L’impresa della Virtus confermata nei numeri: così ti silenzio il miglior attacco del momento

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Virtus meravigliosa al Sinan Erdem! L’Efes, una delle due, tre squadre più calde del momento, deve arrendersi al grande cuore bianconero. I numeri ci dicono tanto di questa impresa.

L’impresa della Virtus sul Bosforo riporta la squadra di Banchi nella dimensione meritata per oltre 4 mesi, ovvero quella di chi ha saputo andare ben oltre i propri valori individuali, mostrandosi gruppo solido che ha zittito tutte le previsioni di inizio stagione, quando nessuno la dava oltre una possibile, ma nemmeno troppo probabile, lotta per accedere ai Play-In.

Un 64-67 feroce, furioso e drammaticamente bello come solo il basket senza domani sa regalare. Errori? Tanti. Cuore e resilienza? Infiniti. Il sogno Playoff resta vivissimo e passa da un’altra tappa tanto difficile quanto fattibile: dopo il Sinan Erdem sarà tempo di Buesa, da un tempio di Eurolega ad un altro.

La difesa delle V nere è stata ovviamente la chiave. Dal 23-12 a 2’07” del primo quarto all’Efes sono stati concessi 41 punti, suddivisi quasi equamente in ciascun periodo: 13 nel secondo, 14 ciascuno nei restanti.

Se due delle colonne di questa squadra, a parere personale imprescindibili, segnano solo 3 punti con un tiro dal campo, ecco che il concetto di difesa assume un ruolo ancor più determinante. Sì, Pajola e Dunston, senza dimenticare che proprio quella tripla di “Pajo” per il 55 pari è il canestro più importante della serata, in un momento delicatissimo. Da lì la Virtus ha messo la freccia e non si è più voltata.

A questi numeri la squadra di Banchi è arrivata grazie ad una prestazione tanto fredda e lucida nella gestione quanto calda nell’emozione: era tanta la voglia di tornare ad essere la splendida organizzazione che aveva saputo ribaltare quasi tutte le migliori squadre del continente per mesi. Perchè deve essere chiaro, non si arriva ad essere 14/5 in Eurolega se non hai dentro qualcosa di grande.

L’Efes arrivava alla gara di ieri dopo un 5/0 dal Round 30 (19 marzo) sino al 34 della scorsa settimana, segnando rispettivamente 85, 85, 97, 82 e 100 punti a partita, a media 89,8. E’ ovvio come tenere questa squadra a 64 sia stata assolutamente un’impresa.

In quelle 5 W i turchi tiravano da due con il 57%, ridotto ad un misero 32%, mentre da tre sono passati dal 41% al 31%, altro netto successo bianconero. E’ vero che diverse triple sono state sbagliate anche con spazio, tuttavia erano figlie di battaglie selvagge per avere un possesso in più che hanno azzerato le energie e portato soltanto pochissima lucidità, espressa appunto al tiro. Se si fa lavorare un attacco a fondo, anche se al termine del possesso arriva un tiro discretamente aperto, quanto speso per ottenerlo si paga, eccome se si paga.

C’è una situazione in particolare che ci è balzata all’occhio durante la gara ed è confermata dai dati: nei cosiddetti CORNER 3 (le triple dall’angolo), tanto care all’Efes che le usava nel 6% dei casi nella serie di W e le ha usate nel 7% ieri sera, il ricavato che era di 1,5 punti a possesso è sceso ad 1,00. Non sono noccioline.

I 19 assist di media del periodo vincente sono diventati 8, ovvero il 30% dei canestri è stato assistito, mentre si attestava al 49% in quelle vittorie. Tutto sommato invariato il dato sulle perse: erano 11%, sono salite solo al 12%.

Gli uomini di Mijatovic, le cui rotazioni hanno lasciato più di qualche dubbio (DT 12’35”, Oturu solo 9’59”), arrivavano da una serie di W in cui l’OFFENSIVE RATING (punti per 100 possessi) era 129,4, con il DEFENSIVE a 105,8 per un NET (la differenza) di+23,6. Ebbene, la grande gara difensiva dei bianconeri ha ribaltato il tutto per un NET negativo di 4,4, figlio di un ORAT crollato a 94,1, mentre il miglioramento del DRAT è solo figlio della gara stessa.

Quasi inutile sottolineare come la valutazione di ieri sera (68), sia stata di ben 41 punti inferiore alla media (109) delle ormai più e più citate 5 vittorie consecutive.

A tutti questi numeri si è arrivati con una preparazione perfetta della gara e con uno spirito che ha reso la vita impossibile agli avversari. Tutte le palle cosiddette 50/50 sono state contese dai bianconeri, la maggior parte delle quali vinte, tuttavia richiedendo uno sforzo insostenibile ai rivali per guadagnarne anche soltanto una.

Ora ai virtussini tocca il Baskonia, per nulla facile sebbene con un Moneke tutto da verificare dopo la prematura uscita dal campo contro il Maccabi. Il fatto di averci perso un gara fondamentale proprio pochi giorni fa potrebbe diventare un vantaggio: dimenticare di aver perso, non dimenticare come e perchè hai perso.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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