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Copa del Rey 2023 story: analisi, voci ed immagini di un evento straordinario

Copa del Rey 2023 | Eurodevotion
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Copa del Rey 2023 ormai negli annali: ad una settimana di distanza, in una domenica senza campionati, ripercorriamo i 4 giorni straordinari, come li abbiamo vissuti a Badalona, che hanno portato al trionfo di Malaga.

La Copa del Rey 2023 è stata evento straordinario senza alcun dubbio. Il livello di gioco, la presenza di pubblico, la copertura televisiva pressochè mondiale e la diffusione “social” dei contenuti sono tutti elementi che hanno permesso di proporre una competizione con pochissimi eguali.

Riviviamo la 4 giorni catalana, dal giovedì alla domenica, per come l’abbiamo vissuta vicino ai protagonisti con analisi, immagini e voci dal Palau Municipal d’Esports di Badalona.

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GIOVEDI’ 16 FEBBRAIO: CADE JASI, SI SALVA CHUS MATEO

Pronti, via! Tocca subito alle due grandi e sono gare che, come sapevamo, non si potevano sottovalutare.

COPA AL VIA: SUBITO IN CAMPO LE GRANDI DI SPAGNA

Il Real schiva il proiettile Valencia tirando 5/27 da tre e si può parlare di grossa occasione perduta per i “taronja”. La penetrazione di Chris Jones, marcato da… Yabusele, vede a malapena il ferro ed il sogno valenciano si spegne lì. Ma forse bisogna guardare a quella tripla mancata da Lopez-Arostegui con praterie di spazio, per capire meglio l’accaduto.

REAL-VALENCIA E’ BRIVIDO E SOLLIEVO MADRILENO

In sala stampa Chus Mateo è molto onesto (come sempre!) nel riconoscere le difficoltà e gli alti e bassi dei suoi, così come fa Mumbrù che però non può non sottolineare l’abissale differenza ai liberi tirati (20) in una gara punto a punto.

LA SALA STAMPA DOPO REAL-VALENCIA

Curiosità? I tifosi di Real e Barça erano nella stessa curva, in due settori attigui. Cosa succede? Nulla, si tifa e basta, con ben poco spazio alle invettive contro i rivali, anche se storici e da “clàsico”.

Salvo il Real, affonda il Barça.

E’ la storia di tante, troppe gare: i blaugrana ce l’hanno in mano ma lasciamo la porta aperta al rientro avversario ed alla fine capitolano.

Ancora una volta tocca ad Higgins vincerla, una cosa che ha fatto mille volte, ma la retina non si scuote ed è OT.

Il libero sbagliato da Laprovittola condanna una squadra che ha tutto, lo dimostra a tratti ma non sa farlo per 40 minuti. Malaga è troppo affamata per non soddisfare il proprio palato. Brizuela è l’eroe ma il concetto di squadra “in missione” comincia a farsi largo tra i commentatori.

LA PROVITTOLA INGHIOTTITO NELL’ABISSO: E’ FESTA MALAGA

Saras, come spesso accade, si prende tutte le responsabilità: «Non riesco a trasmettere ai miei giocatori determinati concetti, soprattutto quello di restare concentrati per 40 minuti».

Ibon Navarro è orgoglio e consapevolezza. «Prima della gara eravamo tutti convinti di potercela fare».

AUTOCRITICA JASI, ORGOGLIO NAVARRO

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VENERDI’ 17 FEBBRAIO: GIOIA JOVENTUT, DELUSIONE BASKONIA

CHOC BLAUGRANA, SOGNO MALAGA: IL DAY #1 DI COPA

Uno splendido sole accoglie il popolo della Copa anche oggi sin dalla tarda mattinata, tuttavia l’immagine che resta è quella offuscata di un Barça che non fa pace coi propri demoni. Sul futuro di Jasi se ne dicono di tutti i colori.

E se di colori vogliamo parlare ecco il derby canario, ovviamente a tinte gialle, perfettamente in linea con una giornata che viene voglia di iniziare in spiaggia, sorseggiando sangria davanti ad un piatto di “calamares a la andaluza”. Si rivelerà un presagio.

Quel derby ha poca storia. Tenerife si mangia Granca dimostrandosi ampiamente superiore in ogni parte del gioco. Jaime Fernandez dopo Eurobasket ha acquisito una forza mentale che lo trasforma sul parquet: sembra poter fare tutto e contro tutti.

