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Alba Berlino 2023/24: roster, forza, debolezze ed ambizioni

Alba Berlino | Eurodevotion
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Alba Berlino al via della stagione 2023/24 con con un roster rivoluzionato nelle sue fondamenta. Cercare continuità di rendimento e migliorare i recenti record gli imperativi.

L’ALBA BERLINO al via della stagione 2023/24 è chiamata ad un netto miglioramento dei recenti record negativi. Non sarà facile vista la rivoluzione del roster, tuttavia la nuova base di talento è assai interessante.

Coach ISRAEL GONZALEZ, erede designato in Germania della leggenda AITO, affronta la sfida della crescita che però richiedere una solidità maggiore ed una costanza di quel rendimento che è stato al vero livello di Eurolega solo a sprazzi.

Tantissimi cambiamenti, a cominciare dagli addii eccellenti di chi ha scritto la storia delle ultime stagioni: Luke Sikma, Maodo Lo, Yovel Zoosman, Tamir Blatt, Jaleen Smith e Ben Lammers.

Sono arrivati JUSTIN BEAN, MATTEO SPAGNOLO, STERLING BROWN e MATT THOMAS, mentre è rientrato dal prestito ZIGA SAMAR, oltre alla promozione, con primo contratto professionistico, per ELIAS RAPIEQUE, presumibilmente più utilizzato il BBL che sui palcoscenici europei.

Rinnovi importanti per CHRIST KOUMADJE, JONAS MATTISSECK e LOUIS OLINDE, con quest’ultimo atteso a quel salto di qualità che molti (ci associamo) vedono nelle sue corde.Dauktima è arrivata l’ulteriore fiducia annuale a MARCUS ERIKSSON, che manca sul campo però da più di un anno.

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pag 2 – IL ROSTER

pag 3 – LA FORZA

pag 4 – LE DEBOLEZZE

pag 5 – LE AMBIZIONI

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IL ROSTER

La squadra pare abbastanza fatta, tuttavia non è da escludere completamente l’inserimento di qualche profilo nelle prossime settimane, magari anche a stagione in corso.

G – Spagnolo, Samar, Delow, Mattisseck, Thomas, Eriksson

F – S.Brown, Procida, Bean, Olinde

PF/C – Koumadje, Nikic, Thiemann, Wetzell, Schneider

Da verificare, come detto, l’inserimento nelle liste di EL del giovane Elias Rapieque (G, 2004).

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LA FORZA

Il sistema è noto ed assai chiaro nei suoi principi: a Berlino finisci in panca se un tiro non te lo prendi quando ne hai la possibilità, non se ne prendi uno di troppo. Sbagliare è parte del percorso e la crescita dei tanti profili passati da queste parti ne è la dimostrazione chiara.

La pressione è poca e permette quegli errori, tuttavia se da un lato è forza dall’altro può anche essere vista come un limite al giocare “duro” che questa lega richiede.

Entrare nei giochi a ritmo alto ed avere una transizione offensiva molto rapida resta passaggio chiave del gioco tedesco. Ed a proposito di passaggi, al fine di limitare l’inefficacia del sistema contro le difese schierate, sarà fondamentale far viaggiare la palla con le marce alte anche in quel caso. E si torna a Spagnolo e Samar…

Olinde, come si diceva sopra, è atteso a quel cambio di velocità che lo porterebbe ad essere, Justin Bean è tiratore bianco dotato di buon atletismo per queste latitudini, mentre da Sterling Brown ci si attendono tante di quelle cose che sa fare benino, senza però eccellere in alcuna di esse.

Matteo Spagnolo sarà la chiave, insieme a Ziga Samar. Se entrambi daranno quel contributo di talento e creatività che vengono loro riconosciuti, soprattutto all’azzurro che sta dimostrandosi giocatore di livello nella preparazione al Mondiale, le cose potrebbero mettersi meglio del previsto anche in tremini di risultati. C’è proprio tutto per fare bene.

Saranno mesi importanti anche per Gabriele Procida, reduce da un esordio positivo ed oggi chiamato ad un ruolo di maggior protagonismo.

Alla pattuglia di 4 e 5 è richiesta una presenza notevole a rimbalzo, già ottima la scorsa stagione. Dato che assumerà ancora maggior importanza valutando la perdita di Sikma, creatore unico tra i lunghi dell’intera competizione: anche un solo possesso in più potrà rivelarsi determinante in assenza di quella qualità che il figlio del “martello” garantiva.

L’arena berlinese è un posto tranquillo che accetta anche la sconfitta ma da oggi in poi un salto di qualità in termini di cattiveria è richiesto a tutto l’ambiente.

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LE DEBOLEZZE

Il 34% dall’arco della scorsa stagione va migliorato, soprattutto in un sistema che di tiri passati non vuol sentir parlare.

Con 73,3 possessi per gara l’Alba ha messo dietro tutti. Se l’efficacia di queste maggiori opzioni crescerà allora si potrà andare nella direzione della costanza di rendimento.

Questo perchè il 109,3 di “offensive rating” è stato troppo basso per chi vuole giocare come gli uomini di Gonzalez. In fondo è risultato migliore il dato difensivo a 114,3, l’ottavo della competizione, molto vicino a quello di chi ha sfiorato le Final 4 come Maccabi e Partizan.

Passarsi la palla meglio a metà campo e trovare soluzioni anche interne, fare tesoro di una batteria di tiratori dall’arco che può far male, essere in grado di competere anche quando i ritmi si abbassano a livelli poco graditi strutturalmente: da tutto ciò dipenderà la stagione dell’Alba.

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LE AMBIZIONI

44 vittorie ed 80 sconfitte dal 2019 in poi, miglior posizione il 10mo posto nella stagione 21/22 resa atipica dall’esclusione in corsa delle russe: è chiaro che si tratta di numeri che vanno assolutamente dimenticati.

Berlino non è squadra da Playoff e probabilmente nemmeno vicina a provare a lottare per quel traguardo, essendoci almeno una dozzina di squadre sulla carta abbondantemente più attrezzate ed altre due/tre che paiono comunque superiori.

Questa è la realtà, tuttavia pensare ad un record che possa toccare le 14W deve essere obiettivo principale. Non sarà semplice ma è doveroso in una lega che, altrimenti, potrebbe presentare il conto di una mancanza di competitività confermata troppo a lungo.

Israel Gonzalez fa giocare piacevolmente a pallacanestro, ma oggi serve l’aggiunta di quella cattiveria già citata che gli impietosi parquet di Eurolega richiedono. Nel nome del maestro Aito.

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