Interessante intervista di Malcolm Thomas con Eurohoops nell’immediata vigilia della sfida con l’Olimpia Milano poi vinta dai turchi.
- Sui suoi molti cambi di squadra e paese…
«Ne ho sembro fatta una questione di chi mi voleva di più per competere. E’ una benedizione aver potuto conoscere così tante culture».
- Sul gioco più veloce ed i mutamenti che portano i centri a tirare anche all’arco…
«Mi trovo meglio. Al college credo di aver tirato 10 triple in due stagioni. Ero considerato “undersized”, ora gioco centro in Europa e sono contento di poter coprire più ruoli».
- Sulle voci prima di approdare al Fenerbahçe…
«C’erano un paio di team di Eurolega interessati a me, ma ho voluto essere paziente. Quando è arrivato il Fener sono rimasto sorpreso positivamente. Mi piaceva l’idea, è stata una decisone facile»
- Su quanto sia complicato giocare in una squadra con così tanti assetti…
«Dopo un mese conosco molti dei nuovi giochi. Ora che è tornato Jan lo seguo per capire meglio tutto».
- Sull’essere un pilastro difensivo…
«Mi piace esserlo, l’ho sempre fatto. In una squadra con così tante soluzioni offensive sento di poter dare questo».
- Sul rapporto con Obradovic…
«Pensavo fosse il migliore in Europa, ora so che è il migliore al mondo. Posso imparare molto con lui. Sa incoraggiarti come spronarti».
- Sulla faccia paonazza del Coach da sperimentare…
«Non mi è ancora toccata, arriverà nella dose giusta».
- Sui tifosi del Fenerbahçe…
«Ci supportano in modo incredibile, ogni giocatore vorrebbe avere dei tifosi simili».
- Sulle possibilità di Playoff ed i nuovi arrivi, nonché rientri…
«Abbiamo ottime possibilità, tutti qui hanno la resilienza necessaria. sappiamo dove si può e deve arrivare. Nunnally sa di poter dare qualcosa di importante, Vesely è parte fondamentale del team».
- Sulla chimica coi compagni…
«Sono sorpreso, perché qui non esiste l’ego, c’è solo la squadra»
- Sulle sue chance in NBA…
«Era dura perché ero, come dicevo, “undersized”. Sono arrivato tardi durante la stagione ed era difficile ottenere la giusta fiducia. Ma ora è il momento giusto, mi sento bene qui».
- Su G-League e Cina che sottraggono talento all’Eurolega…
«Non credo. Alcuni hanno quasi paura di venire qui per nove mesi rispetto a stare con la famiglia e con l’ambiente che conoscono. Non penso che la G-League sia una reale minaccia per l’Europa»
- Sulla NBA, se capitolo chiuso…
«E’ un sogno da bambino che resta aperto. Vediamo. Ora mi sento bene qui».