IL DERBY CANARIO E’ MONOLOGO TENERIFE: CHE JAIME FERNANDEZ !

Vidorreta dopo la gara parla di una squadra che ovviamente è stanca per l’impegno vincente in Intercontinnetale ma sottolinea come la gara relativamente tranquilla abbia permesso di gestire lo sforzo.

«Ma non voglio essere come Poulidor, famoso per i suoi podi al Tour senza mai vincere…». Unico, Txus.

Jaka Lakovic ammette che i suoi hanno perso il filo del discorso dopo un inizio discreto. Il tema di un Brussino da solo un tiro è ovviamente sotto la lente d’ingrandimento.

LA SALA STAMPA DEL DERBY

Arriva l’ora della PENYA ed un’arena che già ribolle di entusiasmo si carica ulteriormente. C’è di fronte il Baskonia, mica noccioline.

Prestazione esemplare degli uomini di Carles Duran e c’è la terza squadra di Eurolega ad abbandonare il torneo nel giro di poco più di 24 ore. Resta solo il Real, non per molto.

Joel Parra non studia più da fuoriclasse, probabilmente lo è già: maestosa prestazione.

E’ un terzo quarto da 33-15 e da 5 rimbalzi offensivi a portare Badalona in semifinale. La delusione Baskonia è forse più pesante nella forma che nella sostanza.

TRIPUDIO VERDINEGRO: BASKONIA KO!

Carles Duran parla di «una semifinale raggiunta con una grandissima prova. Se vinceremo sarà storia per questo club, se perderemo stringeremo la mano agli avversari». Abromaitis deciderà di farsi stringere la mano dai catalani.

Joan Penarroya non nasconde la profonda delusione con un linguaggio del corpo in una “rueda de prensa” che dice tutto.

BASKONIA-JOVENTUT: LA SALA STAMPA

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SABATO 18 FEBBRAIO: SOGNO MALAGA, INCUBO REAL E LA GIOCATA DELL’ANNO DI ABROMAITIS

Doveva essere il giorno del “clàsico” ma il Barça è già a casa col suo carico di polemiche e di voci che riguardano il futuro di Jasi. Emerge una clausola per la quale il contratto in scadenza del Coach lituano verrebbe automaticamente rinnovato in caso di successo in Eurolega. Dici poco, ma quando cade una delle due sull’asse del “ponte aereo” si scatena automaticamente il mercato. E’ così da sempre, lo sarà per sempre.

TENERIFE DOMINANTE E PENYA DA URLO: IL DAY#2 DI COPA

La vittoria sul Barça non basta ad Ibon Navarro, c’è un altro scalpo nobile da prendere e la sua squadra lo fa in maniera quasi dominante.

Il Real continua a non segnare mai dall’arco, 8/48 in due gare, e con quei numeri questa Malaga non si batte. Nel finale l’Unicaja allunga e vola in finale al ritmo di un grandissimo David Kravish che si traveste da Nowitzki e fa impazzire i lunghi madrileni che sembravano poterla gestire a piacimento. Incredibile anche il dato a rimbalzo, ma è globalmente che si può notare una differenza impensabile favore degli andalusi.

REAL-MALAGA E’ CAPOLAVORO ANDALUSO

In sala stampa c’è tutta la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande da parte di Ibon Navarro, mentre ancora una volta sono equilibrio ed onestà a caratterizzare i commenti di un Chus Mateo che si fa apprezzare sempre di più come persona.

CONSAPEVOLEZZA NAVARRO; ONESTA’ MATEO

Quel «Non so se vinceremo, ma saremo competitivi certamente» del Coach degli andalusi è una chiamata alle armi che non resterà inascoltata.

«Non c’è nessuna squadra di Eurolega in finale? E’ la testimonianza del valore assoluto di questa lega». Così ci risponde il Coach madrileno.

In tribuna c’è Pablo Laso. Inutile dire come nei corridoi dell’arena sia il più ricercato. Ci si vede presto in Eurolega.

La gara più bella va in scena nella tarda serata ed è un misto di delusione ed orgoglio per i padroni di casa “verdinegro”. Dopo una battaglia epica arrivano in serie alcune cose che possono succedere solo in certi momenti sul parquet, quelle ragioni per cui si tratta del gioco più bello del mondo.

