Real Madrid, sofferenza e vittoria con Tenerife

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Real Madrid atteso ad una reazione in Liga dopo la terza sconfitta consecutiva in Eurolega. Sfida complicata con Tenerife e vittoria soffertissima.

La caduta con il Fener ha fatto rumore e non poteva essere diversamente se ti chiami Real e quella sconfitta è la terza di fila in Eurolega dopo una stagione dominata.

L’avversario è Tenerife, che vuol dire 5 W di fila, 7 nelle ultime 8 nel massimo torneo nazionale.

Marcelinho Huertas a 12 assist dal record assoluto in Lega, c’è da superare un certo Pablo Laso, uno che da queste parti ha lasciato un segno indelebile lungo anni di trofei. Ne arriverà solo 1, ma quel record è ad un passo.

Vince Madrid, soffrendo oltremodo, mentre Tenerife torna sull’isola con tantissimi rimpianti perchè oggi era veramente fattibile.

LA GARA

Primo tempo con diversi scambi di colpi interessanti, ma nessuno di questi affonda. E’ 20-19 dopo 10′ chiusi dalla tripla di Abalde e nei quali Tavares non si è mai seduto. Il capoverdiano troverà il primo riposo con 8’44” da giocare nel secondo periodo.

Al ritmo di Marcelinho riparte Tenerife che si porta sul 24-28. Timeout colorito di un furioso Chus Mateo che lamenta la mancanza di sforzo. ATO con elegante conclusione di Causeur.

Al rientro nei secondi 10′, gli ospiti paiono più centrati mentre c’è un po ‘ troppa improvvisazione nell’attacco del Real, le cui facce non sono delle più convinte. 9 perse confermano il trend negativo madrileno. Il 22% al tiro da tre ospite certifica come il vantaggio avrebbe potuto essere molto più largo del 38-41.

Per Fitipaldo «Stiamo controllando bene la partita e non li lasciamo correre molto», mentre Hezonja sottolinea deciso come «Bisogna capire che le nazionali sono passate e che si deve affrontare questa parte di stagione, a marzo, come abbiamo fatto fino a qualche tempo fa».

Tavola apparecchiata, e non potrebbe essere diversamente visto che si tratta della gara delle 1230…, per un secondo tempo dai contenuti accattivanti.

Quando alla ripresa quei tiri da tre entrano (Fitipaldo e Guy), Tenerife scappa sul 43-49, poi Musa e Tavares sono l’energia “blanca”, 9-2 e TO di Vidorreta, i cui ragazzi ricominciano a sbagliare tante, troppe triple aperte.

Il Real sembra scappare, il parziale è interessante, ma manca sempre quel colpo del KO che questa squadra ha saputo dare per diversi mesi.

Tenerife rientra, il Real scappa di nuovo sul 76-69, pare tutto chiuso ma Guy e Fernandez (Jaime) non sono d’accordo e gli ospiti tornano avanti con un 0-8, prima di due liberi di Campazzo che portano al 78-77.

Il possesso chiave, nella parole dello stesso Vidorreta, poteva essere nelle mani di Guy ma Jaime sceglie di mettersi in proprio senza successo. I liberi premiano Madrid, ma che fatica. per l’80-78 finale.

LE CHIAVI

Senza il minimo dubbio la percentuale dall’arco di Tenerife, 7/34, soprattutto perchè almeno una dozzina dei 27 errori è arrivata da tiri ottimi, con ampio spazio.

In casa Real non c’è molto da sottolineare in positivo, se non il dominio a rimbalzo. Ancora 16 perse per la squadra di Mateo, una costante di questo periodo che non si può separare dal momento abbastanza negativo di Facundo Campazzo, raramente visto così confusionario.

Curioso come Txus Vidorreta stabilisce forse un nuovo record, chiedendo un doppio challenge nella stessa azione. Prima vuole capire se un fallo a favore può essere antisportivo, poi ci riprova chiedendo lo stesso fallo su tiro.

MVP

5 giocatori a 10 punti, 2 a quota 9 come a 5, uno a 2 punti.

Tavares importante, ma la spinta decisiva arriva da Musa nel terzo quarto. Senza quel contributo energetico oggi staremmo parlando di un’altra caduta.

Il momento è ovviamente complicato in casa madrilena, certamente quello con il livello più basso della stagione, tuttavia l’enorme quantità di critiche arrivate sulla squadra e principalmente su Chus Mateo è senza alcuna proporzione.

E proprio il Coach forse si guadagna il titolo di MVP con le parole del dopo gara: «Non siamo al meglio, torneremo ad esserlo lavorando seriamente come abbiamo sempre fatto. Voglio solo che le voci restino lontane dal mio spogliatoio. Le critiche? Tutti sono liberi di esprimersi, ma dipende da chi lo fa e lo capiamo…». Se avete capito Marca non siete fuori strada.

Ricordare che, seppur in un momento negativo, questa squadra è 47/9 in stagione, con due trofei su due vinti e la leadership negli altri due forse non sarebbe male per una certa stampa.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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