Minors d’Europa#32: Cska Campione. Ostenda-Leiden campioni e sfidanti

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Capitoli finali nelle Minors D’Europa, che non perdono fermento e anzi rilanciano con le basi per la stagione successiva, e protagonisti che spiccano il volo.

VTB League: L’Unics crolla, il Cska chiude la serie 4-1

Si chiude la stagione della VTB League, con l’epilogo più classico di una stagione tutt’altro che tradizionale per andamento e risultati in regular season. Vince il Cska, per la prima volta dal 2021, con pieno merito. I moscoviti sono arrivati nel loro momento migliore proprio quando serviva e complice un Unics con diversi problemi fisici, la serie finale ha in parte deluso le aspettative in quanto ad equilibrio.

Gara5 non è stata la ciliegina sulla torta, ma la fotografia di un Cska, pratico e molto più pronto. Dopo un primo tempo condotto 38-34, l’Unics non ha trovato più energie anche solo per competere, segnando solo 17 punti nella ripresa e sbagliando diversi tiri comodi. Si chiude 55-66. Reynolds l’ultimo fisicamente a mollare (18+8 rimbalzi) mentre dopo una gara4 stellare in quel di Mosca (27+9 assist con 8/10 dal campo), Dimitrijevic ha alzato bandiera bianca, non andando in doppia cifra per la terza volta in una stagione superba che dovrebbe sicuramente vederlo in altri lidi.

La gara4, unica vincente per l’Unics, di Dimitrijevic

Al netto delle difficoltà dell’Unics,il Cska ha saputo ricompattarsi intorno alla figura di coach Pistiolis, che dopo gli esordi non idilliaci al Galatasaray, ottiene il primo titolo da Head coach, in una situazione non agevole e che ha saputo gestire al meglio. E nella quale ha saputo superare coach affermati e chiaccherati di diverse panchine da EL, come Perasovic e Xavi Pascual. Mvp dei playoffs senza dubbio, l’ex Maryland, Melo Trimble, 14.5 punti di media e la leadership dell’attacco moscovita, specialmente nella gara1 di Kazan, che ha indirizzato la serie.

Melo Trimble, Mvp dei Playoffs – photocredit: http://www.vtb-league.com

Lo sguardo al futuro, per una lega storicamente di alto livello, non può che esser, vista la ben nota situazione geopolitica, ancora una volta in divenire. Se alcuni big dovrebbero salutare, anche a livello di club non si conosce di preciso la composizione. Minsk (1-39 in stagione) e Runa hanno già annunciato il ritiro, mentre sono attive diverse franchigie che han già ben figurato quest’anno.

Attendendo le mosse di Cska, Unics e Zenit, la Lokomotiv (dopo aver perso la serie con lo Zenit per il 3 posto), sembra orientata ad un cambio in panchina. Sekulic, ct della Slovenia, dovrebbe lasciare il posto al croato Daniel Jesup, allenatore dell’anno di ABA League e fresco vincitore del titolo croato con lo Zadar (3-2 alla fu Jugoplastica oggi KK Split). Dovrebbe arrivare insieme a Luka Bozic, ala classe 1996 macchina da numeri eccellente (ultime due stagioni ad oltre 20 di media in ABA) e bandiera dello Zadar stesso, vociferato a Valencia un mesetto fa, prima dell’insediamento della nuova guida tecnica.

BNXT League: Finals refrain

La BNXT arriva al suo apice, la finale tra i due campioni di Olanda e Belgio. Questo perchè sia Olanda che Belgio hanno decretato il vincitore nazionale, riproponendo nei fatti, la sfida che già un anno fa’ aveva concluso la BNXT: Ostenda vs ZZ Leiden.

Ostenda diventa campione del Belgio per la 13ima volta consecutiva, chiudendo la serie per 3-1 in quel di Anversa, grazie ad una prestazione monstre di Khalid Ahmad, 29 punti e MVP delle finali. Seconda finale consecutiva anche di BNXT per i belgi.

Avversaria di Ostenda, ZZ Leiden, 3 edizioni, 3 finali per ora 2 vittorie ma con striscia aperta in BNXT. Altrettanto impressionante la strisca nei confini nazionali, con 3 titolo in 4 anni, e 4 finali. Sconfitti in finale gli Heroes Den Bosch, 3-1 con una prestazione quasi perfetta dell’interessante Tajion Jones, da 27 punti con 7/7 dall’arco. Si inizia il 10 giugno in Belgio.

