Il Real scherza col fuoco Asvel ma non si scotta. E’ 16/1 a metà stagione regolare

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Real Madrid di scena a Lione per chiudere la prima metà di stagione regolare. Nella splendida cornice della nuovissima LDLC Arena i padroni casa sfiorano il miracolo.

Se esiste il concetto di testa-coda nello sport, al di fuori del gergo automobilistico, ecco che la sfida della LDLC Arena lo rappresenta appieno.

Il Real Madrid da 15 W ed 1 L contro l’Asvel da 2W e 14L, coi francesi peraltro titolari della non certo ragguardevole striscia da 2 vittorie e 27 sconfitte nelle ultime 29 gare di Eurolega, considerando anche lo 0/13 con cui si chiuse la stagione scorsa.

La squadra di Mateo segna 88,1 punti a partita e ne subisce 74,4, mentre quella del Poz ha dati praticamente opposti, con 78,6 segnati e 88,4 subiti. Peraltro i lionesi sono anche l’unica squadra che affrontava questa gara senza vittorie casalinghe, avendo perso tutte le 8 gare disputate sui due parquet amici, quello dell’Astroballe come quello attuale nuovissimo.

Per dare un efficace quadro dell’abissale differenza prima della palla a due basta considerare le 12 statistiche base cui si fa riferimento abitualmente, ovvero valutazione, punti, rimbalzi, assist, stoppate, rubate, perse, % da due, da tre ed ai liberi. Ebbene l’Asvel prevale solo nei rimbalzi offensivi, raccogliendone 10,5 contro i 9,6 madrileni.

Dal 2000 gli scontri diretti sono stati 10, con 9 vittorie della “casa blanca”, uscita sconfitta solo nella gara casalinga del 12 febbraio 2003 giocatasi nel Pabellon Raimundo Saporta, poi demolito l’anno seguente. Allora i “blancos”, tra i quali c’era in campo l’attuale Coach del Valencia Alex Mumbrù, persero 77-85 contro gli uomini guidati da Philippe Herve. Senza macchia il percorso degli spagnoli in terra lionese (5/0).

La pallacanestro è un gioco tanto splendido quanto speciale e proprio per la sua natura ci regala una “notte da… Lione” per l’Asvel, che gioca una grandissima partita ma alla fine deve arrendersi ad una differenza di valori che è troppo alta un po’ per tutti quando si sfida Madrid.

Il finale dice 76-77.

LA GARA

30 minuti di Asvel coriaceo e fisico, molto ben schierato e gestito da Pozzecco, sembrano quasi illudere che i “blancos” si possano battere.

Lionesi sul +9 ma gli ospiti rientrano, nessun problema per Luwawu-Cabarrot che piazza un 3+1 a ridare un vantaggio importante ai suoi sul 37-28. Un mandarina di Llull manda tutti negli spogliatoi sul 39-33.

Paris Lee sottolinea al riposo l’importanza di due giorni di ottimo allenamento, Tavares fa notare come si manchi di fisicità. Tutto vero, è lo specchio dei primi 20′ in cui l’Asvel è 14/25 e 2/7 dal campo contro 11/23 e 3/11 rivale.

I Coach? Per Mateo serve stare più calmi e seguire il piano partita, mentre il Poz vuole altri 20′ di energia.

E’ sempre Asvel nel terzo quarto, con vantaggi intorno ai 7-9 punti, poi il Real gioca un paio di possessi difensivi per rientrare sul -1. Niente da fare, altro scatto locale ed è 57-51 dopo 30′.

Qui si decide, o meglio indirizza, la gara: 16-0 della “casa blanca” e sembra tutto chiuso sul 57-65 a metà periodo, ma la squadra del Poz non molla ed incredibilmente rientra sino al 74-74. Un gancetto di Tavares ed un libero danno il +3, Lauvergne non sa cosa fare e segna inutilmente da due, con Llull a spiegare a tutti come si sbaglia un libero per chiudere la gara.

LE CHIAVI

Se si guarda la valutazione di squadra è un massacro: 97-71 Real. Ma come ben sappiamo, “ci sono bugie, grandi bugie e statistiche” ed allora la gara è equilibratissima, a lungo nelle mani francesi sebbene proprio quelle statistiche dicano che i padroni di casa sono stati migliori solo nella percentuale da due e dalla lunetta.

A proposito di lunetta, serata degli orrori: 61,5% Asvel contro 60,9% Real.

In una gara con pochi spunti di grande qualità la squadra di Mateo smazza comunque 19 assist a fronte di sole 9 perse. Di solito chi gioca malino ha numeri peggiori…

L’impressione generale è che vi sia stata un po’ di superficialità e di pigrizia da parte dei dominatori della stagione sino ad oggi, con l’atteggiamento di chi pensa di poter dare la sgasata e vincere comunque. Cosa avvenuta ad inizio ultimo periodo ma insufficiente a garantire un finale tranquillo, sebbene vincente.

Dopo le grandissime prove contro Partizan e Badalona un piccolo rilassamento ci sta. 16/1 è un record clamoroso nel basket di oggi, soprattutto se combinato al 14/1 in Liga.

Per il Poz solo note positive a livello impegno, di esecuzione (non giochi alla pari col Real se non sei allenato bene) e di competitività. Questa squadra ha un bisogno clamoroso di vincere qualche gara poichè il peso del 2/28, comprensivo del finale ella sorso stagione, è un vero e proprio gorilla sulla spalla.

MVP

Timothe Luwawu-Cabarrot gioca 29’58” pressochè perfetti: 20 punti, 7/11 al tiro. 3 assist, 4 falli subiti, giocate chiave e soprattutto +9 di plus/minus. Prosegue una gran bella stagione, quella del riscatto dopo l’esperienza milanese in chiaroscuro.

Va bene, MVP è chi gioca tra i vincenti, cosa che non mi ha mai convinto comunque… Allora ecco la coppia Tavares-Poirier: 33 punti, 15/24 da due, 19 rimbalzi, 10 falli subiti e 47 di valutazione (su 97 di squadra). Con però la differenza del plus/minus, evidentissima: +19 il francese, -14 il capoverdiano.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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