Un po’ impazzito, un po’ sfortunato nel perdere parzialmente l’equilibrio, Doornekamp sembra consegnare il biglietto per la finale ai rivali con un intervento “a gamba tesa”, ma nessuno poteva immaginare che sarebbe arrivata di lì a poco la giocata dell’anno. Prima c’è un Felix che affretta una conclusione da tre, poi Cook che balbettante riesce ad infilare una sorta si “schiacciata-smorzata” per il +1. Poi… Poi Abromaitis dice di no a Parra con un gesto clamoroso ed è ultimo atto per Tenerife, la seconda volta in 7 giorni tra Intercontinentale e Copa. Stiamo saltando ancora tutti sulla sedia della tribuna stampa, peraltro su una giocata di Badalona perfetta proprio dello stesso Parra, vero MVP della Copa senza giocarne la finale, come dirà giustamente Vidorreta.

ABROMAITIS ABBASSA LA SCURE AURINEGRA: TENERIFE IN FINALE!

«Abbiamo giocato una grande gara contro una grande rivale che schiera in Parra l’MVP della competizione, anche se domani non giocherà la finale. Abromaitis? Ne conosciamo le doti. Navarro? Un amico fraterno, ma vorrei abbracciarlo dopo aver vinto io…».

Così Txus, mentre Duran va oltre la sconfitta: «Non possiamo essere solo delusi, bisogna esser fieri per come abbiamo giocato e lottato».

DUE ALLENATORI CHE MERITANO SENZA DISTINZIONE

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DOMENICA 19 FEBBRAIO: MALAGA FA LA STORIA, MARCELINHO NON SMETTE DI FAR IMPAZZIRE

Due squadre di Basketball Champions League in finale, con tanti saluti ad Eurolega ed Eurocup. Sorprendente? Un po’ sì. Meritato? No, strameritato!

NOBILI CADUTE ED EUROLEGA IN GINOCCHIO

Da prima dell’ora di pranzo la “fanzone” brucia di passione. Musica, colori e… tanta birra per celebrare il momento decisivo del weekend. Tantissimi tifosi di altre squadre, Baskonia in primis, sono ancora qui, incuranti dell’eliminazione prematura dei propri beniamini. La Copa è la Copa, uno spettacolo che va oltre i colori. Ci si parla, ci si abbraccia e soprattutto si pianifica già il 2024. Le voci su Malga come prossimo “anfitrion” sono già forti e diverranno realtà nel giro di 24 ore. Airbnb gongola, partono le prime prenotazioni per il 14-18/2 del prossimo anno. E chissenfrega se non si ha idea sulla partecipazione della propria squadra. La Copa è la Copa…

A due ore dalla palla a due si formano due cordoni di tifosi, rigorosamente mischiati nei colori giallo “tinerfeno” e verde “malagueno”: l’arrivo dei pullman delle squadre è accolto da un entusiasmo incredibile.

Si gioca. Tenerife lotta, i suoi campioni non sono gente che si arrende, l’asse eterno Marcelinho-Shermadini fa cose straordinarie ma la Copa prende la strada dell’Andalusia nell’ultima parte di gara soprattutto grazie ad uno straordinario Tyson Carter. Quando le forze vengono meno ad una squadra che, come aveva detto Vidorreta, va ovviamente in debito di ossigeno vista l’età dei protagonisti se richiesta di uno sforzo in tre giorni consecutivi, tutto si decide.

IL PICASSO DI MALAGA

La vittoria di Malaga è meritatissima e posa le sue fondamenta nell’arrivo di Ibon Navarro lo scorso anno, da pochi giorni reduce dall’esonero ad Andorra. Non è normale che una squadra totalmente rivoluzionata in estate sollevi un trofeo di questo valore in soli sei mesi; è un’impresa unica che va giustamente celebrata.

La curva isolana omaggia i campioni, quella andalusa fa lo stesso con gli avversari: è l’immagine più bella e più veritiera di un evento che ha radici in una cultura sportiva che nasce da lontano.

LA COPA E’ DI MALAGA! GIOIA, RISPETTO ED ORGOGLIO DALLA SALA STAMPA

A poche ore dal trionfo la città di Malaga, alle 3 di notte, prima accoglie i suoi giocatori come degli eroi (45 minuti per uscire dal terminal dell’aeroporto..) poi piazza un altro colpo di classe, in accordo con la ACB: nel 2024 si giocherà al Martin Carpena. Programmazione, organizzazione, spettacolo: questo è il “baloncesto”.

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