione in lungo e in largo, si è fatta sentire. Gli innesti provvidenziali di Bojan Dubljevic e Matt Thomas dalla panchina hanno permesso ai locali di recuperare lo svantaggio tra la fine del primo e l’inizio del secondo quarto, e a contagiare di energia positiva tutti i compagni. Dopo il 20-20 messo a segno da Johannes Thiemann a inizio della seconda frazione, i valenciani sono saliti in cattedra, estromettendo i rivali dall’incontro e divertendosi a piacimento. I fantasmi dell’Unicaja erano scacciati.

Quando il gioco si fa duro… Appare Dubi!

In Gara 1 e Gara 2 della finale il Valencia Basket aveva giocato bene, ma mancava qualcosa, mancava il suo leader. E il giocatore più carismatico e simbolo della squadra è comparso proprio quando ce n’era bisogno. Con i suoi sotto 0-11, l’ingresso di Bojan Dubljevic sul parquet è stato un toccasana per i suoi. Il centro montenegrino è stato l’MVP della partita, grazie ai suoi 18 punti (8/10 dal campo con 2/3 in triple), 8 rimbalzi e 3 assist. Il premio a MVP della finale è andato a Will Thomas per il costante apporto in tutta la serie (15 punti in Gara 3).

Luke Sikma, disperso in battaglia

Chi invece è completamente sparito dal parquet è stato Luke Sikma. L’MVP della competizione (esclusa la finale) e uomo più rappresentativo dell’Alba Berlino non ha inciso, portando a casa uno 0 nel marcatore (0/5 dal campo). Senza il faro della propria squadra a illuminare la via, neanche l’esperto Aíto García Reneses è riuscito a trovare la chiave per rimettere i suoi in partita. Solo Rokas Giedraitis si è salvato con 19 punti (5/6 in triple), ma per il resto il Valencia Basket ha portato a termine un lavoro difensivo da manuale, imbrigliando una delle compagini più prolifiche d’Europa.

Eurolega e un futuro brillante per i taronja

Il Valencia Basket tornerà a disputare la Turkish Airlines EuroLeague dopo un anno di assenza e con voglia di sorprendere. La sensazione che si respira nell’ambiente è che per esplodere definitivamente e consolidarsi nell’élite della pallacanestro europea a Valencia manchi solo un palazzetto nuovo e capiente. Gli 8.000 posti della Fonteta non sono abbastanza: occupati quasi tutti dagli abbonati, e con i pochi biglietti in vendita per ogni incontro sistematicamente “polverizzati”. Non che al proprietario Juan Roig (Direttore Generale del gruppo Mercadona e secondo uomo più ricco di Spagna dopo “Mr. Zara” Amancio Ortega) manchino i fondi, anzi! Se la nuova arena non è ancora stato costruita si tratta di temi burocratici. Ogni notizia che viene filtrata dalla stampa spagnola parla di una capienza sempre maggiore (dovrebbe essere attorno ai 15.000 posti), e una volta costruito un palazzetto di questo stile, con l’idea di albergare anche finali importanti, per riempirlo la squadra dovrà essere sempre competitiva. I soldi ci sono e la passione è tanta…

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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