La Virtus è solida e bellissima, Belinelli è stellare: anche il Baskonia è affondato

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Nello scontro per il terzo posto la Virtus Bologna gioca un’altra grandissima partita, espugna Vitoria e batte il Baskonia 81-91.

Una partita tra due delle squadre più in forma della stagione che ha visto emergere le vu nere: più solidi mentalmente, più vari nelle soluzioni, semplicemente più forti.

Il racconto della partita

Si parte a ritmi bassi, quasi sornioni. Poi l’attacco Virtus inizia presto a macinare insieme alle triple di Belinelli e primo piccolo parziale di 6-15 per iniziare la gara con i baschi che davanti insistono ad attaccare l’area ma con scarsi risultati. Intanto è show di Belinelli con già 10 punti a referto. Il Baskonia prova con reagire con Howard: le vu nere toccano il +14 poi chiudono i primi 10′ sul 15-24.

Cavalcando i soliti Moneke e Howard, il Baskonia torna a -6 con le seconde linee. La panchina di Ivanovic continua a dare frutti, ma Bologna trova ancora tanto dall’arco, anche con interpreti molto diversi (2/2 di un ottimo Pajola al rientro). Si abbassano le percentuali bianconere, si alzano parecchio quelle basche insieme anche al ritmo e allora è primo vantaggio Baskonia sul 38-37. Ora la gara è davvero in equilibrio: 43-42 all’intervallo.

Spallata e contro-spallata. Ora entrambe le squadre sono pienamente in gara e si rispondono vicendevolmente giocando sul filo della parità. Riuscirà a rompere l’equilibrio chi dimostrerà di avere la durezza mentale maggiore. La Virtus resiste contro l’inerzia basca, Abass vede il campo negli ultimi secondi di quarto ma trova una schiacciata importante che chiude 63-60 dopo 30′.

La Virtus, a metà quarto, trova un paio di ottimi possessi difensivi seguiti da un attacco paziente ed efficace. Bologna dietro stringe benissimo le maglie e forse perde l’occasione di allungare sbagliando qualche tiro aperto. Hackett trova una tripla di quelle pesanti e Cordinier inchioda una schiacciata mostruosa: 71-80. Belinelli punisce ancora, il Baskonia non molla fino all’ultimo, la Virtus soffre, ma Belinelli è fantascientifico. 81-91 finale e la Virtus si prende anche lo scalpo del Baskonia.

Si ferma la corsa del Baskonia

Primo quarto giocato male, secondo quarto intraprendente e in stile basco, poi un secondo tempo battagliero e pugnace. Nel momento decisivo, però, la difesa bianconera ha alzato il livello (come spesso è accaduto quest’anno) e il Baskonia non ha trovato più buoni tiri insistendo su situazioni individuali che alla lunga non hanno funzionato.

La difesa – 91 punti subiti – è stato sicuramente il lato del campo con più sbavature. Soprattutto in diversi momenti tra secondo e terzo quarto l’impressione era che i baschi avessero l’inerzia ma non siano mai riusciti a sfruttarla per diverse incertezze difensive. Poi, chiaramente, ci voleva dall’altra parte una squadra ben organizzata come la Virtus a saper sfruttare quelle manchevolezze.

18/9 nel rapporto assist/palle perse racconta la bontà della partita basca. Moneke è stato ancora super (16+8), ma forse un po’ testardo nel finale quando invece serviva più raziocinio. Kotsar è stato ordinato e importante, Rogkavopoulos una risorsa dall’arco che sarà importantissima e Miller-McIntyre di una solidità davvero impressionante (10+8+13).

Dall’altra parte però c’era una squadra più completa e, ad oggi, più forte che ha confermato quelli che sono oggi i rapporti di forza tra le due squadre.

Solidità, pazienza, Belinelli: la Virtus è una sinfonia perfetta

Un’altra partita vinta di carattere, di squadra e con grande consapevolezza: la Virtus dà l’ulteriore conferma di essere una squadra forte, ad oggi una delle migliori di questa competizione.

Le vu nere, dopo un primo quarto perfetto vanificato nel secondo, hanno dimostrato anche oggi di saper resistere al momento di piena della squadra avversaria, di saper soffrire e poi di riuscire ad elevare il proprio livello nel finale per chiudere la partita con autorità e grande controllo.

Anche oggi lo stesso copione per una squadra dalla forza mentale paurosa; esattamente l’opposto di quella dello scorso che spesso si squagliava proprio nei momenti decisivi. Se c’è un aggettivo che si puà aggiungere a quelli già spesi per le vu nere, quello è “clutch”.

Poi 26 assist e 7 palle perse sono numeri pazzeschi, degni di una squadra che gioca una bellissima pallacanestro. Che stasera è gravitata intorno a un Belinelli dominatore, da 27 punti (4/8 dall’arco), che è stato incubo costante e irrisolto dei baschi. Anche quando non ha segnato ha costantemente creato vantaggi per gli altri con i suoi movimenti e con le attenzioni che ha attirato.

Lo diciamo? Lo diciamo: nell’ultimo mese ha giocato da MVP. E, nemmeno noi, pensavamo potesse esprimere ancora un livello così alto. Vederlo in opera in queste ultime uscite è come andare a spasso per il Louvre.

Poi la grande prova di Cordinier (12+8), il fuoco negli occhi e nelle giocate clutch di un Hackett altrettanto rinato, il solito Shengelia che fa 16+6 e quasi non ce se ne accorge e l’importantissimo contributo di Abass. E’ una Virtus che è perfetta e bellissima, meritatamente terza in Eurolega e che ora è sempre più realtà.

10-4 vuol dire non essere più sogno, ma dimensione molto reale e vivida. Complimenti alla squadra di Banchi.

About Post Author

frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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