Terzo quarto dominato e bottino a tre cifre, Baskonia e Valencia gongolano

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La domenica della Jornada 12 di Liga ci ha riservato due corposi trionfi offensivi per Valencia e Baskonia

Per entrambe le due compagini di Euroleague arriva un largo sorriso, dopo gare certo sulla carta non troppo proibitive che le attendevano nella serata domenicale di Liga.

La posta in gioco era diversa, con un Baskonia stabilmente nel gruppo di testa in classifica, reduce dalla settimana perfetta in coppa, che ospitava il Fuelabrada, ed un Valencia che deve combattere con le unghie e con i denti per un posto in Copa del Rey, uscito da una settimana ambivalente fuori dai confini nazionali, che si spostava a Granada.

Lo spettacolo doveva quindi solo iniziare… Ecco il nostro riassunto delle due sfide, caratterizzate entrambe dall’effetto tramortente del terzo quarto, così come dal tripudio offensivo a tre cifre che ne è stato eloquente conseguenza.

GRANADA-VALENCIA

I ragazzi di Mumbrù stanno provando a risollevare la classifica spagnola – che tutt’ora non dà forti certezze di qualificazione alla manifestazione di metà stagione – e chiudono con la seconda larga vittoria consecutiva, dopo Girona.

Il 110-81 che sancirà la vittoria ‘taronja‘ si apre con un inizio quantomai scoppiettante, una sagra del tiro da tre che intontisce gli andalusi. I primi 18 punti del Valencia sono tutti frutto del tiro dall’arco, un invidiabile 6/8 dalla lunga frutto di transizione veloce ed una mira assassina dei tiratori ospiti dagli angoli.

Valencia vince - Eurodevotion

Granada risponde le prime tre azioni, poi inizia a gettare al vento qualche pallone di troppo (saranno 17 alla sirena) e a fare grande fatica offensiva. La squadra neopromossa palesa tutti i limiti del quindicesimo offensive rating dell’ACB, trova pochi vantaggi e iniziative solo dall’espertissimo Renfroe.

La circolazione di palla della truppa ospite gira vorticosamente, inizia ad emergere con forza Lopèz-Arostegui, uno dei più brillanti a finalizzare l’ottima vena offensiva del Valencia. Tutto sembra preannunciare un facile trionfo.

Effettivamente non ci si andrà molto lontani, ma è vero anche che una zona 3-2 di Pablo Pin ha impresso una svolta momentanea, ma efficace, nella seconda metà del secondo quarto. La disposizione ben organizzata della retroguardia domestica ha insabbiato ad un tratto l’attacco valenciano, nutrendo una maggiore aggressività anche nella metà campo opposta.

Le penetrazioni centrali e la reazione capitanata di Christian Díaz fruttano un parziale casalingo di 14-6, che chiude il primo tempo e tiene aperti i giochi.

Il Valencia però aveva già accumulato un vantaggio solido, ben oltre la doppia cifra. Questo le ha permesso di assorbire il sussulto domestico, per poi tornare a macinare punti e gioco dopo l’intervallo. La truppa di Mumbrù cerca Dubljevic e riesce a ritornare saldamente a dettare i ritmi della contesa. Ci vuole ben poco e gli ospiti tornano a divertire, nell’inisipida opposizione della discrasia offensiva del Granada.

Un doppio anti-sportivo a Rivero saluta il terzo quarto (33-17 per i taronja) sul +27 Valencia e manda i titoli di coda sulla partita. Una marcia trionfale che si conclude negli ultimi 10′, che continuano a far lievitare la forbice anche su divari quasi umilianti e consente a Mumbrù di concedere spazio anche ad Alexander e Ferrando.

Per gli andalusi è la quarta sconfitta consecutiva, dopo un inizio oltre le aspettative, mentre per i taronja rappresenta una vittoria imprescindibile contro un avversario prima a pari punti ed un nono posto che fa meglio sperare.

BASKONIA-FUENLABRADA

Se ci sono degli elementi in comune tra i due match che qui vi raccontiamo, è anche vero che questa gara si è contraddistinta per due folate ben più sostanziose, da una parte e dall’altra, che rendono lievemente diverso il copione. L’epilogo della gara è però senza storia, i baschi banchettano con un 102-88, che si traduce nell’ennesimo centello stagionale rossoblù.

Ma andiamo con ordine. Dopo un 6-0 dei primissimi istanti di gara, l’approccio alla sfida della Fernando Buesa pare da ambo le parti, ma soprattutto da parte del Baskonia, di scarsa intensità. Difese un po’ molli, 1vs1 difensivi affrontati con pigrizia e canestri ripetuti senza grande spettacolo.

Questo stato di cose varia presto, con Fuenlabrada che sale di colpi, mentre Henry, schierato da fonte primaria dell’attacco basco, si dimostra alquanto impreciso e i padroni di casa copia un po’ opaca di quella che era stata la squadra del momento nella settimana di Euroleague.

L’attacco incrementa un po’ la sua fluidità con l’ingresso della coppia Thompson-Howard, che sembra migliorare le cose, ma nella seconda frazione il blocco della produzione domestica, ben ammansita dagli uomini di Raventòs, scatena il contropiede sistematico del Fuenlabrada che spacca in due la partita.

I madrileni iniziano dapprima a farsi valere con la stazza in avvicinamento a canestro, poi tempestano in tutte le forme. E’ parziale di 16-4, capitanato da un Jovan Novak ispiratissimo (12 e 11 assist a fine gara), in una corsa continua che espone il pigro atteggiamento casalingo.

Now everytime Fuenlabrada run!” strepita Penarroya in reazione agli errori offensivi dei suoi, forieri della transizione ospite.

Fuenlabrada vede una vasca al posto del ferro in chiusura del primo tempo, produce un 22-5 negli ultimi 7′, che sono culmine dei 52 punti della prima metà di gioco, e di un secondo quarto da 27-11.

Il Baskonia non è quello che dovrebbe essere, tira poco e male da tre, contrariamente alle sue abitudini (2/7 alla metà) e viene distrutto a rimbalzo (18-9). Serve, insomma, un’altra faccia.

Quella faccia di chi potrebbe essere se non quella di Markus Howard? E’ il folletto del New Jersey ad essere innesco nel dinamitardo terzo quarto basco. Il suo talento è la miccia, il contropiede e la transizione sono il motore ormai innestato verso il successo. E’ un 20-0 clamoroso ad aprire la strada al totale upset degli equilibri della sfida.

Il Fuenlabrada scompare, intimorito, ed inizia a gettare palloni al vento (20 perse a fine gara), lasciando spazio ad un one-man show di Howard, che è sempre più incontenibile. 29 punti in 24′, di cui 19 nel decisivo terzo quarto e cori “MVP! MVP!” di una festante Fernando Buesa.

Thompson è gestore sublime dell’orchestra, Enoch riferimento sotto canestro, Hommes cecchino. Saranno 67 i punti realizzati dal Baskonia dopo l’intervallo.

La prima metà del secondo tempo si chiude con un barbarico 39-12, l’ultimo quarto inizia come un festival di triple basco e si chiude con il più classico dei garbage time.

Il team di Penarroya è sempre più padrone di se stesso, conquista l’ottavo successo in fila, dimostrando di potersi semplicemente destare nella seconda metà di una gara cominciata male e umiliare l’avversario, divertendo come è solito fare sui campi di tutt’Europa. Fuenlabrada, invece, esce a capo chino, dopo la quarta batosta subita con vista in tripla cifra delle ultime cinque uscite.

Photo credit: Baskonia Twitter, Valencia e ACB Facebook

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