Minors news 24

Non tanti, ma alcuni campionati che abbiamo avuto modo di sbirciare in questa lunga annata minors sono appena conclusi o in dirittura d’arrivo. Iniziamo dalla Repubblica Ceca, dove il nostro Francesco Tabellini ha guidato al titolo Nymburk, vincente 4-1 su Usti nad Labem in finale.

In Portogallo è appena iniziata la finale, con un classicissimo dello sport lusitano Porto-Benfica, oramai sempre più ai vertici anche della pallacanestro nazionale. Gara1 ribaltata ad Oporto, con il Benfica di Toney Douglas e Betinho (vecchie conoscenza LBA), ma soprattutto di Dreschel (18) e Terrell Carter (18+10 rimbalzi) che si porta avanti nella serie dominando 89-66.

Porto-Benfica vuol dire intensità

Ripassiamo in Polonia, dove oltre alla finale tra King Stettino e Trefl Sopot, sul 2-1 e match point casalingo per Stettino, c’è tantissimo movimento anche con nomi ben conosciuti a nostre latitudini e in nostri recap, in vista della prossima stagione.

L’Anwil grande delusa della post-season, sta riorganizzando il club e ha dato ampi poteri a Bronisław Wawrzyńczuk ex Prometey, che sembra abbia sondato anche il nome di Nicola Brienza, fresco allenatore dell’anno di LBA. Brienza è stato sondato anche dal Legia che però ha virato su Ivica Skelin. In una connection con la BNXT, l’allenatore croato è stato appena sconfitto con i suoi Anversa Giants nella finale del campionato belga.

E l’Anversa? Ha già reagito firmando l’ex coach di Leiden, vincitore della prima edizione della BNXT, l’olandese Geert Hammink. Se siete tifosi canturini o Shaquille O’Neal, il suo nome non dovrebbe suonarvi come nuovo. L’ex centro ha infatti iniziato la sua carriera professionistica a Cantù nell’anno della retrocessione (1993-94) e ulteriore curiosità, è stato il backup di un giovanissimo Shaq in quel di LSU (e praticamente senza apparizioni anche ai Magic).

Vi potevamo lasciare orfani da notizie dal Baltico? No, anche perché son notizie, come da prassi, piuttosto interessanti. Curiosamente possiamo vederle parallelamente.

Se l’allenatore vincitore della PAF League, Neno Ginzburg, dopo lo scioglimento del Prometey si è accasato in Giappone, i due più giovani contenders sono stati VEF e Kalev/Cramo, con Janis Gailitis e Heiko Rannula, rispettivamente al timone. Due nomi che non vedremo più sul Baltico.

Per Janis Gailitis è una certezza. Ha ufficialmente lasciato il VEF dopo 17 anni da factotum (giocatore, assistente, player-manager e Head coach) per firmare in Bundesliga a Weissenfels, in un campionato particolarmente formativo e adatto a dare fiducia ad allenatori giovani, promettenti e provenienti da background anche minori (citofonare Iisalo, Lakovic o Pastore). Al suo posto Martins Gulbis, fratello di Maris (attualmente al VEF da giocatore) e attuale CT della nazionale femminile lettone.

Per Heiko Rannula, non è ancora certo. Il 40enne estone non ha escluso la sua permanenza col Kalev/Cramo dopo l’ultima ottima stagione, ma la sua ambizione è misurarsi con campionati maggiori, dai quali sembra ci sia più di qualche interessamento.

Analogo parallelismo tra due dei maggiori talenti mostrati dalla lega. Entrambi 2005, entrambi nei radar degli States. Roberts Blums, ha deciso di lasciare il VEF e tentare la carta Ncaa, direzione Davidson. Si la Davidson, resa celebre da Steph Curry. Con le dovutissime proporzioni, un tiratore che per certi versi può ricordare il primo Steph in maglia Wildcats, d’altronde ha già dimostrarto di saper fare canestro. Buon per lui, meno bene per il basket europeo, che perde un altro talento, rendendo ancora più sinistre le recenti parole di Raznatovic.

In Estonia, il 2005 in questione è Stefan Vaaks, ex Estudiantes e confermatissimo al Viimsi, dopo una stagione da oltre 15 di media. La guardia estone, ha appena partecipato al NBA Camp di Treviso, e ha deciso di metter minutaggio ancora nella prossima PAF League per poter esser più pronto a palcoscenici maggiori in futuro.

Photocredit: http://www.vtb-league.com

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