Euroleague Playoff 2024 (pt. 2) | Pana tra meriti e controversie, Maccabi da “standing ovation”

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Il Pana va a Berlino, il Maccabi si prende tanti applausi strameritati. Un serie splendida sul campo, molto meno fuori per chiare responsabilità di alcuni protagonisti.

  • pag. 1 – Il Pana a Berlino, grande in campo, molto meno fuori
  • pag.2 – La straordinaria stagione del Maccabi

La Final 4 di Berlino sarà la numero 11 per Kostas Sloukas! Ora, dopo aver riletto e dopo aver pensato che chi scrive è sotto effetto di sostanze di un certo peso, vale la pena riflettere su come il 34enne fenomeno di Salonicco sia una certezza assoluta se si guarda in alto in Eurolega. Ha sempre giocato in squadre di grande valore, ma la sua sola presenza ne ha elevate le possibilità all’infinito.

La caccia al quarto titolo personale, il settimo per i “greens”, passa attraverso il suo talento unito a quello di Kendrick Nunn, il “rookie dell’anno”, sebbene parlare di rookie per uno che è stato grande protagonista nelle Finali NBA sembra quasi una barzelletta.

Il Pana parte da loro due, braccia e menti di Ergin Ataman, un altro che in questa competizione si trova benino. Poi c’è un contorno clamoroso perchè Lessort, Papapetrou, Mitoglou, J.Grant, Vildoza. Juancho, Grigonis etc etc sono tanta roba, ma il filo… verde che lega le due guardie al Coach ricorda parecchio quanto visto all’Efes del duo Shane-Vasa.

Il Pana è talento, tanto, ma è anche organizzazione e voglia difensiva notevole. Ha dimostrato di sapere vincere una serie durissima giocando a lungo in piena “comfort zone” del Maccabi, è un grande pregio, ed ha soprattutto dimostrato una chimica che per un team con 11-12 nuovi giocatori non era per nulla scontata.

Qui è intervenuto il credo di Ataman, ovvero quella mentalità tanto lontana quanto vicina alla NBA, cioè fare sì che il talento dei giocatori si esprima senza imporre troppe regole. Personalità richiesta, fiducia data. Le stelle fanno le stelle, gli specialisti fanno gli specialisti: se non è quel che succede di là…

La serie ci ha regalato un grande Pana in campo, con il solo problema di qualche persa di troppo se abilmente pressati come ha saputo fare il Maccabi anche attraverso la sua zona press. Dettagli su cui lavorare, attenzioni che diverranno maniacali a Berlino.

Il Pana in campo è stato uno spettacolo, quello fuori francamente inaccettabile, come ampiamente già detto e scritto. Ci basta il basket e le parole che abbiamo letto e sentito sono state un crimine contro la bellezza del gioco, contro l’emozione di una serie Playoff. Per tale ragione diremmo anche basta, senza dare più spazio a situazioni che non lo meritano e che speriamo restino ben fuori dal campo. L’Ergin Ataman che conosciamo non è quello che abbiamo sentito in queste settimane, quello che amiamo è il condottiero che porta il Pana a Berlino.

(pag.1/2, scorri in fondo per proseguire la lettura)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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