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Doppio turno, gare prima cancellate e con quei discussi 20-0, logiche proposte di revisione dei regolamenti e sempre tante assenze dovute al COVID. Poi sorprese inimmaginabili, tutte insieme.
La settimana di Eurolega ha detto tanto, anche se il livello tecnico è ancora lontano da quello della scorsa stagione.
- Lo Zalgiris è in testa, con teoricamente solo lo Zenit che potrebbe raggiungerlo dopo i recuperi. Parlare di ennesimo miracolo a Kaunas è quasi offensivo. Meglio riferirsi ad una cultura del gioco senza eguali.
- La pessima partenza dell’Efes non può essere solo legata all’assenza di Larkin. Il sistema sembra essere in crisi di ritmo e sicurezze, diventando così più facilmente gestibile per gli avversari. Singleton e Micic sono l’immagine della situazione della squadra. Berlino è stata un’illusione.
- Il Barcellona è ancora in cerca di un’identità precisa, soprattutto in attacco, ma intanto è 3-1: lavorare mentre si vince è più facile.
- Il Cska, tra parecchie assenze ed un inserimento di campioni che ancora deve trovare il suo miglior equilibrio, vince una gara nervosa ed assai spigolosa ad Istanbul ma poi pecca di presunzione e di concentrazione, cadendo inopinatamente in casa con l’Alba. La strada verso lo squadrone richiede parecchio lavoro.
- Si rivede, nel secondo tempo del Pireo contro Milano, lo Sloukas dei bei tempi, dopo tanto, tantissimo tempo. E l’Oly, dopo il successo sul Maccabi, è già in alto.
- Nando De Colo immediatamente coi gradi di leader nella squadra di Igor Kokoskov. Asse fondamentale tra la panchina ed il campo per una squadra che ha tanto, tantissimo da esprimere, ma dimostra di dover crescere parecchio gettando alle ortiche una gara già vinta col Bayern.
- L’Olimpia è solida e continua a far giocare male ogni avversario. Avere campioni come il Chacho, Datome ed Hines aiuta parecchio.
- Il Real è a tratti inguardabile. Ok i meriti milanesi, che sono tanti, ma il secondo tempo dei “blancos” è terribile, come già successo con Baskonia e Valencia. Cos’è successo dopo la Supercoppa? E venerdì c’è il “clasico”.
- L’inizio 0-4 del Khimki, tra COVID ed infortuni, rischia di compromettere seriamente la stagione di una squadra che aveva tutto per essere protagonista.
- La qualità del gioco cresce un po’ rispetto alle prime due settimane. Con tutte le attenuanti di cui abbiamo parlato spesso, serve però un deciso salto in alto per rivedere lo spettacolo favoloso della scorsa stagione. Gli interpreti e le squadre ben assortite ci sono.