Sarunas Jasikevicius e UCLA: la nuova via per la forza del Barcellona

Andrea Ranieri
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“Non cambierà nulla nel mio modo di allenare molto esigente” disse Sarunas Jasikevicius non più tardi di un mese fa, quando il Barcellona lo presentò. Ecco, noi ci aspettiamo che non cambi neanche l’intenzione di mettere in campo una pallacanestro dinamica e di condivisione, pur in un contesto molto diverso rispetto a quello dello Zalgiris Kaunas. Per questo, abbiamo studiato il playbook di Jasi e, volendo parlare di attacco a metà campo, abbiamo trovato un gioco che potrebbe far faville con il roster a disposizione: a Kaunas lo chiamavano UCLA.

L’anno scorso il Barcellona di Svetislav Pesic, efficace in difesa, viveva perlopiù di talento individuale in attacco. Quest’anno Sarunas Jasikevicius vorrà sicuramente incanalare quell’enorme mole di talento in un gioco meno prevedibile. Entriamo nel vivo di UCLA. Aldilà del primo blocco di 4 per 5, semplicemente d’ingresso nell’azione, sul blocco cieco (UCLA in gergo) di 4 per 1 abbiamo già un paio di soluzioni interessanti. Se 1 è un giocatore di buona taglia fisica – si pensi a Nick Calathes o anche a Cory Higgins – si può sfruttare quel blocco per mandarlo in post-basso. Ancora, se 4 è tiratore (Nikola Mirotic) non è raro che 1, mentre taglia, vedendo il difensore di 4 staccato dall’uomo per aiutare, blocchi a sua volta per aprire un tiro di 4. Tutto questo potendo sfruttare le doti di discreto passatore di un 5 come Brandon Davies, abilissimo anche a giocare hand-off (passaggio consegnato), quindi pronto, nel caso, a giocarlo con 2 che sale. Qui, in ottica del pick and roll di 2 con 4, esistono due strade: se in campo c’è un 4 atletico come Pierre Oriola o Victor Claver, 5 si aprirà dopo il consegnato; viceversa, se il 4 fosse Mirotic, sarà più probabile che sia 5 a tagliare e 4 a “poppare” (quindi ad aprirsi). Ovviamente nulla vieta che, rispetto al nostro grafico, i ruoli di 4 e 5 siano invertiti.

Interessante anche una variante dello stesso gioco UCLA, pensata per i tiratori: allo Zalgiris per Arturas Milaknis e KC Rivers, qui per gente come Kyle Kuric, Thomas Heurtel, il solito Cory Higgins.

Al netto di un inizio settato come in precedenza la prima differenza è nel lavoro di 4, che ora, dopo essersi aperto in seguito al blocco UCLA per 1, riceve da 5. Questi, dopo aver passato, taglia e si va a posizionare sulla linea di fondo (quello che negli USA è il dunker spot), una soluzione interessante per rendere efficaci lunghi meno tecnici fronte a canestro. 1, dopo aver sfruttato il blocco di 4, stavolta riceve un blocco di uscita da 2. Lo scopo principale è quello di aprire un tiro per 1, ma se ciò non dovesse accadere, si profila comunque la possibilità di giocare un dribble hand-off tra 1 e 4 in una situazione di grande dinamismo, sempre più complessa da gestire per la difesa. Sull’hand-off 4 si aprirà o taglierà a seconda delle caratteristiche che abbiamo visto sopra; 5, invece, è pronto a sfruttare eventuali aiuti del suo uomo per ricevere o involarsi a rimbalzo offensivo.

Sia chiaro: non pretendiamo di dirvi come giocherà il Barcellona di Sarunas Jasikevicius. Abbiamo solo, brevemente, provato a prendere il gioco più utilizzato dallo Zalgiris contro la difesa schierata e a immaginarlo con lo stellare roster del Barcellona, perché magari lo vedremo davvero in campo. Un concetto che vogliamo esprimere, tuttavia, esiste. Per vincere l’Eurolega, coach Jasikevicius dovrà piegare i grandi talenti del roster a una pallacanestro offensiva d’insieme, impresa poco riuscita a Pesic. Facile? No, affatto. E’ però questo il modo, per l’allenatore lituano, di entrare definitivamente nel gotha delle panchine europee. Noi, personalmente, tifiamo per lui.

Foto: fcbarcelona.com

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