Round 23: harakiri CSKA, il Bayern trionfa per la prima volta contro i russi

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Harakiri del CSKA che nel round 23 di Eurolega viene sorpreso in casa per 69-66 dal Bayern, dopo aver chiuso il terzo quarto in vantaggio di dieci lunghezze. Per i tedeschi si tratta della prima vittoria nella storia della competizione contro i russi dopo 8 partite e si rialzano così dopo un periodo di crisi. Gli uomini di Itoudis, orfani di James, incappano così nella terza sconfitta nelle ultime quattro partite perdendo contatto con la capolista Barcellona. Andiamo come di consueto ad analizzare la partita attraverso i 5 punti di Eurodevotion

L’intesa Milutinov-Shengelia

In assenza del punto di riferimento offensivo dell’ultimo anno e mezzo, il CSKA si affida sin dalla palla a due agli isolamenti in post di Shengelia: il georgiano, protagonista di una stagione con molte più ombre che luci, è il catalizzatore dei possessi dei russi. Nel primo quarto il Bayern decide di raddoppiare sistematicamente con Reynolds, uomo di Milutinov, ma il serbo è fenomenale a fornire una linea di passaggio al compagno che ha tempi di passaggio strepitosi: sono 14 i suoi punti nel primo quarto, fra cui la prima tripla stagionale, con il CSKA che chiude in vantaggio i primi dieci minuti per 27-25.

Tornike Shengelia, credits: Turkish Airlines Euroleague

La reazione Bayern, la frenata CSKA

I primi segnali d’allarme per i padroni di casa arrivano con il secondo quintetto. Bolomboy e Voigtmann sono giocatori completamente diversi per caratteristiche rispetto ai titolari: se il primo è rollante di ottimo livello, il secondo si rivela tiratore mortifero sugli scarichi. Il problema però, è che a questo CSKA manca un esterno capace di giocare il pick ‘n’ roll con efficacia, motivo per cui la difesa del Bayern ha vita facile, con Johnson bravo a cambiare sui blocchi e Baldwin straordinario a difendere davanti al lungo nel pitturato a cui non arriva mai la palla. La stella dei bavaresi è protagonista anche in attacco con i suoi isolamenti: il Bayern è tutt’altro che uno spettacolo nella metà campo offensiva, ma i canestri del numero 2, ben supportato da Seeley permettono a Trinchieri di chiudere in vantaggio il primo tempo per 40-39.

Hilliard illude nel terzo periodo

Al rientro dagli spogliatoi gli uomini di Itoudis riprendono in mano le redini della partita grazie al rientro di Shengelia e Milutinov, quest’ultimo fuori per quasi tutto il secondo parziale per un infortunio alla spalla causato da un contatto con Reynolds. Il protagonista però risulta essere Darrun Hilliard, spettatore non giustificato nel primo tempo, a cui il coach dà fiducia costruendo su di lui l’attacco anche per muovere la difesa tedesca che aveva trovato i tempi con cui raddoppiare Shengelia in post. L’ex Spurs è letale in uscita dai blocchi e realizza 11 punti con tre triple, firmando il parziale di 21-10 grazie al quale i suoi si portano in vantaggio per 60-50 alla penultima serena. Il Bayern, troppo aggrappato alle individualità di Baldwin e Reynolds, sembra aver alzato bandiera bianca.

Il blackout

Negli ultimi dieci minuti succede l’impensabile, con il CSKA incapace di trovare la via del canestro e gli ospiti che senza eccellere rientrano pian piano in partita: nei primi 7 minuti il parziale dice 8-2 Bayern, il che lascia intuire la spettacolarità del basket proposto in questo frangente; ma i tedeschi hanno il grosso merito di resistere agli isolamenti in post basso con la difesa individuale e di alzare il ritmo per trovare un contropiede, cosa abbastanza inusuale per i loro standard. Il vantaggio decisivo arriva con una tripla in transizione di Seeley per il 66-64, con la successiva penetrazione di Hilliard fermata dalla buona difesa di Gist. Il parziale dell’ultimo periodo dice 19-6 per gli uomini di Trinchieri.

Il peso di James

Non giriamoci intorno: il CSKA senza Mike James e Clyburn è incapace di creare un vantaggio col pick ‘n’ roll, motivo per cui Itoudis ha esplorato pochissimo questa soluzione, col risultato però di assistere ad un attacco completamente statico dei suoi, che hanno realizzato solamente 66 punti a fronte di una media stagionale di oltre 83. In particolare l’assenza del nativo di Portland ha reso palese come la struttura offensiva sia basata sui suoi cambi di ritmo e sulla capacità di generare raddoppi o per liberare un tiratore sull’arco o per permettere a Milutinov di catturare un rimbalzo in totale libertà. Nella giornata proprio no di Hackett, la poca qualità nell’uno contro uno di chiunque non si chiamasse Shengelia, è risultata fatale contro una squadra al solito ben allenata, che nonostante i soli dieci assist di squadra ha ritrovato in Baldwin quella luce che sembrava essersi affievolita nelle ultime uscite. Va però riconosciuta la serietà di una società, che nonostante la consapevolezza di perdere tanto dal punto di vista tecnico senza il suo giocatore principale, decide comunque di rinunciarvi, dando dimostrazione pratica del fatto che la gestione del materiale umano conti più del risultato finale. Toccherà ora ad Itoudis, forse il miglior coach in circolazione nel vecchio continente, riprogrammare il proprio attacco in queste ultime 11 partite. Ma siamo sicuri che a breve ritroveremo un grande CSKA.

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