Stanchezza e falli spengono l’impresa Virtus: il Pana vince con i muscoli

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Ad Oaka la Virtus Bologna lotta per 40 minuti, va vicina a mettere le mani sull’incontro, poi il Panathinaikos gioca un quarto periodo strepitoso e vince 90-76.

Gli uomini di coach Banchi pagano le rotazioni ridotti e l’emergenza nel reparto lunghi che si rivela letale contro una squadra fisica come quella di Atene.

Il racconto della partita

I ritmi sono subito altissimi: Dunston stoppa Nunn, ma il Pana corre bene il campo e punisce la Virtus. Le vu nere giocano con intelligenza, si segna tanto e regna l’equilibrio: 12-11 a 6’11” dalla fine del quarto. Intanto Balcerowski continua a fare male in area e carica di falli Dunston. Il Pana si muove bene in difesa, togliendo linee di passaggio ai bianconeri, forzando anche diverse perse. I verdi trovano buone triple e provano un mini-allungo sul 19-13. Il tiro dall’arco dice male alla Virtus, nonostante i buoni tiri presi e allora conduce il Pana.

Ottimo l’impatto difensivo di Cacok che sta limitando benissimo Lessort. La difesa virtussina ha decisamente alzato il livello: inevitabile per restare in partita, viste le basse percentuali da tre. Il Pana domina a rimbalzo offensivo, la V resiste con grande energia, mentre Nunn inizia a salire di colpi. Lundberg, intanto, riparte da martedì e segna da tre in isolamento, però i greci continuano a trovare grandi canestri e vanno sul 34-26 grazie al loro strapotere fisico. Ma Bologna continua a giocare con grande lucidità. Difende con grande fisicità e attacca bene allargando il campo e poi attaccando il canestro. Il Pana pecca di frenesia: è 45-42 all’intervallo.

Terzo tempo di tabella da tre punti di Belinelli per aprire il secondo tempo. Poco dopo ne mette un’altra ed è primo vantaggio bolognese dopo tanto tempo: 48-47. Buonissimo momento virtussino a rimbalzo offensivo e ora anche le triple iniziano ad entrare con maggiore continuità. OI Pana continua a raccogliere tante carambole in attacco e capitalizza, ma Bologna è presentissima in difesa. Un po’ troppa foga in attacco e i greci tornano avanti dalla lunetta dove sono stati perfetti. Vildoza segna una tripla importante e accorcia sul 62-63 all’alba del quarto quarto.

La Virtus parte con un piccolo break, mentre il Pana pasticcia in attacco. Grigonis crea dei buoni vantaggi e i verdi impattano sul 67 pari ristabilendo l’inerzia. La Virtus ora soffre senza centro di ruolo, i greci fanno valere la loro fisicità e piazzano un parziale di 10-0. Quarto periodo gigantesco di Lessort che è un muro in difesa e incide in attacco, mentre la Virtus soffre anche di problemi di falli e vede la partita scappare sull’80-70. La tripla di un sontuoso Mitoglou mette la parola “fine” sull’incontro: il Pana, con un quarto finale decisivo, vince 90-76.

Il Pana continua a crescere, Mitoglou brilla

Partita dopo partita il Panathinaikos di Ataman sta crescendo. Oggi la Virtus è riuscita a mettere in difficoltà i padroni di casa per lunghissimi tratti, poi la qualità dei verdi è uscita fuori con prepotenza nell’ultimo periodo.

Ataman ha la fortuna di poter schierare tanti assetti diversi e di cavalcarli a seconda dell’occasione: nel primo tempo è stato decisamente più incisivo Balcerowski con la sua mobilità in area, mentre nel secondo tempo ad essere un fattore è stata la straripante fisicità di Lessort (10+9). Allo stesso modo, prima è servito il tiro da fuori di Vildoza, poi sono salite di livello le penetrazioni in area di Grigonis e Sloukas.

Ad essere costante per tutti i 40 minuti è stata la prestazione di Mitoglou, vero e proprio MVP della gara: 24 punti, 10 rimbalzi e 30 di valutazione. Per quel fisico avere una mano così educata dall’arco e sapere concludere così bene vicino al ferro non è cosa normale: infatti il greco, se sano, può tornare ad essere uno dei migliori giocatori della competizione, se ce lo fossimo dimenticato.

Per una squadra tanto fisica, tirare bene dalla lunetta diventa decisivo e il Pana ha dimostrato di saperlo fare benissimo: 25/27. Ancora vanno sistemati alcuni momenti di discontinuità all’interno del match, ma i passi in avanti rispetto all’inizio di stagione sono evidenti. Una volta che anche Nunn sarà inserito a dovere questa squadra potrà prendere in mano le redini del proprio destino.

La Virtus è grande, ma la stanchezza la affossa

E’ stata ancora un’ottima Virtus quella vista in campo stasera. La premessa imprescindibile per ogni discorso è una: giocarsela contro il Panathinaikos con solo Shengelia, Dunston e Cacok tra i lunghi è impresa quasi impossibile.

La squadra di Banchi per lunghi tratti lo fa, anzi lo fa benissimo. E solletica anche l’idea di portare a casa la vittoria. Sul 62-67 bianconero, infatti, a 8 minuti dalla sirena finale, la partita sembrava in controllo per le vu nere. Poi qualcosa è girato, la stanchezza è diventata insopportabile e i problemi di falli sono stati troppo invasivi.

Una chiave, non potendo competere sotto canestro e a rimbalzo, era tirare bene dall’arco: la Virtus non l’ha fatto (27.6%), nonostante i tanti tiri buoni costruiti. Ma è comunque riuscita a rimanere in partita con l’ottima difesa – a tratti perfetta, peccato poi per le difficoltà a rimbalzo che hanno regalato tante doppie opportunità agli avversari – e attaccando spesso il ferro con intelligenza.

Il perno di tutto è stato ancora uno straordinario Shengelia da 17+11, insieme a un Belinelli ispiratissimo da 20 punti e 5/10 dall’arco – ecco, sono solo 3 le triple non partite dalle sue mani: troppo poche. Ma, con un gap così netto in termini di fisicità e profondità (5 falli per Belinelli e Pajola, 4 per Hackett, Dunston e Shengelia), alla fine è stato impossibile giocare al meglio delle proprie possibilità.

Come esce la Virtus quindi da Oaka? Con un pizzico di rimpianto per quel quarto quarto sottotono e per non aver avuto a disposizione un Mickey che avrebbe decisamente cambiato le cose. Ma anche, ancora, con grande consapevolezza per essersela giocata a viso aperto con una delle squadre più forti della competizione, sapendo di avere ancora tanti margini di miglioramento. Ora, in vista del campionato, la premura deve essere di recuperare le energie. E poi testa all’importante sfida in casa col Fenerbahce.

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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