La Virtus si ritrova col serbatoio vuoto, l’Efes straripa di 24 punti: ora arriva il difficile

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Al Sinan Erdem di Istanbul, la Virtus sprofonda nella peggiore gara della stagione, a corto di energie: l’Efes domina in lungo e in largo 99-75.

Una Virtus irriconoscibile, priva di energia, intensità e fisicità deve crollare sotto i colpi di un Efes invece energico e volenteroso di rivincita dopo le 7 sconfitte consecutive.

L’andamento della partita

Banchi parte mischiando le carte: Polonara e Zizic in quintetto. Dopo una fase di studio, la Virtus perde qualche palla frettolosa in attacco, mentre l’Efes attacca e trova punti con pazienza. I lunghi turchi stanno dando tanto a Can, mentre le perse continuano ad essere un problema serio con l’attacco che non riesce a creare. La Virtus è tutta sulle spalle di Belinelli che realizza e serve i compagni, ma è poco contro un Efes molto più ispirato. 26-15 Efes dopo 10′ e già 7 palle perse.

Tutto funziona per i turchi, ogni tiro diventa un canestro, anche se forzato: 33-17 contro una Segafredo in seria difficoltà. Parziale di 15-2: l’attacco Efes è in ritmo e non vuole fermarsi. La difesa di casa asfissia Bologna che non riesce a trovare il ritmo della partita e crolla 40-20. Sembra esserci un gap di intensità ed energia incolmabile. E’ dominio totale interno: energia tripla, quadruplo possesso finale e un autoevidente 50-29 all’intervallo.

Qualche segnale di reazione da parte della Virtus, almeno dal punto di vista dell’energia, a partita ormai compromessa. Nonostante i tentativi bianconeri, l’Efes è troppo in fiducia e in controllo della partita che il punteggio galleggia costantemente intorno a quel +20.

Bologna non ha le energie per poter tentare qualsiasi tipo di rimonta. Banchi dà allora spazio alle seconde linee per fare riposare chi è in questo momento è in debito d’ossigeno. L’Efes ad ogni superficialità virtussina – che non sono poche – colpisce e punisce. Il monologo turco si chiude sul 99-75.

Un Efes pronto per il girone di ritorno

Partita perfetta dell’Efes che colleziona 115 di PIR: chiaro segno del dominio. Semplicemente i turchi oggi hanno avuto il triplo di energia in ogni aspetto del gioco: seconde palle, rimbalzi, pressione degli esterni, fisicità dei lunghi e così via.

Le sette sconfitte consecutive erano davvero bugiarde, lo sapevamo. L’Efes si è trovata in questa situazione di classifica a causa degli innumerevoli infortuni subiti che hanno costretto la società turca a cambiare più volte fisionomia alla squadra. Ora l’Anadolu sembra aver trovato un’identità solida con i suoi esterni esplosivi e dei lunghi fisici ed esplosivi.

A Larkin non serve fare nulla di straordinario in attacco (in difesa, invece, è stato straordinario, soprattutto nelle cosiddette deflections); ci pensano Darius Thompson ed Elijah Bryant su tutti a scavare il solco. Il play ex brindisini, quasi senza sudare, domina la contesa con 26 punti, 4/4 dall’arco e 5 rubate, mentre Bryant offensivamente segna come vuole i suoi 21 punti. La fisicità di Jones e Oturu (una grande coppia sotto canestro) ha distrutto le ossa ai bianconeri con un’energia straripante.

L‘Efes ha dimostrato oggi di essere più che vivo. Il girone di ritorno è ancora lungo e con questa qualità e questa intensità può pensare di rientrare nella lotta per la post-season.

La Virtus si ritrova senza energie: ecco il momento difficile

La peggiore partita dell’anno della Virtus, con margine. E non si può nemmeno parlare di atteggiamento sbagliato: non ci è sembrato fosse questo il caso.

Banalmente le vu nere sono sembrate a terra dal punto di vista fisico. Quella vista oggi al Sinan Erdem è una squadra stanca, stanchissima. Doveva arrivare questo momento dopo le energie spese nello straordinario girone d’andata ed è arrivato nel periodo in cui la squadra si è trovata ad affrontare la quarta trasferta consecutiva in sei giorni. Vincere come ha vinto la Virtus contro Barça, Oly, Bayern e Partizan ha un prezzo: prima o poi il conto arriva.

E’ un calo comprensibile, anzi fisiologico. Ora c’è da capire quanto servirà per recuperare quelle energie fisiche e anche mentali. Il calendario è martellante: tra una settimana c’è l’Asvel poi un filotto di quattro partite tra il proibitivo e il difficilissimo (fuori casa contro Fener e Barça, in casa con Partizan e Monaco). Basteranno queste due settimane per rifiatare e ritrovare benzina?

Ora è il momento più difficile: quello delle difficoltà. Doveva arrivare e una squadra la si qualifica anche dal modo in cui affronta questi momenti. Bisogna sottolineare che di fieno in cascina la Virtus ne ha messo eccome negli ultimi mesi, ma le squadre dietro soffiano, per cui serve trovare risposte e nuova linfa vitale in un tempo relativamente breve. Il primo pensiero dovrebbe andare al campionato e a chi schierare in campo nel weekend. E’ necessario schierare le seconde linee e far riposare i giocatori più usurati (Shengelia, Hackett, Cordinier)? Probabilmente sì.

La sconfitta del Sinan Erdem, comunque, è pesante. La Virtus deve essere brava a non farsi lasciare scorie addosso e a metterla nella giusta ottica. Serve forza mentale ora, quella che le vu nere hanno dimostrato durante l’anno e che ora devono confermare di avere.

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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