Euroleague Power Ranking, dopo 10 gare comanda il Barcellona

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Primo Power Ranking a stagione in corso, dopo la nostra ultima edizione di inizio ottobre, quando la palla a due del torneo andava ancora alzata.

10 partite sono una situazione credibile, quasi un terzo di stagione, sebbene solo 7 squadre le abbiano giocate tutte e vi siano già una marea di recuperi in arrivo.

Solo a livello di chiarimento, il nostro “Power Ranking” è un mix tra le potenzialità della squadra, i risultati ottenuti sinora e le condizioni che hanno accompagnato queste prime 7/8 settimane di Eurolega (tra parentesi la posizione nel nostro Ranking dell’1 ottobre).

1 – BARCELLONA (4)

8/1 dominante, nella forma come nella sostanza. Sembra molto più avanti di quello che ci potesse aspettare. Visto che le squadre di Jasikevicius crescono regolarmente in stagione, questo Barça fa paura.

2 – CSKA (1)

7/3 con un paio di gare brutte brutte tra Alba (in casa) e Stella Rossa (fuori). E’ squadra in divenire che cambia parecchio rispetto allo scorso anno. Serve tempo, ma visto che Milutinov e Shengelia sono ancora lontani dal rendimento abituale, anche qui c’è da allacciare le cinture.

3 – EFES (2)

Alti e bassi: un 5/4 che è meno di quel che ci si aspettava ma il sistema si è visto anche nelle gare peggiori. Ritrovare il ritmo dello scorso anno dopo 7 mesi di inattività non era semplice, ma le prospettive sono ottime. E’ ancora duramente colpito da infortuni abbastanza lunghi in atleti fondamentali.

4 – REAL (3)

Inizio assai balbettante, poi l’esperienza e le capacità di gestione hanno portato a 5 W di fila. Era troppo brutto e non credibile quello visto con Valencia o Milano, non è bellissimo ma è in piena ripresa quello delle ultime settimane. Ora è tempo di scelte dopo l’addio di Campazzo. Mercato o no?

5 – VALENCIA (7)

Squadra solida e mai doma in Eurolega, irriconoscibile in Liga Endesa. 6/3 avendo già affrontato Barcellona, Cska, Real, Maccabi e Milano con 3 W e 2 L è tanta roba. Se Derrick Williams cresce e Martin Hermannsson prosegue a buon ritmo l’inserimento, è un pericolo per tutti.

6 – OLYMPIACOS (11)

Ha vinto quando doveva vincere, ha perso tre gare senza mai andare sotto molto. Demoniaco sistema che fa giocare male gli altri, un futuro in grande dipende molto da Kostas Sloukas, che deve tornare fattore anche nei tabellini. Con McKissic e Martin sta mostrando volti nuovi ed importanti nel panorama europeo.

7 – OLIMPIA MILANO (6)

Un calendario non terribilmente difficile che ora resta normale prima di un periodo, tra l’8 ed il 17 dicembre, in cui farà visita a Khimki, Barcellona, Fenerbahçe ed Efes. La squadra c’è ed ha fatto anche bene, ma per guardare più in alto deve risolvere il problema Tarczewski e quello della difesa sui piccoli.

8 – ZENIT (8)

Solo 6 gare giocate, la settima arriva stasera in casa Baskonia e dirà tanto. Però ha già mostrato un’identità, ovvero ritmo basso e difesa di ferro. Il problema è una panchina corta, nel secondo lungo dietro a Gudaitis come nel cambio di Pangos. Brutto cliente per tutti, ha progetto e sponsor solidi per guardare in alto.

9 – BAYERN (17)

Meriterebbe il #1 del ranking se si valutasse il rapporto talento/risultati. 7/3 con vittorie esterne su Maccabi, Efes e Fenerbahçe: incredibile. Trinchieri coach dell’anno senza alcun dubbio sinora. Adesso arriva il momento più duro: le grandi crescono, le “contender” Playoff pure, bisogna confermarsi. Partendo da una difesa straordinaria si può provare.

10 – MACCABI (5)

Il “gambero” del Ranking insieme al Khimki. la squadra è forte, senza dubbio. La transizione tecnica ad un centro come Zizic va ancora metabolizzata, il vuoto nei ruoli 3/4 è realtà che il rientro di Casspi e magari la rifirma di Acy potranno colmare. Serve tornare alla difesa 2019/20: l’attacco si nutriva di quello. Pensarli fuori dal giro che conta è tuttavia sbagliato.

11 – BASKONIA (12)

Solida e credibile come sempre, ha il solo neo della sconfitta interna con l’Asvel, una di quelle che potrebbe poi pesare tanto. Ivanovic è in pieno controllo, Polonara straordinario, Peters in crescita totale. Da Giedraitis ci si attende maggior continuità, mentre Henry è tra i primi 5 della lega oggi.

12 – FENERBAHCE (9)

A volte splendido, a volte inguardabile, anche all’interno della stessa gara. Forse abbiamo sbagliato tutti nel non valutare che tanti giocatori nuovi ed un sistema decisamente di alto livello, quindi complicato, necessitavano di più tempo. Senza De Colo non è da lotta Playoff.

13 – ZALGIRIS (14)

Gioca bene oggi, come lo faceva con Jasi. Perimetrale, intensa, non molla mai. Ha un deficit di talento rispetto alle altre che solo una grande organizzazione poteva colmare. Così è stato, fino ad oggi. L’assenza prolungata di Garino toglie tanto in un ruolo chiave. Jokubaitis è al momento il giovane più intrigante insieme a Pradilla del Valencia, che però è meno coinvolto.

14 – STELLA ROSSA (13)

Dà l’idea di una squadra che può far male un po’ a tutti. Jordan Loyd è a tutti gli effetti nella conversazione MVP e l’arrivo di O’Bryant dà una dimensione differente e più completa. Non farà i Playoff, ma crescerà ancora.

15 – KHIMKI (10)

2/7 è record assolutamente falso poiché ci sono 3 L in cui è stato costretto a giocare, laddove tutte le altre hanno potuto rinviare e posticipare. Detto questo, è squadra troppo ondivaga che non si sa cosa voglia fare in campo. Non c’è mai del grigio, o è bianco o è nero. Tutto quel talento e quella batteria di lunghi devono dare di più, molto di più.

16 – PANATHINAIKOS (16)

Che non fosse il Pana del passato lo sapevamo, ma qualcosa in più ce lo aspettavamo. Nedovic e Papapetrou sembrano essere gli unici ad appartenere ad un livello buono di Eurolega, con Mitoglou che fa vedere cose interessantissime. Serve fiducia nel processo.

17 – ALBA (18)

Colpita abbastanza duramente dai contagi, manca sostanzialmente di preparazione a causa dei lunghi stop. Il talento è quello che è, le ambizioni restano limitate, a livello di risultati, all’ambito nazionale. Non ha ancora mostrato quell’effervescenza offensiva che ne ha caratterizzato la stagione scorsa.

18 – ASVEL (17)

E’ totalmente Fall-dipendente. Il gigante sta facendo ottime cose, ma quando è escluso lui spariscono tutti. Deve trovare qualcosa dagli esterni, altrimenti quell’ultimo posto diventa difficile da lasciare. Attenuanti? Sì, situazione COVID terribile che ovviamente ha lasciato strascichi a livello di allenamenti e quindi di livello di gioco.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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