La notte storica di Basket City

La decima sfida tra Virtus e Fortitudo in una stagione indimenticabile

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Il 31 maggio 1998 rimarrà per sempre scolpito nella storia sportiva della città di Bologna.

Un anno magico in cui nel calcio era Baggio ad illuminare la scena sotto le due Torri.

Quel giorno la Virtus e la Fortitudo si sfidavano per la decima volta in stagione e la conquista della supremazia cittadina, in quelle ore, era ben più importante della vittoria dello Scudetto.

Eurodevotion non analizzerà la gara in cinque punti, potrebbe risultare grottesco e fuori luogo a più di 20 anni di distanza.

Proveremo, nel nostro piccolo, ad aiutare coloro che vorranno vedere la gara a ritornare con la mente a quel 1998, un anno che per sempre ha segnato la storia di queste due società.

I PRESIDENTI: Alfredo Cazzola da una parte, Giorgio Seragnoli dall’altra. Personaggi opposti, di estrazione sociale diversa. Il patron della Virtus, di umili origini, è diventato l’uomo del Motor Show, facendosi conoscere anche fuori dai confini nazionali. Seragnoli è l’esatto opposto, ricco di famiglia, poco conosciuto al di fuori di Bologna ma con possibilità economiche importanti. Due uomini diversi, due personaggi che non si sono mai amati senza nasconderlo. Basta leggere le dichiarazioni di quel periodo, sincere e leali, a volte forse anche di cattivo gusto ma animate da quello spirito ruspante e competitivo che lo sport moderno ha forse un pò perso per non uscire dai binari del “politically correct”.

LE SQUADRE: due formazioni di altissimo livello, probabilmente le più forti in Europa in quella stagione. Lo dimostrano i risultati con la Fortitudo vincente in Coppa Italia (dopo una avvincente affermazione nel derby in semifinale) e la Kinder in Eurolega (dopo aver eliminato i cugini in un quarto di finale ad altissima tensione). Roster costruiti in una estate bollente, con continui colpi di mercato. La Teamsystem accoglie il fortissimo playmaker David Rivers, oltre a Galanda e Chiacig. La risposta dei rivali cittadini porta sotto le due Torri Rigadeau, Sconochini e Nesterovic. Una vera e propria asta favorisce l’arrivo di Fucka in Fortitudo. Fuochi d’artificio in attesa dei botti finali: il ritorno di Messina e Danilovic da una parte e l’approdo dell’ex All Star Nba Dominique Wilkins dall’altra.

SFIDA NELLE SFIDE: l’eterna rivalità tra Myers e Danilovic, quella tra gli azzurri Myers, Fucka e i serbi comandati dallo zar e da Zoran Savic. Un concentrato di talento che probabilmente mai abbiamo rivisto, dopo quel 1998, in teams nostrani. Allenatori che hanno fatto la storia della pallacanestro italiana e non soltanto. Ettore Messina e Valerio Bianchini, poi sostituito da Pero Skansi. Ricordi che fanno un pò a cazzotti con la realtà attuale, triste e povera di talento rispetto agli anni di Basket City nonostante la lenta risalita che sta cercando di mettere in atto tutto il nostro movimento. Due squadre che arrivarono alla decisiva gara cinque di finale scudetto dopo essersi affrontate già nove volte in stagione con un parziale globale di 619 pari, testimonianza dell’assoluto equilibrio.

FROSINI: in mezzo a tanti campioni ho voluto soffermarmi su Alessandro Frosini. Un ottimo giocatore ma non al livello di alcuni compagni e avversari di quelle sfide. L’estate del 1997 si trasferì da una sponda all’altra suscitando non poche polemiche. Il suo approdo in Virtus fu duramente criticato da Valerio Bianchini, alla vigilia del primo derby di stagione, che accusò l’atleta di non aver voluto giocare le semifinali dell’anno precedente perchè d’accordo con gli avversari. Una delle tante schermaglie dialettiche di dodici mesi roventi.

BUCCI: il commento tecnico, di questa partita, fu affidato ad Alberto Bucci, ex allenatore tra le altre delle “V nere”. In questi giorni profondamente complicati per il nostro paese abbiamo anche ricordato la sua scomparsa avvenuta il 9 marzo 2019. “Più va avanti e più mi accorgo che la vita è qualcosa di meraviglioso. I risultati si dimenticano, le persone mai. Ogni volta che ci troviamo in un momento difficile cerchiamo un colpevole invece di cercare il modo di risolverlo“. Parole profetiche, in un suo discorso a pochi giorni dalla scomparsa. Parole mai così attuali. Rimanere in casa, anche se difficile, è un modo per aiutare a risolvere gli attuali problemi. Tenervi compagnia, in modo diverso, è un nostro modo, forse banale, per rendere più spensierate le vostre giornate.

Foto copertina: Archivio Benvenuti Pallacanestro

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