Il mercato del Real Madrid: oggi è dominio ma il domani cosa porterà?

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Real Madrid in una fase totalmente dominante sul campo ma alle prese con situazione contrattuali ancora da risolvere per il futuro prossimo.

19 vittorie in 21 partite di Eurolega, 16 in 18 partite di Liga Endesa, 2/0 e Supercopa già in bacheca: 37 vinte e 4 perse non è male dopo 41 gare stagionali… Il Real del 2023/24, sin dai primi possessi di settembre, pare veramente ingiocabile per chiunque.

La leggera flessione delle ultime settimane è stata gestita a livello di risultati con la sola caduta europea nel “clàsico”, peraltro controllato per 30′, come avvenuto nella prima sconfitta di Liga con Malaga, gara in cui i “blancos”erano avanti in doppia cifra abbondante dopo 20′. 4 supplementari con l’Efes, 1 con Valencia, ma la musica in Eurolega non cambia, Madrid vince. Inciampo con 5 assenze pesanti ieri a Murcia, campo dove oggi si può perdere, visto il valore degli uomini di Sito Alonso.

L’Eurolega è una brutta bestia, con una formula che può distruggere le fondamenta più solide in una gara secca a fine stagione, tuttavia oggi la qualità madridista è ampiamente superiore a chiunque. Basti pensare che la qualificazione matematica prima ai Play-In e poi ai Playoff potrebbe arrivare a stretto giro di posta nelle prossime 3-4 partite. Siamo a gennaio, vale la pena ricordarlo.

OK, oggi è dominio con un roster inarrivabile e costruito nel tempo in maniera perfetta, ma la primavera e l’estate della “casa blanca” possono essere torride sul mercato.

Vediamo il perchè guardando nel roster attuale e nei contratti, dove troviamo un numero impressionante di giocatori in scadenza. E non solo giocatori, un lavoro notevolissimo che attende Juan Carlos Sanchez Lazaro, il direttore della sezione pallacanestro delle “merengues”, insieme a “caviar”, al secolo Alberto Herreros, responsabile dell’area tecnica.

Chus Mateo | Eurodevotion

Coach Chus Mateo è in scadenza e ad oggi non vi sono ancor mosse in direzione rinnovo. Cosa deve fare di più per avere quella firma di estensione? Continuare a vincere. Eurolega? Primo obiettivo, senza dimenticare la coppia Copa del Rey-Liga, altrettanto prestigiosa per i castigliani. La condanna alla vittoria è un concetto che da queste parti è chiarissimo. Nel “club più importante del mondo” si fa così.

Walter Tavares è il caso più spinoso. Scade a giugno e non è un segreto che il Pana sia pronto a fare ponti d’oro al capoverdiano, abbondantemente più di quanto il Real sia disposto a spendere per il giocatore che condiziona maggiormente il rendimento avversario di tutta l’Eurolega ma che, non va dimenticato, a marzo compirà 32 anni.

La situazione è in fase di stallo. Il club non vuole andare oltre una determinata cifra (poco più di 2mln si dice) che è il tetto stabilito per gli ingaggi, il giocatore è forte dell’interesse greco, nonchè delle possibilità NBA (Portland?). Si potrebbe parlare di amore/odio, in alternanza quasi settimanale: ci si avvicina, poi ci si riallontana in un gioco delle parti che dapprima veniva descritto come tranquillo, oggi vira leggermente verso l’inquietudine. Chi può decidere il tutto? Chus Mateo. Ma come, direte, non ha contratto nemmeno lui… Appunto. Il legame tra il Coach ed il suo centro è fortissimo, basti ricordare l’elogio di Tavares a Chus in sala stampa a Kaunas dopo il trionfo. C’eravamo, mai sentito un giocatore parlare in questo termini di un Coach: stima ed affetto più che sinceri. Il rinnovo del Coach potrebbe portarsi dietro anche quello del giocatore. Non sarebbe un sorpresa.

Musa

Più tranquilla pare la questione di Dzanan Musa, altro profilo in scadenza. Le parti sono vicine, non pare proprio immaginabile una sorpresa sul futuro del talento bosniaco. Musa vuole il Real, il Real vuole Musa: più semplice di così.

hezonja

Decisamente più intricata la situazione che riguarda Mario Hezonja. Stagione strepitosa la sua sinora, in netta crescita rispetto al passato. Anche per lui le sirene di Oaka suonano forti e da diverse parti si è descritto un possibile “scambio” con Juancho Hernagomez, sinora deludente in maglia “green”. Fantabasket? Può essere, tuttavia la stima e l’affetto tra l’ambiente del Pana ed il croato sono reciproci, come testimoniato dall’ultima gara giocata dal Real ad Atene. Di contro, va detto, SuperMario non si è mai sentito “blanco” come in questo momento, diversamente da un passato in cui qualche scricchiolio nel rapporto c’è stato.

