Tempesta Larkin sul Partizan: l’Efes vince in rimonta nel R#10

Lele
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Una tempesta di nome Larkin si abbatte sul Partizan negli ultimi 10′ di gara, proprio quando i bianco-neri stavano assaporando il colpaccio alla Sinan Erdem, trascinando l’Efes al successo numero 5 nella sua campagna europea, riscattando così il ko di settimana scorsa al Forum contro l’Olimpia Milano. I serbi di coach Obradovic si dimostrano tremendamente fragili lontani dalle mura amiche ed incassano l’ennesimo ko nei minuti finali con una difesa non certo impeccabile.

I turchi salgono in classifica guidati dai 27 con 8 assistenze di un Larkin demoniaco e dall’energia di Jones e Clyburn, mentre ai bianco-neri di Belgrado non bastano i 24 di Kaminsky ed i 21 di PJ Dozier, “traditi” da un disastroso Leday e dalla difesa che concede 36 punti nel decisivo ultimo quarto dopo aver toccato il +10 al 30′ con una gran tripla del #44. Finisce 100-94 alla Sinan Erdem con la squadra di Erdem Can che perde per infortunio l’ex Venezia Derek Willis.

SUCCESSO IMPORTANTE PER UN EFES INDOMABILE

La partita

Equilibrio totale alla Sinan Erdem con la squadra di Erdem Can che ha in Derek Willis il vero e proprio rifinitore: l’ex Venezia ha già 8 punti con il 100% dal campo, ingaggiando un duello di alto livello con colui che a Venezia doveva sbarcarci ma mai l’ha fatto con un voltafaccia che ha dominato i mesi di settembre ed ottobre a livello di cronaca sportiva. Al 10′ è perfetta parità sul 22-22.

Nel secondo quarto sale di colpi la squadra turca, con Larkin, Thompson e Jones che fanno malissimo al Partizan: i tre combinano per 22 punti sui 28 di un Efes che tra contropiedi e tiri da lontano scappa via. Il rientro serbo è guidato dalle giocate di Kaminsky e Ponitka, che vale il -4 dopo aver toccato anche il -10 a 2’47” dalla sirena dell’intervallo lungo.

Nel terzo quarto tornano in campo due squadre diverse, i turchi perdono per infortunio un fin lì molto positivo Derek Willis e sembrano smarrire le distanze in campo oltre che quella pericolosità offensiva che l’ala vista in Italia ha mostrato nei suoi minuti in campo. Kaminsky è infuocato, Dozier glaciale e sempre utile nel suo stare in campo ed ecco che arriva un break di 14-29 in 10′ per il +10 ospite al 30′.

Nell’ultimo quarto esplode un Larkin semplicemente demoniaco, che con Clyburn ricuce e poi strappa: i bianco-neri ci capiscono pochissimo, perdono una marea di possessi, sbagliano tutto quello che possono sbagliare e vengono trafitti al cuore dalle giocate del numero #0 turco. Devastante l’ultimo quarto dei turchi, che piazzano 36 punti subendone 20, ottenendo così il successo numero 5 del torneo.

DEREK WILLIS IN AZIONE PRIMA DI INFORTUNARSI

Larkin devastante: che arsenale l’Efes

Se l’Efes è riuscito a girare la partita contro i bianco-neri di Belgrado lo deve soprattutto al suo uomo cardine, quel numero #0 che quando è in questo tipo di serate diventa letteralmente immarcabile. Per il folletto di coach Can ci sono 27 punti in 33′ con 8/12 dal campo, 7/7 in lunetta, 3 rimbalzi, 8 assist e 6 falli subiti con un 38 di valutazione che non merita ulteriore commento se non quello scandito dalle 3 lettere fatidiche: MVP.

La serata di Larkin e compagni – però – non è stata tutta rose e fiori e non è stata facile, anzi. Qualche errore in attacco di troppo nel terzo quarto (almeno 3 passaggi sbagliati in alley oop da Thompson per Jones) ha creato un po’ di confusione regalando un vantaggio agevole ed in doppia cifra al Partizan. L’assenza di Willis si è resa un vero e proprio dramma perché la doppia dimensione dell’ex Reyer permetteva di difendere su Kaminsky quando si apriva per colpire da lontano, cosa che gli altri lunghi bianco-blu non hanno fatto a dovere.

A svoltare la partita sul -10 e nel momento di massima difficoltà è sicuramente il fuoriclasse MVP del match, che ha trafitto al cuore la debole difesa bianco-nera con giocate al ferro e tiri dalla lunga distanza che puntualmente sono andati a bersaglio, ma soprattutto una difesa che per 7′ ha concesso solo 9 punti alla formazione di Obradovic: esclusi Kaminsky e Dozier dai giochi offensivi con la pressione degli esterni il Partizan è andato totalmente nel pallone regalando possessi ed alte velocità alla squadra turca.

Percentuali dal campo e rimbalzi sono favorevoli alla squadra ospite, ma i 16 recuperi turchi sulle 20 perse serbe sono dato che è cruciale nello svolgimento del match, tra transizioni offensive e ritmi a cui il Partizan non può nulla. Tutto bene? No, perché la squadra di Erdem Can si dimostra terribilmente disattenta nei pick and pop e nelle giocate al ferro di Nunnally e Dozier: c’è tanto da lavorare ma i due punti sono in saccoccia.

LARKIN TRASCINA L’EFES AL SUCCESSO

Il Partizan si scioglie nel finale: deficit strutturali evidenti

Altro tonfo esterno per il Partizan, che perde l’ennesima partita fuori casa del suo torneo nell’ultimo quarto di gioco. Come accaduto a Monaco di Baviera, Vitoria ed Atene è l’ultima frazione a costare carissima. L’impressione è che quando le avversarie alzano l’aggressività difensiva la squadra serba va in evidente difficoltà nella fase di costruzione di gioco, perdendo palloni su palloni, come successo proprio oggi ad Istanbul.

Limiti strutturali e non solo per la squadra di Obradovic, certamente penalizzata dalle assenze pesantissime del leader Avramovic e dello scorer Kevin Punter: questi due sicuramente compongono un’importante ossatura dei bianco-neri, ma non possono raccontare o spiegare da sole le difficoltà nelle due metà campo.

Vincere alla Sinan Erdem perdendo 20 palloni concedendone 16 recuperati a Larkin è compagni è come sanguinare davanti agli squali: se il numero #0 è in queste serate non si può certo stendergli il tappeto rosso regalandogli tiri in transizione. Le difficoltà strutturali negli esterni è evidente: la perdita di Exum è pesantissima ed è probabilmente ciò che oggi pesa più di ogni altra cosa.

L’impatto di Caboclo tutto sommato positivo in attacco è pressoché nullo in difesa, lontano dagli standard cui ha abituato Lessort lo scorso anno: questo è altro fattore importante. La pericolosità di Kaminsky e Dozier è stata ben cavalcata e sfruttata, ma è stata annullata negli ultimi 10′ dalla difesa turca. Per vincere occorre trovare altri interpreti, soprattutto in trasferta, oltre ad una difesa sul pallone e sui portatori di palla più aggressiva.

LA PRESSIONE DELL’EFES SUL PARTIZAN

Foto credit Efes e Partizan

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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