Ballata negro amarillo! Tenerife scuote la Copa ed elimina Malaga

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Tenerife sorprende la squadra detentrice e padrona di casa

La squadra di Txus Vidorreta si diverte, impone e infligge la delusione più grande al Martin Carpena di Malaga. I ragazzi di Ibon Navarro cedono il passo per 91-83 contro Tenerife.

Triple e libertà

Tenerife e Malaga iniziano in pieno spirito di Copa, si sfidano a viso aperto e fanno scaturire dalle mani dei propri uomini triple su triple. La retina è bruciata più volte, dalla lunga, costruite con esecuzione e ritmo da ambo le parti.

L’Unicaja guida le danze dall’arco, con un Osetkowski scatenato, capace di produrre ben 12 punti dai 6,75 nei soli primi 10′. Tenerife risponde colpo su colpo, ad inaugurare una gara che sarà per lui incredibile è Doornekamp, che risponde al lungo di Malaga con la stessa medicina: 12 punti da tre per il lungo americano in pochissimi minuti.

La squadra andalusa accelera con forza, in chiusura di quarto fa a fette la difesa di Tenerife, punendo gli avversari dall’arco a ripetizione. La squadra di Navarro chiuderà il primo quarto con un maestoso 7/10 dalla lunga. Tenerife però riesce a ridestarsi, frena la valanga e chiude riagguantando la parità nel punteggio.

Sarà l’inizio di un cambio di supremazia sulla gara, che Tenerife si dimostra in grado di trarre a sé. Gli isolani sono incredibilmente bravi a creare vantaggio e poi a capitalizzarlo a partire dal primo gioco a due, mentre Malaga inizia a incartarsi, continua a cercare di realizzare dal perimetro, con scarsa originalità. E le percentuali non possono rimanere quelle del primo quarto per tutta la gara.

Finché, come nel primo quarto, il finale del secondo ripropone il colpo di coda della squadra più in difficoltà. Malaga stringe le maglie in difesa, usa un po’ la transizione e si galvanizza con la tripla a fil di sirena di Dedovic, chiudendo il primo tempo sopra di 4.

Il ritorno e la ballata

L’Unicaja, a cavallo tra i due quarti, è capace di produrre di nuovo la migliore versione di sé stessa. Gli uomini di Navarro producono un 17-1 di aggressività e ritmo.

I padroni di casa costruiscono, diversamente dalla follia e dal talento del parziale del primo quarto, sulla chiave difensiva e la capacità di aggredire il parquet sui 28 metri. Malaga si invola è conquista il 55-45, il suo massimo vantaggio nella gara.

La gara è ormai usa a cambi di passo repentini ed è in pochi attimi che dal picco più alto del controllo andaluso sul match, Doornekamp riporta Tenerife pesantemente nella contesa. L’americano sprizza triple da ogni dove e il -10 si trasforma in parità in un battito di ciglia.

Il numero 42 è incontenibile e allunga per il ribaltone di Tenerife. Ma Malaga riesce a rimettere il muso avanti, cercando penetrazioni al ferro che tengono la sfida in un frizzante equilibrio.

Marcelinho sgancia un tiro dei suoi, Kravish risponde dall’arco, Tenerife e Malaga condensano nel loro botta e risposta tutta l’essenza di una magica competizione come la Copa del Rey.

Tenerife riprende il vantaggio, Malaga la tampina. Shermadini diventa il centro della gara, cavalcato come grimaldello dagli isolani in attacco, coinvolto in difesa sui cambi dalle scelte di Malaga. In ogni caso, il bilancio è molto positivo per il georgiano e la strada per la vittoria dei giallonero è ormai aprerta.

La ballata di Tenerife è sempre più frastornante, Elgin Cook scardina il ferro con un brutale tap-in, Kyle Guy corona una grande partita con una tonante tripla e Kalinosky getta il pallone delle ultime speranze.

La maldicion del anfitrion, che ha tolto la Copa a quasi tutte le squadre ospitanti nella storia, tradisce anche Malaga.

Rimbalzi, assist e protagonisti

Aaron Dornekamp è stato qualcosa di incontenibile e insuperabile. La stella più brillante della notte, con un ventello corredato da un 6/6 dall’arco veramente impressionante.

Ma non l’unico: oltre a un frizzantissimo Guy (23 pt +7 ast), il contributo decisivo di Shermadini è la spia più grande del valore dell realizzazioni interne degli isolani, vera chiave di volta rispetto alla scarsa riuscita nel pitturato di Malaga.

In modo poco intuitivo però, se la produzione interna è andata a favore di vincitori, Malaga ha dominato a rimbalzo, in particolare a rimbalzo offensivo. Con ben 17 carambole conquistate sotto il proprio ferro, la squadra di Navarro ha potuto riciclare tante seconde possibilità che hanno contribuito a rendere viva la partita.

Di contro, Tenerife ha galvanizzato il suo gioco con ben 21 assist, a fronte di una Malaga che è riuscita a far decollare il suo attacco solo a tratti con un rapporto tra assist e perse di 16/15, quasi speculare.

Malaga ha trovato cinque persone in doppia cifra, con il caso più glorioso di Osetowski, che però ha brillato soprattutto in apertura, così non ha espresso parecchie eccellenze individuali e non è riuscita a prendersi un altro palcoscenico sulla strada di una Copa che sarebbe stato difficilissimo bissare in ogni caso.

La grande differenza è stata soprattutto nella riuscita nll’interpretare i momenti cardine della gara, che sono andati con convinzione a favore degli isolani. Ora per Tenerife il gran ballo continua contro al Barça.

Photo credit: Club Canarias e Unicaja Malaga Facebook

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