Eurobasket 2022 danza verso la finale. Polonia-Francia e Germania-Spagna al grande ballo

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Eurobasket al weekend decisivo dopo una cavalcata interessantissima iniziata nei primissimi giorni di settembre. Dalle gare di oggi usciranno i nomi delle due finaliste.

Nel tardo pomeriggio di oggi al via le semifinali di Eurobasket non senza sorprese, visto che negli ultimi giorni sono state sconfitte le squadre di Jokic, Giannis e Doncic.

La protagonista inattesa è la Polonia, quella sinora più fortunata la Francia, quella che è parsa la più solida la Germania, quella che non tradisce mai, nonostante il profondo rinnovamento, è la Spagna del maestro Sergio Scariolo.

POLONIA v FRANCIA – ore 1715

Cenerentola ha abbondantemente superato la mezzanotte ed è qui, certa di giocarsi almeno una medaglia.

Mateusz Ponitka, colpevolmente dimenticato dai club di Eurolega (qualcuno ci proverà ora? Non è escluso), con una tripla doppia leggendaria, la terza nella storia della competizione, ha guidato i suoi, coadiuvato da AJ Slaughter, al capolavoro contro la Slovenia.

La Polonia è sì una sorpresa ma è allenata divinamente da Igor Milicic ed oggi ci proverà ancora, nonostante gli avversari siano più forti.

Ecco il punto, più forti i migliori? Certamente i francesi sono più forti per profondità, talento e taglia, ma a oggi la Polonia si è dimostrata migliore per rendimento, gestendo al meglio il gap che la separava dagli avversari. E così da una possibile eliminazione del girone si ritrova nel gotha della competizione.

I 15 con 6,4 rimbalzi e 6,9 assist di Ponitka non sono certo l’unica arma polacca. Di AJ, in difficoltà inizialmente ma poi chirurgico come sempre contro la Slovenia, si è già detto. La batteria di gregari o presunti tali guidata dai vari Balcerowski (che futuro per questo lungo del 2000!) e Sokolowski, ai quali si è aggiunto da ultimo eroe Jaroslav Zyskowski, ala trentenne in forza al Trefl Sopot, vorrà provarci sino in fondo.

Servirà mettere pressione sui portatori di palla transalpini, che hanno confermato una grandissima facilità nel gettare al vento palloni in numero folle (18 contro gli azzurri, 15,9 di media). Da lì dovranno arrivare punti che, in un’eventuale gara tirata, potrebbero fare la differenza.

Ponitka troverà sulle sue tracce Terry Tarpey, il meno considerato ma tra i più importanti del roster francese. E’ l’uomo che deve mettere la museruola al rivale più forte ed oggi gli toccherà il prossimo giocatore di Reggio Emilia (per tre mesi).

Balcerowski dovrà cercare efficacia anche lontano dal ferro, sebbene i suoi 215cm possano in qualche modo cercare di opporsi a Gobert, e stare lontano dai falli inutili.

La Francia dovrebbe cercare una fluidità maggiore, ma si può fare dopo tante gare tentennanti?

Lo abbiamo detto e scritto, i galletti giocano male, coinvolgono poco Gobert, si sono totalmente dimenticati di Poirier ed utilizzano Elie Okobo come fosse un panchinaro qualunque.

Collet deve allenare meglio e gestire con più prontezza le difficoltà che arrivano sotto forma di improvvisi e perduranti blackout. E’ successo sempre finora: si può improvvisamente invertire la tendenza?

C’è tutto, in casa transalpina, per andare in finale e giocarsela sino in fondo, ma quasi tutto dipenderà da attitudine, attenzione e capacità di essere squadra e non solo somma di individualità.

GERMANIA v SPAGNA – ore 2030

Sfida bellissima, intrigante ed affascinante.

Se dovessimo indicare i due movimenti che oggi in Europa stanno facendo meglio, eccoci con teutonici ed iberici.

Se le radici spagnole vanno cercate a fine millennio precedente, dopo lo storico oro juniores, primo squillo della generazione di fenomeni, quelle tedesche nascono più di recente, ma sono figlie di una crescita costante che oggi ha come punta dell’iceberg la nazionale, due squadre di Eurolega ed un campionato che ha il maggior numero di Coach stranieri. Il movimento germanico si nutre della propria forza e di una fantasiosa globalità spiccata, il tutto sulla strada tracciata dal grande Dirk, che si è saputo sfruttare nel modo più corretto, non come medaglia da appuntarsi al petto ma come locomotiva per l’intero movimento.

Ad oggi la Germania si è dimostrata la migliore del lotto, ha ragione Scariolo.

C’è tutto nella quadra di Herbert, dal talento al fisico ed all’atletismo.

Il rinnovamento iberico, già di grandissimo successo solo per essere arrivato sino qui, è costruito intorno agli Hernangomez, che non saranno i Gasol ma avercene. La naturalizzazione di Lorenzo Brown, piaccia o non piaccia effetto di un regolamento che c’è e quindi perfettamente legittima, ha dato un aiuto fondamentale.

Proprio il duello tra gli Hernangomez e Daniel Theis sarà una chiave, ma quest’ultimo dovrà trovare appoggio da Voigtmann, al quale sarà richiesto un grade sforzo anche nella propria metà campo, non proprio la specialità della casa. Davanti, basta che non metta palla a terra, si sa che può essere devastante. Thiemann dovrà contribuire con l’ormai abituale efficacia.

Rudy è la coscienza e la consapevolezza per Scariolo, la leadership di un campione eterno forse al miglior Eurobasket di sempre a 37 anni. Garuba, uno che fa tante cose decisive, ha imparato proprio da lui in maglia Real.

Importante cosa accadrà in regìa, dove altre a Brown la Spagna sta trovando tanto da un Brizuela sempre più positivo. Prima o poi esploderà anche Lopez-Arostegui, uno che ha tutto per farlo.

Che Schroeder vedremo? Tanto passerà da qui, mentre la solidità di Maodo Lo e Weiler-Babb è ormai certezza. Franz Wagner, ultimo elencato ma primissimo per purezza di gioco, non richiede descrizioni, così come il rilascio di Obst va solo ammirato in atteggiamento gaudente.

Favorita? La Germania, anche se proprio nel momento in cui scriviamo che esiste una rivale degli iberici che è favorita, ci sentiamo abbastanza stupidi. Non si scrive la leggenda, come Nazionale e come Nazionale guidata da Scariolo, per poi essere considerati “underdogs”.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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