Never Ending Story a Madrid: Il Real batte l’Efes dopo 4 OT!

Ste Loz
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Si è fatta la storia al Wizink Center. Il Real supera l’Efes dopo 60′ minuti di battaglia. Madrid unico campo ancora inviolato, Efes alla sesta sconfitta di fila. Potrebbe esser decisiva per l’esonero di Erdem Can, quanto mai ingeneroso dopo aver perso 130-126 la partita più lunga della storia dell’Eurolega.

A Rebours

Per una volta inizieremo dalla fine. L’abbraccio sentito, sincero e solidale, tra Can e Mateo. Non il solito saluto frettoloso, da cerimonia. Un abbraccio che sa di addio per Erdem Can, enfant prodige della panchina del basket turco solo pochi mesi fa e ora forse frettolosamente sentenziato, se i rumors della vigilia saranno confermati, nonostante una prova superlativa in casa della squadra più dominante della prima metà di stagione.

L’abbraccio tra Erdem Can e Chus Mateo – Photocredit: X La giornata tipo

Un abbraccio che sa di ricordo, per Chus Mateo, che ha convissuto per praticamente tutta la scorsa stagione con cioè che sta fronteggiando il collega, fino ad un’affermazione, genesi del Real schiacciasassi. Un abbraccio di chi sa di esser entrato nella storia, la partita più lunga della storia di EL, da raccontare, celebrare, ma con la perfetta crudeltà dello sport, con un vincitore e un vinto, un evento che ricorda Isner-Mahut 70-68 a Wimbledon 2010.

Regolamentari

La partita rivela la sua natura sin dalle prime battute. Musa e Causeur sfruttano palle perse e rimbalzi per andare a segnare in 1vs0, ma l’Efes risponde colpo su colpo. I turchi partono senza Larkin, che fa incetta di inquadrature fino al suo ingresso a metà primo quarto. Chus Mateo, sfodera sin dall’inizio il quintetto con Tavares e 4 “piccoli” con Hezonja. Il Real prova un primo allungo proprio sulle ali del talento croato. Tripla e canestro in avvitamento 23-15.

L’Efes non cade, reagisce ad ogni colpo. Larkin segna almeno una tripla per la 23 partita di fila, ed è un pericolo costante, gli altri sembrano dar manforte specialmente la coppia Oturu-Jones che non si sottrae alla fisicità della contesa.

Il Real senza Rudi e Deck, ritrova Yabusele, più per fargli bagnare i piedi in acqua e il suo contributo è legittimamente irrisorio. Chacho e Llull non hanno l’impatto delle precedenti al Wizink, e i loro ingressi diventano più comparsate che altro, con Musa che continua a macinare punti, al ferro e dalla lunetta.

Il Real chiude avanti il primo tempo, sornione ma con un Efes che non mostra segni di cedimento alle spallate blancos. 38-36 il parziale, con le squadre a tirare malissimo da 3 (13 e 20 %).

Ci si attende un rientro furente dei padroni di casa, per chiudere la pratica, come capitato tante volte tra le mura amiche, specialmente nella settimana della seconda sconfitta stagionale, per giunta in un clasico, e invece è la squadra in crisi, quella con le spalle al muro che si prende la scena. Parziale di 11-0 a cavallo dell’intervallo, triple che iniziano ad entrare, e l’Efes vola in doppia cifra di vantaggio. Ancora una volta Musa (40 alla fine nuovo career high) ed Hezonja a ricucire. Il trend cambia di nuovo e Campazzo si aggiunge alla festa, il Real tocca ancora il +7 con la schiacciata in campo aperto di Musa, ma un eroico Larkin riporta sotto i suoi.

La partita aumenta di spettacolarità e tensione, come si avvertisse che non ci si debba perdere un istante di quel che si prospetta come il finale. Thompson corre in soccorso di Larkin, prima con una pennellata mancina e poi con l’assist per la schiacciata tonante del sorpasso di Jones sul 71-70.

Jones una vita sopra il ferro

Efes macina vantaggi e buone soluzioni, si allontana e il cronometro corre, e ancora una volta la coppia Musa-Hezonja riporta la parità a quota 79. Giro di liberi, 81-81. Larkin ha la tripla della vittoria ma la tabellata viene sputata. E dunque OT.

Over and Over and Over again

Le rotazioni Real, stranamente accorciate, gli infortuni Efes, il doppio turno, le trasferte di Baskonia e Bursaspor a meno di 48h, un OT è proprio quello che desiderano le squadre. Il Real capisce il pericolo, Campazzo apre con una tripla, Hezonja ancora in contropiede, sembra il momento giusto, ma Larkin (53′ in campo, fortuna che non ha iniziato) con un irreale gioco da 3 punti subendo fallo da Tavares riapre ancora una volta la contesa, complici anche due tecnici per Tavares stesso e alla panchia meregue.

