Primo tempo sontuoso e secondo tra riposo e gestione: la Virtus supera la trappola Alba

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La Virtus Bologna supera l’ostacolo Alba Berlino 68-83 grazie a un primo tempo strepitoso chiuso sul +21. Qualche patema nel terzo quarto, ma poi gli uomini di Banchi controllano senza rischiare nulla.

Berlino poteva essere la classica trappola della seconda partita del doppio turno dopo lo sforzo di mercoledì. La Virtus supera anche questo test.

L’andamento della partita

5-0 Virtus a cui risponde il 5-0 di un ispirato Matteo Spagnolo; poi le vu nere si sciolgono e provano già la fuga sul 5-14 sulle ali di Belinelli. Bologna gioca sul velluto: Shengelia danza vicino al ferro, il capitano segna da casa sua, è già +14. Le vu nere hanno un’energia incredibile sulle seconde palle e in ogni minuzia del gioco. Pajola fa 0/2 dalla lunetta, ma non ha paura poi di prendersi la tripla e segnarla. Il primo quarto bianconero è strepitoso: 26-9.

Zizic si mette in mostra: chiama palla in post e trova per due volte di fila la retina con un elegante gancetto: +20. C’è spazio anche per Mascolo; le seconde linee non sembrano voler togliere il piede dall’acceleratore, Abass trova due triple di fila: è 16-41. Tutto gira alla perfezione per la Virtus: attenta e lucida in ogni tipo di situazione. All’intervallo è 48-27 per gli ospiti con una già serissima ipoteca sulla partita. La Virtus con entrambe le mani sul timone.

L’Alba rientra in tempo volitiva e desiderosa di non voler fare una figuraccia: parziale berlinese di 7-0. Ma arriva un altro segnale di quella che sino ad ora è la stagione virtussina: due triple consecutive di Bryant Dunston! Berlino, però, sembra molto più fluida e leggera: 13 punti segnati in 3 minuti. La Virtus ora sembra stanca, non attacca più come prima e l’Alba, in fiducia, torna a -9. Bologna non trova più il canestro: a fermare l’emorragia ci pensa Iffe Lundberg. +12 e ossigeno bianconero dopo qualche attimo di spavento.

Le seconde linee Virtus ripartono più sciolte e il flusso Alba sembra un po’ finito: Lundberg fissa di nuovo il +15. Sterling Brown prova a guidare l’ultimo tentativo di rimonta, ma le vu nere non si fanno nuovamente sorprendere, controllano il ritmo e chiudono la pratica con le giocate del danese e di Hackett: 68-83 finale. Vittoria tutt’altro che scontata dopo lo sforzo di martedì: 2/2 in questo doppio turno e secondo posto consolidato.

Virtus, un primo tempo superbo e il terzo quarto di Valencia

Primo tempo giocato ad un livello pazzesco dagli uomini di Luca Banchi: pallacanestro celestiale per l’intensità, la qualità degli scivolamenti e delle rotazioni difensive, insieme a un attacco vario, variegato e spumeggiante.

Infatti è arrivato un parziale a fine primo tempo che diceva +21 e partita quasi in ghiacciaia. Poi la reazione dell’Alba è arrivata, come al solito: a differenza dell’Asvel avere una squadra di ragazzi che hanno completa libertà e mente libera in qualsiasi circostanza ti permette di avere queste fiammate.

La Virtus, nel frattempo, ha patito un po’ la stanchezza dopo una gara come quella col Bayern che aveva portato via tante energie dal punto di vista fisico e mentale. Quando Berlino poteva rifarsi pericolosamente sotto, però, le vu nere si sono compattate, hanno giocato più semplice e hanno sopito gli spiriti avversari. Il solito Lundberg è stato fondamentale nello spegnere i tizzoni berlinesi.

La firma di un Dunston cattedratico

Il veterano ex Efes è stato l’MVP della gara di Berlino con quelle due triple consecutive nel terzo quarto che hanno permesso alla Virtus di non ritrovarsi l’Alba incredibilmente a due possessi.

Ma, oltre a quello, oltre ai 13 punti e ai 6 rimbalzi, la presenza di Dunston è stata fondamentale per contenere e rintuzzare l’orgoglio di un Koumadje che stava dando grande fastidio ai bianconeri sia in attacco che in difesa. Il centro bicampione di Eurolega sta giocando una stagione pazzesca a Bologna: da assoluto protagonista. Chi diceva che veniva in Italia a svernare, ha preso un granchio. Anche noi, con onestà, non ci aspettavamo che potesse tutto questo contributo decisivo su entrambi i lati del campo. Chapeau a un campione.

Bene per Banchi, poi, l’aver potuto utilizzare rotazioni più ampie, potendo dare un po’ di riposo extra a Hackett e Shengelia (20 e 23 minuti circa), i due maggiormente esposti nell’ultimo periodo. Anche Belinelli ha potuto rifiatare, mentre già segnali di crescita si sono visti in uno Zizic che inizia a trovare la sua dimensione offensiva col post-basso, oltre a una presenza difensiva che è parsa convincente.

Quella di Berlino poteva essere la classica banana scivolosa: lo sa bene il Barcellona. Le vu nere, ipotecando il tutto nel primo tempo, non cadono, sono squadra matura e chiudono 2-0 un importantissimo doppio turno. La classifica dice 14 vittorie e 5 sconfitte: commentate voi…

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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