Scadenza anche per Vincent Poirier e viste le prove straordinarie recenti è un altro tema sul tavolo di non semplicissima soluzione. Chi non vorrebbe oggi il centro transalpino? Perdere eventualmente sia Tavares che Poirier diciamo che non è in agenda a Valdebebas.

Real Madrid Partizan Poirier

Fabien Causeur, 37 primavere a giugno proprio nel mese di scadenza, parrebbe destinato ad un rientro in Francia, per chiudere la carriera nel paese natio. Non stupirebbe affatto vederlo ancora in Eurolega tra Monaco ed Asvel.

Infine le tre leggende, i “grandi vecchi” che continuano, nonostante l’età, a rivelarsi più che fondamentali per le fortune madrilene.

Scadono tutti, questa è la premessa.

Real Madrid Partizan Rudy

Rudy Fernandez viene dato da molti come quello più prossimo al ritiro. Magari dopo le Olimpiadi con la “familia”, che però i giochi deve ancora guadagnarseli in un preolimpico sì casalingo ma con lo spauracchio Bahamas. Dovesse stare ancora bene, non escluderemo una stagione in più. In fondo proprio Rudy lo disse in tempi non sospetti, a Kaunas 2018 quando aveva “solo” 33 anni: «Devo stare bene fisicamente ed avere voglia di competere. Continuerò finché sarà così». Il prossimo 4 aprile saranno 39: totalmente da escludersi un finale di carriera lontano da Madrid.

Il Chacho (38 a giugno) ha fortemente voluto tornare a Madrid per vincere l’Eurolega. Detto, fatto. Oltretutto da protagonista assoluto, sia nei Playoff che nelle Final 4, dopo una stagione inzialmente difficile. Ora, l’appetito vien mangiando ed ecco che, sempre in caso vi sia l’accompagnamento della salute, un altro anno potrebbe starci. Ovvio, molto dipenderà da come terminerà il 2023/24: un’altra Eurolega spingerebbe più verso un addio glorioso o sarebbe scintilla per provarne un’altra? Hanno perso un po’ di intensità le voci che lo davano in possibile approdo a Tenerife, nella natia San Cristobal de la Laguna, per chiudere la carriera a casa.

Chiudiamo con Sergi Llull, il più giovane delle tre leggende, essendo “solo” del 1987. Finché vorrà, la maglia 23 sarà sua: così disse felipe Reyes, in pieno accordo con tutta la dirigenza madridista. Ed effettivamente ci pare quello dei tre con la maggior possibilità di continuare un altro anno. Visto quanto sta facendo, tra l’altro, non vedremmo raggiorni contrarie, sebbene non vada dimenticato (Datome docet) che una grande caratteristica dei campioni è quella di saper mollare ancora al vertice. Il problema recentissimo alla fascia plantare è fattore tutto da valutare in quest’ottica.

La situazione di questi tre campionissimi, unitamente a quella di Tavares ed Hezonja, rappresenta un passaggio chiave per il Real che verrà. Si tratta infatti dei cosiddetti “cupos” ovvero giocatori spagnoli o formati in Spagna, il cui numero necessario, in Liga, è di 5 per nostre da 12 e di 4 per nostre da 11. Perdere un numero importante di questi profili rappresenterebbe oggi una sorta di ricostruzione necessaria: qui le cose si fanno in grande ma trovare chi soltanto possa avvicinare il livello e l’apporto impareggiabile delle tre leggende ed anche di Tavares (se vogliamo meno di Hezonja) è operazione complicatissima.

E’ pressochè certa la volontà di coinvolgere al 100% i talentuosissimi Hugo Gonzalez ed Egor Demin, importanti anche in ottica “cupos”, evitando così il loro potenziale esodo verso i college che oggi offrono cifre molto importanti. Senza ovviamente dimenticare i vari Ismaila Diagne (2006) ed Eli John Ndiaye (2004), già stabilmente utilizzati. Aggiungeremmo poi che un eventuale ritorno di Usman Garuba non ci stupirebbe minimamente.

Sarà un’estate caldissima per i “blancos”, ma è certo che la temperatura si alzerà già dai primi giorni di primavera, con tre trofei da provare a sollevare ed un roster su cui lavorare con grande attenzione.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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