ULEB si unisce a FIBA nel ricorso contro ECA : mossa a favore del basket? No!

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E’ tutto chiaro, oppure non c’è nulla di chiaro.

ULEB, l’associazione delle 11 maggiori leghe europee di basket, ha sostanzialmente tolto l’appoggio a Euroleague Basketball.

Qui le parole del presidente Tomas Van Den Spiegel dal sito uleb.com.

Fin qui nulla di strano, in fondo non è la prima “istituzione” che reclama contro l’organizzazione di Bertomeu con le solite argomentazioni delle quali molte ci paiono assai fuori dai tempi che viviamo. Tuttavia qualcosa di strano in realtà c’è ed è rappresentato dal fatto che ULEB ha partecipato alla  creazione dell’attuale Eurolega della cui organizzazione è azionista (ECA). Va detto che è azionista anche di Champions League, a proposito di piedi in due scarpe e chiarezza di intenti…

Tra le tante, trite e ritrite cose che si imputano a Euroleague una delle più divertenti è rappresentata dalla menzione della “casualità dei criteri di partecipazione di ECA alle proprie competizioni”. Tralasciando l’ovvietà che i principi di business di ECA sono chiarissimi e mai nascosti ad alcun interlocutore, le squadre che invece vengono “invitate” a partecipare alla Champions League vengono scelte su criteri di solo merito sportivo?

In quanto al fatto che ECA “stia danneggiando il basket europeo a livello nazionale ed internazionale” avremmo un’altra piccola questione da sottoporre a chi lo afferma: sta facendo lo stesso la NBA? E se sì, si sta facendo qualcosa per perseguire questo terribile atteggiamento della lega di Adam Silver?

Infine, ma non vorremmo che già le precedenti domande fossero abbastanza…, le ormai celeberrime “finestre” delle nazionali hanno fatto del bene al gioco, togliendoci la Croazia, Porzingis e Doncic dai Mondiali? Quelli si chiamano danni oppure c’è un termine migliore che si vuole utilizzare?

Che sia una  battaglia che fa male a tutto il movimento lo sappiamo tutti, ognuno con le sue idee. Che Euroleague debba combattere una fondamentale battaglia per l’autostenibilità è scontato, e lo sta provando a fare. Che proporre il modello burocratico per eccellenza come soluzione innovativa ed al passo coi tempi sia totalmente fuori luogo lo sappiamo altrettanto bene. Tenere i grandi capitali lontano dal basket è quanto di peggio si possa fare per il gioco ed è proprio la NBA a dimostrarlo.

Che le federazioni lavorino per la base, cosa che molte (avrei degli esempi…) non fanno da anni, che si impegnino per gli impianti da rinnovare o costruire dalle fondamenta, che diano quella spinta che fa crescere i movimenti… Di fronte a questo anche ECA saprà bene come rapportarsi con la realtà, ma solo se sarà una realtà con una parvenza di credibilità. Quella che la burocrazia, non solo cestistica, ha perso da anni.

PS Abbiamo prontamente contatto Euroleague Basketball per chiedere un commento alla decisione di ULEB e ci è stato risposto, con l’abituale cortesia ed immediatezza, che al momento non vi è nulla da commentare.

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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