Olimpia con e senza Mirotic: cosa dicono i numeri?

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Mirotic ai box da diverse settimane, l’Olimpia che pare aver intrapreso il cammino corretto. Si possono mettere in relazione le due situazioni? Ecco cosa dicono i numeri.

Nikola Mirotic è un gran bel giocatore di pallacanestro. Su questo credo nessuno possa dire alcunché. Su quanto possa essere determinante o influenzare l’organizzazione di una squadra si sta discutendo moltissimo, un po’ come avvenne nelle ultime stagioni catalane, spesso caratterizzate da quella strisciante opinione trasversale sulla scarsa efficacia del montenegrino in fase di tiri decisivi.

Non siamo qui oggi a discutere su concetti di campione, ottimo giocatore od altro, ma semplicemente a verificare cosa dicono i numeri dell’Olimpia Milano con e senza il suo tanto discusso colpo del mercato estivo, sul quale abbiamo più volte espresso la nostra opinione che non cambia assolutamente oggi.

11 gare giocate dall’ex Barça e record milanese di 4 vinte e 7 perse (36%). Senza di lui 50% di vittorie con 3 W e 3 L.

In 318’25” di impiego ha avuto un plus/minus complessivo di +25. 28’56” mediamente sul parquet che rappresentano il 16mo maggior utilizzo in tutta la lega.

17,6 punti, 61,8% da due, 39% da 3 e 6,2 rimbalzi per un notevole 19,6 di valutazione (quarto assoluto): numeri ragguardevoli, senza il minimo dubbio. Come peraltro quasi sempre in carriera europea.

Ma vediamo cosa cambia nelle statistiche di squadra.

69,2 i possessi medi e 68,4 il “pace” (ritmo di gioco) in sua presenza, 71,3 e 69,9 quelli nelle 6 gare in cui è stato fuori. Discreta crescita in fase di ritmo, quindi. Ora sarà interessante vedere cosa succederà dopo l’arrivo di Napier da questo punto di vista.

I punti segnati sono scesi da 79,4 a 78,5, nulla di particolarmente significativo, soprattutto valutando l’OFFENSIVE RATING, dato molto più reale rispetto ai meri punti: 114,7 punti ogni 100 possessi con Mirotic disponibile, 110 senza. Abbastanza ovvio che la potenza di fuoco aumenti in sua presenza.

Arrivano conferme in tal senso dal discorso difensivo, sempre a livello di RATING. 111,7 i punti subiti per 100 possessi nelle prime 11 gare, 108,2 dalla 12ma in poi. Che la difesa non sia esattamente il terreno di caccia preferito del giocatore non lo scopriamo certo adesso, quindi tutto lineare.

In tema di rimbalzi la squadra ha raccolto il 72% di quelli difensivi ed il 31% di quelli offensivi nella gare disputate da Mirotic, mentre si sale al 75,5% dietro e si scende al 23,1% davanti quando non ha giocato.

Salgono leggermente gli assist senza di lui (da 16,5 a 17,3), scendono sensibilmente le palle perse (da 13,8 a 11,5) mentre la valutazione globale di squadra resta praticamente invariata (86,4 ed 86,2).

Interessante la tipologia di conclusioni prese dall’Olimpia nei due distinti periodi. 14% delle volte al ferro (1,53 punti per tiro), 18% in area (1,01), 9% dal mid range (0,68), 4% di “corner 3” (1,65), 30% di triple (1,18), 9% in lunetta e 18% di possessi chiusi con palle perse. Tutto ciò con il montenegrino a roster.

Senza il “33” i numeri sono i seguenti. 15% al ferro (1,60 punti per tiro), 17% in area (0,91), 10% dal “mid range” (0,73), 3% di “corner 3” (0,92), 33% di triple (1,08), 7% in lunetta ed il 15% di possessi chiusi con una persa.

Tutto sommato non grandi differenze anche in questo caso. Piuttosto va sottolineato, Mirotic o non Mirotic, come Milano sia la squadra che ricorre più frequentemente al tiro da 3 (31% delle “shooting chances”) con Baskonia e Zvezda, dato che è cresciuto ulteriormente (33%) con l’uscita di scena della talentuosa ala. Anche il ricorso ai “corner 3”, il tiro più efficace del basket moderno, è bassissimo (3%), tuttavia se ne ricavano 1,43 punti per tiro, dato discreto.

L’analisi di queste statistiche, che si potrebbe integrare ulteriormente coi dati cosiddetti “on/off the court”, ovvero quelli ricavati nei minuti giocati ed in quelli passati in panchina, senza tuttavia che ne possano derivare significativi cambiamenti, ci dice che nei numeri questa grande differenza non c’è, se non in lacune voci particolari.

Numeri chiari, così come è chiara la crescita esponenziale di Nicolò Melli(e qui i numeri sono impietosamente chiari) quando schierato nel suo ruolo naturale di “4 di costruzione”, cosa avvenuta dallo stop del montenegrino. Anche qui qualcuno potrebbe dire, senza tuttavia trovarci minimamente d’accordo, che si tratta di semplice ritorno alla forma del capitano dopo le fatiche mondiali e quindi spingere verso la conclusione che l’Olimpia con o senza Mirotic abbia la stessa efficacia o gli stessi problemi.

Il dibattito resta aperto, questi numeri possono dare un piccolo contributo ad avere un quadro più completo in attesa del rientro del giocatore.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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