Shane Larkin di tabella, da sdraiato…comodo

Campazzo fa 1/2 dalla lunetta sul 90-89 e il Real con 8” da giocare decide di sfidare Larkin dalla linea. 2/2 e 91-91. Ultima rimessa Real, scongelato Llull che di canestri della vittoria dovrebbe intendersene. Il veteranissimo fa collassare la difesa sfruttando solo la sua nomea (e un blocco di Tavares) regala un tiro comodo a Hezonja, in&out. OT 2.

Si apre male. Tyrique Jones esce per un problema alla spalla. Larkin e compagni reagiscono alle avversità, piazzano un parziale di 11-2 con tre triple, Larkin, Pleiss (52′ in campo) e Thompson entrambi sulla sirena dei 24”. Sembra fatta. 7 punti di vantaggio, 1 minuto e mezzo da giocare. Niente di più sbagliato. Causeur 0/5 dall’arco, mette unica tripla su un fuga di Campazzo, difesa forte, Larkin sbaglia, Campazzo ancora in transizione trova Hezonja, che penetra e con un semigancio in allontanamento impossibile ai più, batte la sirena. 102-102. OT 3.

Super Mario HEZONJA

L’overtime interlocutorio, quello per rifiatare. Larkin lo inaugura con l’ennesima tripla dal palleggio, Hezonja lo riprende, Oturu è gladiatorio, Musa furbo a guadagnarsi liberi. Ancora una volta palla in mano a Larkin, ancora una volta Tavares lo costringe all’errore al ferro, Oturu bravissimo da il 111-109 a rimbalzo offensivo. Ancora rimessa finale per il Real, stavolta gioco a due, Campazzo-Tavares e 111 pari a 5” dalla fine. Stesso copione Larkin in area, Tavares a intimidire, palla a ballare sul ferro e uscire. OT 4

The final four (th)

Quando oramai pensi che siano infiniti, che forse un altro ci starebbe proprio bene, ecco il Quarto Overtime. Si ricomcia da Hezonja di puro talento da fermo, da 3, fa condurre il Real.

Tavares guadagna liberi in attacco e presidia il ferro in difesa, Larkin, minaccia numero 1, capisce il pericolo e trova due volte in ritardo il capoverdiano e alza due alley-oop a Oturu, rookie in EL, sicuramente non alla sua ultima stagione.

Con 1’26” dalla sirena, visto che la parola fine non è contemplata, Campazzo commette il quinto fallo e il proscenio è tutto per Musa ed Hezonja. Penetra e scarica e il croato allunga con la tripla, +4. Musa in contropiede dopo errore di Beaubois, +6. Plot twist, antisportivo sacrosanto per un gomito largo e ancora speranze Efes. Daum sbaglia la tripla del -2, Hezonja la chiude dalla lunetta. 130-126. Suona la sirena su un tabellone finalmente spaiato. 

Appena prima della Epifania, con maggior fatica, Real Efes il doppio turno porta via. Una partita iniziata lentamente, fallosa, diventata evento in un crescendo di giocate epiche, lasciandoci consapevoli di assistere alla storia. Real Efes 130-126 dopo 60 minuti è un record per l’EL, curiosamente non per Eurocup, che vanta un Alba Berlino-Bosna Sarajevo nel 2007 finita 141-127 dopo 5 overtime, con 44 di Bobby Brown (ex Siena).

Protagonisti

Musa 40 con 8 assist e 13/16 da 2. Astuto a guadagnare liberi, chirurgico a segnare nei momenti importanti e perfetto per costruire il Real del futuro. Hezonja, non si sa se farà parte del Real del futuro visto il contratto in scadenza, ma il talento non si discute, le scelte un po’ di più, ma decisivo, sia per allungare la partita che per vincerla. 31 (7/17 da 3) con 12 rimbalzi. Campazzo, 25 alla fine con 12 assist, e il suo bersaglio preferito Tavares, 20 con 12 rimbalzi e 4 stoppate e quota 400 scollinata.

Efes, nelle mani di Larkin 32 con 9 assist ma anche 6 perse, frutto anche dei 53 minuti di gioco. Pleiss 14 e 11 rimbalzi, anche se qualche errore nei momenti topici. Oturu continua a ben impressionare, 14 a cui aggiunge 9 rimbalzi, taglia, fisicità e mani discrete. 21 anche per Thompson, anche se non sembra ancora il leader che fu a Baskonia.

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