Il Real riprende il suo cammino, domato il Fuenlabrada al WiZink Center

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Il Real tornano alla vittoria dopo due sconfitte consecutive, è facile dominio sul Fuelabrada

Nel matinée della Jornada 6 di Liga il Real riprende il suo cammino virtuoso e trionfa sul Fuenlabrada per 91-69, dopo un’ultima settimana non brillantissima, con il doppio insuccesso incassato tra Baskonia e Virtus.

Sappiamo che l’ambiente merengue fa presto ad andare in fibrillazione, con tutti i dubbi su Chus Mateo che sono tornati a farsi sentire, dunque una vittoria larga come quella di oggi, seppur in una sfida dallo spessore limitato, è viatico fondamentale per continuare con fiducia il percorso stagionale.

La nostra analisi sulla prima gara della domenica del baloncesto ispanico si articola nel solito format di racconto classico di Eurodevotion.

Il Real, transizione e “ariosità” offensiva

La gara è stata sostanzialmente un monologo blanco, con una sola significativa interruzione, cui poi ci riferiremo più avanti.

Il primo tempo ha sicuramente impattato con forza l’esito della gara, in una prestazione molto solida e concentrata two-way dei ragazzi di Mateo. In particolare è stata la fase offensiva merengue a determinare l’egemonia della sfida, con una buonissima interpretazione del Real a fronte di una passiva retroguardia ospite.

I padroni di casa hanno colpito con grande continuità e condivisione, ad esempio nell’utilizzo sapiente dei movimenti senza palla di Deck e Musa, il primo più con tagli intesi a ricevere in slancio verso il canestro, il secondo spaziandosi sul perimetro. Dinamismo, stazza, tecnica e disciplina che hanno ferito in profondità la difesa di Fuenlabrada.

L’ottima interpretazione del pick and roll, tanto offensivamente, quanto difensivamente, è poi stato un ingrediente prezioso nella costruzione di un ampio vantaggio già nell’avvio di gara. Attenzione, disciplina e collaborazione nel limitare i giochi a due avversari, uniti ad ottima interpretazione nella fase d’attacco, sia nell’esito più classico con conclusione del lungo, sia nel coinvolgimento delle sponde dopo aver fatto collassare la difesa. Autore di ottimi brani in entrambe le situazioni è il Chacho, oggi decisivo ispiratore (7 assist).

Buoni rifornimenti per Tavares e Poirier, tra roll ben imbeccati e situazioni favorevoli capitalizzate dal movimento di uomini di cui sopra, e il 44% da tre sono figli di questa diligente esecuzione offensiva.

Esecuzione offensiva che deriva anche da una transizione rapida cercata con grande successo e volontà, particolarmente nel primo tempo, sebbene ha trovato, è da dire, scarsa opposizione ospite, soprattutto nel momento del primo vantaggio.

Rimane quindi un importante tratto tecnico caratteristico del Real che, quando innesca la sua manovra con continuità nel suo habitat naturale, diviene inarrestabile e meno legato alle carenze di playmaking assoluto che sarebbero più evidenti a metà campo.

Con un calcolo approssimato, i blancos hanno giocato oggi circa 74 possessi, in piena linea con il pace medio che li colloca nella top five di Liga nella categoria.

La zona di Pichel

Gli avversari odierni del Real, è da dirlo, sono una squadra alquanto mediocre, sia in termini di talento, sia in termini di organizzazione tecnica.

L’esonero di Raventós a favore della soluzione interna di José Luis Pichel e Salva Guardia ha portato una svolta nei risultati, con due vittorie nelle due gare successive all’avvicendamento in panchina, tuttavia oggi è arrivato un ko tecnico netto, di dimensioni simili a quello accusato con il Barcellona prima della sostituzione.

Della gara di Fuenlabrada obiettivamente c’è ben poco che abbia rubato l’occhio, con molti momenti dove l’opposizione ai ben più blasonati avversari è sembrata nulla. Poco, pochissimo, se non l’utilizzo della difesa a zona che ha causato più di qualche grattacapo agli avversari nel terzo quarto.

L’utilizzo di zone elaborate continuativo ha infatti messo in crisi per un certo spaccato di partita la scioltezza offensiva del Real, in particolare con una sorta di 1-3-1 certamente redditizia, applicata con buona energia dagli ospiti.

Per i padroni di casa sono fioccate le palle perse, un dato che poteva essere meglio controllato (14 turnovers), e la confusione si è portata dietro anche una scarsa attitudine difensiva, che, con maggiore lassismo, ha alimentato le speranze di rimonta dei ragazzi di Fichel.

Nonostante i buoni segnali, la reazione ha avuto scadenza troppo breve e, non appena il Real ha ritrovato sicurezza in attacco, la gara è tornata sulle piste di un placido controllo merengue.

Protagonisti

Già abbiamo detto dell’ottima prova del Chacho Rodriguez, protagonista nelle vesti di regista, ruolo in cui servirà da parte sua una maggiore continuità per le ambizioni del Real.

Deck (14 e 9 rimbalzi) continua ad essere leader tecnico e riferimento primario del momento Real, Musa punisce dalla distanza (13, 4 assist e 3/5 dall’arco) ed è molto coinvolto nelle operazioni, Poirier (14 e 8 rimbalzi) si prende la scena sotto canestro a scapito di un meno protagonista Tavares.

E’ Llull infine la bocca da fuoco privilegiata dei blancos, con un’interpretazione classica del suo ruolo da ‘scombinatore’ e una precisione chirurgica da tre (16, 3 assist, 4 rimbalzi e 4/6 dalla lunga).

Per gli ospiti nessuno eccelle, si possono però ricordare le buone iniziative, soprattutto durante il tentativo di reazione, di gente come Novak (10 e 7 assist), Kromah (10) e Bagayoko (9 e 8 rimbalzi).

Photo credit: Real Madrid e ACB Twitter

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