Il lascito di Vitoria: Vildoza, Voigtmann e le possibili ripercussioni sul futuro di Milano

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L’AX Armani Exchange Milano esce dalla zona playoff, il Kirolblet Baskonia prosegue la sua scalata dopo l’ennesima partenza falsa: tanti i motivi di analisi nel confronto di venerdì sera per il diciannovesimo round di Turkish Airlines EuroLeague.

La crisi europea

Che è vera e propria emorragia di risultati. Sono nove le sconfitte nelle ultime undici gare per la truppa di Simone Pianigiani, ora nona in classifica con scontro diretto sfavorevole con le due squadre che la precedono, ovvero Bayern Monaco e Vitoria. Mancano 11 turni, a parte Gran Canaria e Darussafaka, gli avversari si chiamano Zalgiris (casa), Maccabi (casa), Khimki (trasferta), Cska (trasferta), Olympiacos (casa), Real Madrid (trasferta), Panathinaikos (casa), Fenerbahce (casa) e Anadolu Efes (trasferta). Per chiudere con un bilancio di parità, fondamentale per i playoff (forse), servirebbero sette successi in undici gare. Se la matematica fosse opinione, la corsa sarebbe finita prima di cominciare.

La chiave della gara

Baskonia ha dimostrato di essere superiore all’AX Armani Exhcange Milano nel reparto lunghi nonostante l’assenza di Toko Shengelia. Vincent Poirier è stato la chiave di volta ad inizio ripresa, conquistando tre rimbalzi offensivi quando l’avversario ne aveva concesso solo uno nel primo tempo. Involontariamente complice Simone Pianigiani nella gestione di Arturas Gudaitis: il centro lituano è parso in netta confusione, dominato fisicamente e incapace di leggere gli aiuti difensivi, eppure nella ripresa Alen Omic ha visto il campo per 4’…

Il playmaking

Il Baskonia era privo di Jayson Granger, ma ha ottenuto più del lecito da Marcelinho Huertas e Luca Vildoza? Sino ad un certo punto. Mike James ha prodotto 27 punti, i due play avversari hanno risposto con 15 assist, figli soprattutto delle pessime letture di Milano sui p&r centrali. Problema atavico e irrisolto: i lunghi, Jeff Brooks compreso, non riescono a dialogare con i compagni ritardando quasi sempre il cambio e lasciando libero il diretto avversario in profondità. Che sia appoggio, o scarico sugli esterni, è solo questione di scelte. Questo ha così «gonfiato» la prestazione di Luca Vildoza, talento innegabile, ma in netta difficoltà sotto pressione, quasi deleterio quando il Baskonia poteva scappare tra terzo e quarto quarto.

Johannes Voigtmann

Giocatore solitamente sottovalutato, e che con Velimir Perasovic pare vivere un nuovo momento di crescita. 214 centimetri, rudezza difensiva, capacità di palleggio in transizione, attitudine alla conclusione dalla media (la sua vera arma) e dalla distanza. Fosse in grado di lavorare in post, sarebbe secondo in Europa a Jan Vesely. Ma solo per atletismo, non certo tecnicamente.

Il futuro di AX Armani Exchange Milano

Un percorso è fatto di salite e discese, a volte difficili da prevedere. La caduta non esclude una risalita, ma gli obiettivi rivendicati in estate restano scolpiti nella pietra. L’Olimpia doveva lottare per i playoff sino alla fine, lo sta facendo anche ora, ma con un’emorragia di risultati che potrebbe preludere ad un’uscita di scena già a fine febbraio. E allora sarebbe segnale di inadeguatezza a quello che deve essere il principale scenario di questo club, l’Europa. Rivincere in Italia è base fondamentale (e troppo spesso sottovalutata), ma come reagirà la società ad un eventuale (ed oggi prevedibile) disarmo europeo?

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