L’Olimpia e la rimonta in Eurolega: ci si può credere?

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Olimpia che domani sfida il Real Madrid nella prima di 9 nove gare in cui il margine di errore è pressochè nullo se si vuole provare a raggiungere la postseason. Ma ci si può credere?

Ultimo Round di Eurolega prima dell’insolita sosta di ben due settimane e l’Olimpia Milano si trova di fronte ad un percorso assai impervio che inizia con la sfida al Real Madrid, squadra che sino ad oggi ha dominato la competizione in lungo ed in largo, con sole 3 sconfitte in 22 gare.

Milano è nel gruppone a quota 10W e 15L, ovvero quello dove vige l’obbligo di vincere almeno 7 delle restanti 9 gare e sperare che almeno due delle prime 11 crollino, ove per crollo si intende un record di 3/6 in questo finale di stagione regolare. Ed arrivare a 17/17 potrebbe non bastare visto che ad esempio la proiezione attuale di classifica dice che il decimo posto, ultimo utile per i Play-In si otterrà con qualcosa in più del 50% di vittorie, probabilmente 18 a fronte di 16 sconfitte.

La montagna da scalare è terribile sin da subito, dato che al Forum arriva il Real, dopodiché, a partire dall’1 marzo, data in cui si volerà a Lione per giocare contro l’Asvel, il calendario proseguirà comunque senza lasciare spazio ad inciampo alcuno.

7/2 per provare sperare, 8/1 per avere qualche certezza in più: ma dove si dovranno prendere quelle vittorie?

L’1 Marzo, come detto, sarà Lione contro l’ASVEL, una settimana dopo arriverà al Forum il PARTIZAN, dopodiché sarà la volta di una trasferta chiave al Fernando Buesa, casa del BASKONIA. Il doppio turno che seguirà vedrà gli uomini di Messina al Gaston Medecin di Montecarlo contro il MONACO mercoledì 20 marzo, mentre venerdì 22 al Forum si ospiterà il FENERBAHCE. Gita a casa Trinchieri il 28 marzo contro lo ZALGIRIS, derby europeo casalingo contro la VIRTUS il 5 aprile e chiusura stagione regolare l’11 dello stesso mese a Belgrado, provvisorio campo di casa del MACCABI.

Dopo la pratica Real da affrontare domani, quindi solo 3 gare interne e 5 trasferte. Di queste 8 gare va detto che ad oggi pare abbastanza chiaro come almeno 6 di quelle si disputeranno contro squadre che avranno grandi interessi di classifica, a meno di crolli repentini. Solo l’Asvel, certamente, e lo Zalgiris, probabilmente, non saranno in corsa per la postseason. Inoltre restano da affrontare ben 4 delle attuali prime 6, se consideriamo anche la partita di domani al Forum: va ricordato come ad oggi Milano abbia battuto solo il Barça (2 volte) quando ha sfidato squadre che oggi occupano le prime 6 piazze, cioè quelle da Playoff diretti.

Va infine considerato come, se è vero che fare 8/1 o 7/2 è impresa ad oggi clamorosamente complicata, vale anche la considerazione che potrebbe bastare proprio 7/2 nel caso si vincessero le gare contro Partizan, Baskonia e Maccabi, le maggior indiziate insieme a Valencia, classifica alla mano, a poter eventualmente rallentare e chiudere a 17/17 se non peggio.

Urge essere realisti: la Milano vista sino ad ora non ha più del 5% di probabilità di postseason. Per qualità di gioco ma soprattutto per una questione ambientale che pare assai delicata, tanto quanto difficile da comprendere.

Ritorniamo ancora una volta su quelle “facce da chi lavora in miniera” che troppo spesso vediamo tra Ettore Messina ed i suoi giocatori. Le espressioni del Coach dopo i primissimi errori ad Oaka sono sintomatiche, al pari delle (non) reazioni dei giocatori. Non c’è da puntare il dito in una od in un’altra direzione, c’è solo da aprire gli occhi.

Se ci si vuole credere la prima cosa da fare è… crederci veramente. Guardando da fuori pare che qualche protagonista sia su quella lunghezza d’onda, mentre altri latitino assai, travolti da una pressione che arriva più dall’interno del gruppo squadra che dall’esterno. Milano è una splendida città dove il basket ha la sua importanza che non è eccessiva e dove le reali pressioni hanno tinte nerazzurre o rossonere. Il club fornisce tutti i “benefit” e la puntualità migliori, garantendo retribuzioni che nel 90% degli altri club di Eurolega sono un miraggio.

Sì, non solo si può, ma si deve avere voglia di sorridere, anche nel momento più nero.

Ed allora magari Ettore Messina ricorderà di essere Ettore Messina, non un Coach qualunque annebbiato dalla mancanza di fiducia reciproca coi suoi uomini, ma il grande allenatore che è stato e che chi scrive è assolutamente certo potrebbe ancora essere senza il peso di quel folle, maledetto doppio ruolo. Succederà che magari Shields e Mirotic si divideranno responsabilità senza cercare di emergere l’uno sull’altro, succederà che Nik Melli sceglierà ancora una volta di sacrificarsi per la squadra (questa è l’unica cosa di cui abbiamo certezza assoluta) ed ancora una volta costretto lontano dal suo ruolo reale (4!!!) occupato da una ciliegina estiva che non era esigenza e nemmeno priorità per la torta biancorossa, succederà che chi è rimasto indietro poichè meno forte mentalmente, spesso tecnicamente, troverà un po’ di fiducia e darà il meglio. Succederà che recenti tensioni verranno messe da parte grazie all’intelligenza ed alla disponibilità dei leader, ovvero chi realmente pensa al bene comune e non si limita a parlarne per ottenere consenso.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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