Euroleague Playoff 2024 (pt. 3) | Il Fener di Jasi, il Monaco delle lacrime di Mike James

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Fener e Monaco hanno dato vita ad una serie eccezionale per emozioni e coinvolgimento. Gialloblu a Berlino ma Monaco da applaudire confermata la continuità di rendimento.

  • Pag. 1 – Fener tra Jasi e Calathes verso Berlino
  • Pag. 2 – Monaco che conferma un rendimento di alto livello

Stili opposti, obiettivi identici e la crudeltà di un verdetto che regala un trionfo ma che rifiutiamo categoricamente di ritenere condanna per chi perde.

Il Fener va a Berlino con grande merito e con quel pizzico di cura di qualche dettaglio in più che a questo livello fa la differenza. Poi siamo realisti, se una delle due triple di Calathes non fosse entrata ora staremmo a celebrare la seconda F4 consecutiva dei monegaschi, quindi serve solo e soltanto equilibrio.

Equilibrio per applaudire chi ha perso ma anche certezza che la bellezza del gioco sta nella sua crudeltà e che un pallone che rimbalza sul ferro è stesura di una sentenza che non sarà definitiva ma che pesa eccome.

Jasi le Final 4 non le manca mai, o quasi, visto che siamo al quarto viaggio consecutivo, roba riuscita solo ad Obradovic, Itoudis e Messina. Certo, sollevare la coppa è obiettivo numero uno per chi sembra che viaggi verso la Germania a fari spenti ma in realtà ha ben chiaro cosa fare.

Come chiarissime sono state le idee durante le 5 gare contro il Monaco. Imporre senza farsi trascinare in un contesto di estremo atletismo che si sarebbe potuto pagare caro. E, soprattutto, le scelte contro MJ: lui non ci batte, se lo vogliono fare lo facciano gli altri.

C’è un Fener che muove la palla rapidamente, entra nei giochi da subito e fornisce una cifra di pallacanestro assai moderna. Abuso del tiro da tre? Quasi folle pensarlo oggi, siamo nel 2024…

Il rapporto ricostruito (sì, perchè smentite di facciata a parte a Barcellona non ci si era lasciati benissimo…) con Calathes e Hayes-Davis è stato parte chiave del lavoro splendido di Coach Jasikevicius, il quale ha ereditato un ambiente che non era proprio riuscito a legare con Dimitris Itoudis.

E proprio riguardo al grande Coach greco ed alle mille “sliding doors” di Eurolega pensate all’anno scorso, a quella tripla di Sloukas durante i Playoffs che salva l’Oly e sostanzialmente gli dà la chance di andare a Kaunas. Fosse entrata, il Fener di Itoudis sarebbe andato molto probabilmente alle Final 4, con tutto ciò che ne sarebbe potuto seguire. Tripla proprio di quello Sloukas che poi ha rotto pesantemente con Bartzokas ed ha firmato coi rivali di sempre diventandone leader irrinunciabile. Un tiro che entra, il futuro di una squadra, quello di un Coach e mille implicazioni sulla stagione dopo. Ecco, quell’equilibrio di giudizio serve…

Nick Calathes è stato l’eroe di gara 5, da campione quale è. Ed appunto da campione è stato il suo apprezzamento per l’amico/rivale sconfitto, una delle immagini più significative della stagione.

Globalmente nel caso del Fener l’impressione ricavata dai Playoff è quella di una conferma di un roster assai profondo con alcune punte in un ruolo come quello del centro, dove si può svariare con profili l’uno diverso dall’altro come Papagiannis, Motley e Sanli. Profondità che non manca certo anche nelle altre zone del campo dove ad esempio, in ala, troviamo Pierre, Hayes-Davis, Sestina e Biberovic. Se proprio volgiamo fare un poco di pulci alla squadra, è evidente come a livello dir rendimento sia necessario un passo avanti di Dorsey, poichè Guduric, Wilbekin e Calathes non possono restare uniche opzioni come guardie. Madar pare un po’ “fuori dal giro”.

Assolutamente da non trascurare il fattore ambientale legato al pubblico. Che in Germania i turchi siano numerosissimi non è certo una novità, il tutto andrà valutato nell’ottica di quanto incideranno le tifoserie di Pana ed Oly, altrettanto calde e numerose anche quando in trasferta.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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