La Virtus è perfetta: lucida e impenetrabile. Tortona non può nulla in gara 1

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Gara 1 delle semifinali Scudetto tra Virtus Bologna e Bertram Tortona è una partita a senso unico in cui i bolognesi prevalgono in ogni aspetto del gioco.

Dalla palla a due le vu nere comandano e chiudono sul punteggio di 84-61. Grande prova di forza degli uomini di Scariolo che mettono già alle corde Tortona.

La gara

Pronti via e sono due triple di Marco Belinelli: l’approccio delle vu nere è subito incisivo, mentre Tortona deve ancora entrare in partita. 8-0 di parziale per iniziare. Christon dopo 3’50” sblocca la casella dei punti, ma Bologna continua ad attaccare con ordine e lucidità. Cordinier manca di un nulla una schiacciata ad una mano pirotecnica e la Virtus forse spreca qualche occasione di troppo per scappare nel punteggio. L’impatto di Pajola e Mickey è subito buono, come lo è quello di Teodosic, mentre la Bertram continua a faticare a trovare vantaggi in attacco contro la fisicità bianconera. Dopo 10 minuti è 23-13.

Il secondo quarto inizia con Ojeleye che con la sua fisicità martella dal post basso con Tortona che fatica a trovare un corpo da mettergli addosso. Intanto la difesa bianconera continua ad essere praticamente perfetta e allora la Bertram rimane a debita distanza. A voler essere puntuali le vu nere stanno lasciando qualcosa in attacco con qualche persa di troppo, ma il vantaggio rimane sostanzioso. Ma basta qualche attacco ordinato per fare un altro strappo e andare sul +17: Virtus in grande controllo. Tortona inizia a perdere contatto e armi da opporre, mentre Cordinier sale decisamente di colpi. L’ultimo attacco Virtus è magistrale così come la prestazione di Shengelia. All’intervallo è un netto 44-24.

Non cambiano le cose nel terzo quarto: la Virtus rientra dagli spogliatoi con la stessa attitudine, metodica e rigorosa. Sul 53-29 le sensazioni sono quelle di una squadra che deve colmare un gap importante rispetto all’altra: le difficoltà piemontesi a trovare il canestro continuano ad essere importanti. Vola Shengelia e cesella una prestazione fin qui immacolata! Da quel momento le forze in campo si equilibrano e le vu nere sembrano entrate in modalità di controllo galleggiando sul +20. A chiudere il terzo quarto è la logo-tripla di Pajola, emblema della grande serata Virtus.

Sulla tripla di Belinelli del 69-43 i buoi sembrano ampiamente scappati con Bologna che ormai ha entrambe le mani su gara 1. Tortona sembra incapace di trovare soluzioni, ma deve iniziare a farlo in vista di una gara 2 che è solo fra due giorni. Il resto della quarta frazione è a metà tra qualche canestro di frustrazione della Bertram e un’abbassamento di energia ormai accettabile da parte dei bianconeri che si prendono comodamente la partita. 84-61 il punteggio finale.

virtus tortona

In gara 2 deve cambiare tutto per Tortona

Gara 1 da cancellare completamente per Tortona. O meglio: da rivedere a fondo per capire cosa e quanto cambiare in vista della seconda partita della serie.

I ragazzi di Ramondino non entrano mai in partita e non riescono mai a impensierire le vu nere. Alla vigilia in pochi lo pensavano: i piemontesi hanno quasi sempre dimostrato di poter fare impensierire la Segafredo, ma questa sera la sensazione non c’è mai stata.

Il gap tra le due squadre, obiettivamente, è stato molto ampio. Una forbice ampia a cui Tortona non deve pensare per finire in delle secche mentali che potrebbero compromettere anche gara 2. Banalmente la Virtus dal punto di vista fisico sembra avere due o tre marce in più. E la sensazione, vedendo anche la serie della Bertram contro Trento, è che la squadra di Ramondino non sia arrivata a questi playoffs con una condizione fisica brillante.

In più l’altro gap evidente è stato nella differenza di tonnellaggio e quindi la costruzione dei mismatch è stata a volte devastante per Tortona: non c’è accoppiamento sostenibile contro Ojeleye, come non c’è contro Shengelia (Daum sistematicamente viene battuto).

Poi la serata è stata negativa da ogni punto di vista e gara 2 non potrà obiettivamente andare peggio di così. Ad un certo punto il tiro dall’arco era 0/17; alla fine è stato 4/29, ma comunque una prestazione così al ribasso dall’arco è difficilmente ripetibile.

Gli unici pronti sono sembrati Macura e Severini (20 e 14 punti); tutti gli altri in grande difficoltà. Compreso Christon che sembra arrivato ai playoffs in riserva dopo una stagione da primo terminale offensivo.

La Virtus è perfetta: impenetrabile dietro, solida davanti

La sensazione confermata da questa gara 1 è che la Virtus Bologna sia arrivata a questi playoffs in uno stato di forma praticamente perfetto. E la prova di questa sera ne è una grande conferma, appunto, da ogni punto di vista.

Quando stai bene fisicamente, innanzitutto, ne beneficia la difesa. E infatti la difesa bianconera è stata veramente impeccabile: lucida nelle rotazioni, inappuntabile nelle scelte, ruvida negli accoppiamenti e in grado di mettere una fisicità tale da oscurare i maggiori terminali offensivi ospiti.

Poi lo stato di forma folgorante di alcuni interpreti, all’interno del sistema di Sergio Scariolo, fa tutta la differenza nel mondo. Uno di questi è Cordinier che con la sua esplosività può attaccare in modo letale il ferro facendo collassare le difese e quindi liberando spazi sull’arco. Poi ci sono Ojeleye con il suo fisico granitico (quello contro di lui è un mismatch che pochissimi nel campionato italiano possono fronteggiare nel ruolo di ala piccola) e un Toko Shengelia smagliante per la qualità delle letture che ha offerto.

L’attacco, in generale, nelle ultime settimane ha mostrato passi in avanti importanti. Per la fluidità di manovra e per la precisione delle scelte che riesce a fare sia sotto l’egida di Hackett che di Teodosic. Proprio la forma fisica del nativo di Forlimpopoli è un altro punto importante: decisivo anche questa sera sia in versione playmaker puro che in quella di attaccante. 14 punti, 7 rimbalzi e 4 assist per lui. Poi ovviamente c’è anche il solito letale Marco Belinelli, una costante del 2023 bianconero.

Questa versione della Virtus è talmente sintonizzata che si può permettere anche un Teodosic sottotono da soli tre punti. O meglio, non ha bisogno, per ora, del migliore Teodosic. Meglio così: il play servo potrà tenere il meglio per il valzer finale, il che è saggia scelta come hanno insegnato anche le vicende di Eurolega.

Insomma, probabilmente questa è la Virtus migliore dell’anno e tutti i segnali di questo finale di stagione sono, finora, ottimi per le vu nere.

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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