Virtus-Zalgiris postpartita, Banchi: “Dobbiamo accelerare il processo di conoscenza reciproca”

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Termina, quindi, con una sconfitta la prima gara europea della Virtus Bologna. I bianconeri felsinei cadono contro uno Zalgiris Kaunas compatto, solido e corsaro, deludendo un Paladozza sold-out.

Nel post partita è stato coach Kazys Maksvytis ad aprire le danze in conferenza. Il capo allenatore dei lituani ha preso posto davanti al microfono con un volto sicuro, concentrato, senza mostrare segni di particolare felicità o soddisfazione per la vittoria dei suoi. “Congratulazioni alla mia squadra per la vittoria e ai nostri tifosi. La Virtus aveva vinto tutte le partite della preseason, è una squadra fisica e forte. Abbiamo giocato con fiducia, con giocatori che si conoscono da tempo e abbiamo meritato la vittoria. C’è tanto da migliorare, ma sono contento. Keenan? Non è al 100%, ma meritava di tornare dall’infortunio in questo modo, sono contento per lui. Con Mitrou-Long e Evans una differente velocità in campo? Sono veloci, diversi tra loro, ma sono molto contento di averli.” Non certo dichiarazioni da parte di un uomo che sprizza di gioia, questo è certo; Kaunas si conferma una formazione unita, all’interno della quale tutti i giocatori e lo staff tecnico sono consci dei propri mezzi, consapevoli di avere un certo tipo di esperienza in Eurolega, ma capaci di riconoscere i propri limiti.

Più difficile da affrontare, invece, la conferenza da parte di coach Luca Banchi, molto rammaricato e dispiaciuto per la sconfitta subita e per l’ultimo quarto giocato: la sensazione è che, pur consapevole di essere all’inizio di un percorso e, conseguentemente, di non poter pretendere tutto subito, si aspettasse un ultimo parziale più concreto e solido da parte dei suoi ragazzi. “Abbiamo cavalcato i buoni momenti e ce ne sono stati, perché dopo l’inizio drammatico dei primi minuti abbiamo sistemato le cose e preso in mano la partita con personalità. Qualche errore di troppo, errore di comunicazione difensiva, alcuni falli, degli errori in attacco… tante cose, che prese una ad una hanno dato la sensazione che siamo una squadra che ancora si deve scoprire e lo deve fare sopportando un livello così elevato di stress.”, ha detto il toscano.

I termini “scoperta” e “conoscenza” sono stati utilizzati parecchie volte dall’ex Pesaro nel corso del post partita di ieri sera: scoperta dei propri mezzi da parte della squadra, conoscenza reciproca tra membri del roster o tra questi ultimi e lo staff tecnico, questo ciò che manca alla Segafredo in questa fase della stagione. E ancora coach Banchi: “Devi avere la personalità e l’autorità per controllare meglio il match. Spero che riusciremo a limare quello che ci è mancato in termini di continuità. Ci sono aspetti su cui lavorare e spunti di cui far tesoro. Dobbiamo accelerare il processo di conoscenza reciproca.”

Qualche parola, inoltre, destinata al numero 00 Isaia Cordinier, una delle individualità più positive in casa felsinea e, non a caso, uno dei giocatori dal fisico più adatto alla massima competizione continentale per club: “La prestazione di Cordinier è stata convincente: conosce il suo ruolo in squadra, una squadra che lo mette nelle condizioni di essere valorizzato. Il club ha dato un segnale chiaro al giocatore e poi sono state fatte scelte in suo favore. Deve prendere coscienza dei suoi mezzi.”

In conclusione del suo intervento successivo alla gara, Luca Banchi è stato portato su temi tattici dalle domande dei presenti in sala stampa: la guida tecnica della nazionale lettone ha citato una scelta difensiva degli avversari ed una offensiva della propria squadra, permettendoci di mettere un piede all’interno del suo mondo cestistico e della sua filosofia.

Così il coach della Segafredo a riguardo: “Lo Zalgiris è arrivato qui giocando un basket solido. Sono partiti forti, abbiamo risposto e li abbiamo controllati fino alla fine del terzo quarto. Sono molto dispiaciuto, perché è difficile adesso produrre la stessa qualità di pallacanestro dei nostri avversari. Hanno messo sul campo la loro conoscenza ed esperienza nel controllare gli ultimi possessi. Nel terzo periodo loro sono andati sui cambi sistematici, noi abbiamo fatico, per poi, però, ritrovare i nostri equilibri. Tutto è sembrato tranne che una prima gara di regular season. I nostri avversari hanno sofferto la versatilità della coppia Mickey-Shengelia, ma non siamo stati altrettanto incisivi negli ultimi dieci minuti.”

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