Il quarto quarto non basta, una Milano opaca incappa in un altro stop

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L’Alba Berlino punisce implacabile un’Olimpia nettamente al di sotto dei suoi standard, così gli uomini di Messina inanellano la quarta sconfitta consecutiva, in un filotto negativo tale che mai la scorsa stagione si era verificato, se non in finale di campionato.

Nella capitale tedesca era atteso il ritorno alla vittoria dei biancorossi, i quali invece sono costretti a inchinarsi di fronte all’Alba, che, senza eccellere, sa approfittare delle manchevolezze di Milano e strappare il successo per 81-76.

La gara è quindi analizzata con i classici tre punti di Eurodevotion.

Il – 17 e il quarto quarto

Il match parte subito in salita per Milano, che già nel primo quarto rimane ingolfata nelle stesse sabbie mobili in cui è immersa da un paio di settimane. Nervosa, macchinosa, disattenta, consente all’Alba di prendere fiducia.

Le reazioni sono sparute e mai continuative, perciò i padroni di casa continuano a tenere saldamente il timone della gara nelle proprie mani, grazie anche a un controllo dei rimbalzi che diventerà una voragine alla sirena finale (41-26).

Milano affonda fino al -17 nel terzo quarto, pare un copione già scritto, simile a quello delle ultime uscite milanesi. Questa volta però la reazione arriva, il solito Chacho desta i compagni dal torpore e lancia la sua squadra all’inseguimento che via via si fa più insistente.

Berlino ci mette del suo, manca in fluidità, sbaglia tiri aperti e si è fa trascinare dallo sforzo disperato degli ospiti, che sfruttano di contro l’orgoglio dei propri veterani per riprendere per i capelli una gara già persa. Melli e compagni tornano a mordere in difesa, in attacco segnano sull’onda dell’entusiasmo, ma negli ultimi minuti l’aggancio non si concretizza: le triple prima di Hall, poi di Shields escono beffardamente. Una serie di errori grossolani fa poi il resto e sentenzia una meritatissima sconfitta per le scarpette rosse.

Eriksson dopo Larentzakis e Canaan

Non è un caso, non è sfortuna. Non c’è niente della crudele volontà della dea bendata in questo preoccupante fil rouge delle sconfitte della truppa di Messina.

Erikkson vs Milano

Stasera il protagonista di turno è il furoreggiante tiratore svedese, autore di 21 punti con 5/8 dall’arco. Il talento di questo giocatore è indiscusso, così come la sua serata di grazia, però si può concordare sul fatto che ricordi molto la prova del greco dell’Olympiacos, Larenzakis, e quelle di Canaan e Mayo nella disfatta di Kazan. Giocatori che sono andati fuori dalle righe, per altro sull’onda di una tendenza di squadra che vedeva ottime percentuali generalizzate.

Tutto ciò evidenzia come l’Olimpia si sia concessa ultimamente una difesa “soft“, così come l’ha definita Messina all’intervallo. Poca attenzione, poca comunicazione, disattenzioni varie: sempre un passo in ritardo. E’ qualcosa che non potrà più succedere se Milano vorrà riprendere il discorso iniziato nelle ottime prove dell’avvio stagionale.

Quei sinistri echi del passato…

La gara era una gara da vincere. Serviva fiducia dopo un periodo negativo, ma tutto sommato comprensibile, dopo la sosta e in casa di una delle squadre meno quotate della competizione c’erano tutte le condizioni del caso.

Bisogna evidenziare per dovere di cronaca che la rotazione lunghi è stata messa a dura prova, con il forfeit di Tarczewski e Mitoglou, problemi di falli pesanti per Melli, Ricci e Bentil (atteggiamento molto positivo in questo suo debutto), che hanno obbligato Messina a schierare in certi momenti della gara dei back-court particolari come Hines-Biligha e Ricci-Biligha. Anche per questo i non temibilissimi big-man di Berlino, tra cui un positivo Koumadje, hanno potuto mettere in difficoltà Milano.

Ma le assenze sono di giocatori di cui l’Olimpia, uno per motivi tecnici, uno per motivi fisici, dovrà saper fare a meno, inoltre anche l’eccesso di falli è sintomo di una gara non affrontata con la giusta attenzione e di una difesa che ha esposto i propri lunghi.

Non serve fare drammi, nonostante il momento di Milano non lasci molto spazio a uno sgargiante ottimismo. Un momento che sembrava impossibile nella Milano degli ultimi due anni, un momento che spinge un tifoso milanese medio a mandare la memoria verso i periodi bui in cui l’inverno maledetto cancellava le ottime premesse dell’autunno.

Questa squadra però ha valori morali, di gruppo, su cui si può fare cieco affidamento, e che meritano altrettanta considerazione e rimembranza. La sfida nel Principato all’ex Mike James ne attende le conferme.

Photo credit: Olimpia Milano and Alba Berlino Twitter / euroleague.net

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